La “Commissione europea”, che ad onta di qualsiasi elezione è composta sempre – almeno nei posti chiave – dai “soliti noti” (magie della democrazia), per bocca della presidente Ursula von der Leyen ha lanciato un accorato allarme: “L’Europa è in pericolo, la ‘democrazia’ pure”, perciò occorre armarsi fino ai denti per salvare il salvabile e in un modo o in un altro dovranno saltar fuori 800 miliardi per far fronte alla bisogna.
Alle parole della von der Leyen hanno fatto eco quelle delle sua vice, nonché “alto” rappresentante per la politica estera UE, Kaja Kallas e quelle della presidente del parlamento europeo Roberta Metsola e, da un gradino più basso, della verde Annalena Baerbock, ministro degli esteri della Germania tuttora occupata, della socialdemocratica Sanna Marin, già ministro capo della Finlandia, e del presidente della Moldavia Maia Sandu; il che, invero, ricorda un po’ l’episodio delle oche del Campidoglio, con la differenza che quelle salvarono Roma da un pericolo reale.
Tale progetto ha scatenato l’entusiasmo del presidente francese Emmanuel Macron (che già si vede sulla cima di una collina, mentre, calzando il cappello bicorno di Napoleone, con un cannocchiale telescopico osserva e dirige il combattimento dei mezzi corazzati che si svolge nella valle), del primo ministro inglese Keir Starmer (la Gran Bretagna non fa parte dell’UE, ma i governanti inglesi non hanno perso il vizio secolare di intromettersi a loro esclusivo vantaggio negli affari europei) e del cancelliere in pectore tedesco Friedrich Merz (le recenti elezioni politiche in Germania hanno clamorosamente bocciato il governo rosso-giallo-verde in carica ed ecco allora che, grazie al mago Merz, si riproporrà la stessa compagine con solo una piccola variante cromatica: nero-rosso-verde: magie della democrazia), tutti ansiosi di dar voce alle armi per far fronte ad un pericolo che allo stato dei fatti è inesistente e di stimolare ancor più gli ucraini a farsi ammazzare in una guerra che, comunque finisca, inevitabilmente perderanno, giacché l’alternativa è tra l’egemonia russa e quella, ancor più oppressiva, liberal-democratica.
Va detto, comunque, che il piano di riarmo europeo, così come è stato abbozzato, ma anche come verrà formulato, appare decisamente demenziale, e ciò per tutta una serie di motivi, ciascuno dei quali è sufficiente a renderlo inefficace:
- fino ad oggi le forze armate degli Stati europei, vassalli dell’America giudaica, sono state equipaggiate ed impiegate esclusivamente come truppe ausiliarie in operazioni belliche (ufficialmente denominate “di pace”) contro avversari militarmente inconsistenti o quasi e comunque di capacità di gran lunga inferiore in uomini e mezzi. Per fornire loro un equipaggiamento ed un addestramento tale da renderle idonee a sostenere una guerra vera (quale potrebbe essere quella che essi paventano contro la Russia e/o contro la Cina) la cifra di 800 miliardi è semplicemente ridicola;
- il piano prevede che la suddetta cifra venga “spalmata” in quattro anni, cosa che è di una stupidità sconcertante, perché i casi sono due: o il pericolo cui si dovrebbe far fronte non esiste (e nessuna persona di buon senso crede che esista realmente), oppure, se esistesse veramente, si materializzerebbe in una catastrofe ben prima di quattro anni (solo a titolo di chiarimento: se la Russia avesse effettivamente in programma di aggredire militarmente l’Europa aspetterebbe quattro anni per farlo ad armi pari? Solo un idiota può pensarlo);
- a prescindere dalle obiezioni di cui sopra, la costituzione di un esercito europeo richiederebbe necessariamente l’arruolamento, l’equipaggiamento e l’addestramento di centinaia di migliaia di soldati e il coordinamento delle varie componenti nazionali sotto un unico comando: sono condizioni realizzabili? Allo stato attuale certamente no;
- dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi la gioventù europea è stata allevata inculcando in essa il concetto del pacifismo codardo e rinunciatario a tutti i costi, il rigetto delle armi, il fascino dell’indisciplina, la superiorità furbesca del vigliacco sull’eroe, l’assenza di valori morali e spirituali, con le bandiere arcobaleno ai balconi e la parola “peace” scritta ovunque, dagli stadi ai cessi pubblici: pur con le dovute eccezioni, che ci sono e ci saranno sempre, i maschi si sono effeminati, le femmine sono state incentivate a sottrarsi ai loro compiti naturali, tutti sono stati stimolati a rivendicare diritti spesso inesistenti e a sottrarsi ai più elementari doveri, tutti odiano se stessi e gli altri. Adesso pretenderebbero di trasformarli di punto in bianco in prodi guerrieri e farli combattere per valori in cui non credono affatto? Per un’Europa di mercanti e banchieri, governata da burocrati e servi? Semplicemente folle.
- per ovviare a questo problemino potrebbero ricorrere al metodo col quale oggi vengono formate nello sport le rappresentanze nazionali europee: arruolare africani, asiatici, sudamericani, ecc.; ma quale efficienza bellica garantirebbe una simile variegata accozzaglia di gente, priva di qualsiasi motivazione a combattere se non quella rappresentata dallo stipendio? Proprio nessuna.
Il piano di riarmo UE, così come è stato abbozzato, appare dunque insensato e del tutto inadeguato se visto in relazione allo scopo ufficialmente dichiarato, ovvero la difesa dell’Europa. E’ invece congruo se valutato in relazione a ben altro (inconfessabile) scopo: provocare dall’interno la caduta di Vladimir Putin (obiettivo al quale stanno lavorando da anni, finora senza successo) e il conseguente caos in Russia, che darebbe loro il pretesto di intervenirvi militarmente e frazionarne il territorio in tanti staterelli retti dai soliti corrotti governi “democratici” e in lite tra loro, ma tutti soggetti al governo della Repubblica Mondiale dei banchieri e dei mercanti. E’ quanto hanno già fatto nei Balcani, in Medio Oriente e in Nord Africa, con la differenza che nel caso della Russia tale operazione, a causa della vastità del territorio, richiede molti più uomini e molti più mezzi.
Inoltre questo esercito potrebbe risolvere definitivamente il problema della sempre più crescente opposizione interna, visto che, dopo tutto, i tribunali si dimostrano insufficienti a tale scopo.
Questo perché “la democrazia è bella” e tutti i popoli della Terra devono goderne le delizie e, se non ne vogliono sapere, vanno convinti con le bombe: è lo stesso concetto al quale si ispiravano i comunisti allorché hanno massacrato ben oltre cento milioni di persone in tutto il mondo; e non è una somiglianza casuale.
Giuliano Scarpellini