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di Léon Degrelle
Le Waffen-SS costituirono 38 divisioni [v. Appendice ndr] con circa un milione uomini su tutti fronti della guerra. Di questi caddero più di 400.000 soldati, sottufficiali ed ufficiali, e 32 comandanti di divisione. 50.000 soldati delle Waffen-SS furono considerati dispersi. Moltissime furono le onorificenze e le medaglie al valore concesse ai soldati delle Waffen-SS.
Ancora oggi la maggior parte della gente ignora quello che fu, tra il 1940 e il 1945, il fenomeno – unico nella storia militare – costituito dal milione di giovani combattenti politici, tutti volontari, integrati in seno alle trentotto divisioni Waffen-SS nel corso della Seconda Guerra mondiale.
Chi erano?
Innanzitutto, erano soldati. I migliori soldati, formidabilmente equipaggiati, sempre i più pronti quando era necessario affrontare il nemico e reagire dopo una sconfitta. Fisicamente, i più prestanti: altezza minima 1,75 m.; obbligo di possedere una salute perfetta; esclusione della più piccola imperfezione fisica; il che la rendeva una milizia in possesso dei requisiti idonei a partecipare alla gare olimpiche.
Il loro addestramento era eccezionale. Nella Scuola Allievi Ufficiali di Bad-Tölz, tutti gli aspiranti avevano perso una dozzina di chili alla fine del corso. Al termine di esso ognuno era divenuto un atleta, flessibile, nudo e forte come un dio greco. Ricevevano anche una formazione politica del più alto rigore. Disciplina di ferro, libera ed allegramente accettata. Spirito di squadra, cameratismo costantemente disimpegnato da ogni complesso di casta. Severità nelle abitudini: nelle Waffen-SS un pederasta era messo al muro senza possibilità di appello. L’eroismo era la legge imperante.
I capi in testa. La media di sopravvivenza di un ufficiale delle Waffen-SS in combattimento non superava i tre mesi. Questa concezione eroica del dovere era esaltata dall’evocazione delle grandiose glorie del passato.
Si nutriva di tutte le forze originali della Natura. Il solstizio d’estate ricordava specialmente i fervori vivificanti dei fluidi terrestri e celesti. L’ultimo solstizio del 1944 aveva visto ancora tutti quei giovani guerrieri, con la torcia nelle mani, che rischiaravano la notte sullo sfondo delle vicine alte montagne, mentre le esaltanti note wagneriane risuonavano, vibrando sotto la notte stellata.
Ansia di giovani corpi di fronte alla vita! Passione per la creazione e la conquista! Volontà di rivitalizzare, di scalare fino alle vette uniti in una comunità umana rinnovata nella sua carne e nel suo spirito! Erano forti come le querce dei fitti boschi, forti come gli uragani che martellavano i cieli neri, forti come i cavalieri delle epopee antiche, sfidando la fortuna e la morte! La Cavalleria! Le Waffen-SS erano un esercito di cavalieri con i piedi nelle staffe e con le lance pronte ad attraversare il futuro: un milione di giovani guerrieri ideologici, decisi ad offrire tutto – la loro gioventù, il loro sangue, la loro fede – per ottenere tutto.
Le Waffen-SS erano state al principio una formazione strettamente tedesca. Lo spettacolo di forza organizzata e di ideale integrale che diedero nel 1940 ad un Occidente stremato politicamente e moralmente scoraggiato, impressionò la gioventù dei paesi vicini. Bastarono alcuni mesi affinché migliaia di giovani germanici, dell’Olanda, delle Fiandre, dei Paese Nordici, dapprima stupefatti, dopo entusiasmati, venissero a dare alle Waffen-SS, fino ad allora relegate all’ambito nazionale, un connotato più ampio: Waffen-SS di diciotto anni, di venti anni, arrivati da Anversa, da Rotterdam, da Copenagen, da Oslo, fecero da allora gruppo unico con le Waffen-SS di Berlino, di Monaco, di Vienna, di Königsberg. Tuttavia, il grande battesimo di fuoco non avvenne che un anno più tardi, quando Hitler, nel Giugno del 1941, volle liberare l’Europa della tirannia comunista di uno Stalin deciso, da già molto tempo prima, a divorare l’Europa, ultimando per allora, come l’ha riconosciuto lo stesso Maresciallo Zhukov, gli ultimi preparativi per l’aggressione sovietica.
Di fronte al pericolo comune, centinaia di migliaia di giovani europei, respingendo il conformismo e la mancanza di ideali dei loro paesi atrofizzati, si affrettarono ad arrivare all’appuntamento col sacrificio. Da alcuni secoli tutti vivevano inariditi nel loro piccolo guscio nazionalista, ognuno guardando il proprio vicino con sfiducia o con irritazione, ignorando che alcuni secoli prima formavano tutti una sola razza, una sola civiltà, che tutti loro erano i figli di una patria comune, l’Europa, venticinque volte centenaria.
Una stessa spiritualità li esortava. Provenendo dallo Jutland, dalla Frisia, dal Brabante, dalle Ardenne e dagli Appennini, milleduecento anni dopo Carlomagno si trovarono tutti riuniti in un’immensa legione giovanile, dove finalmente scoprirono la loro unità. Certamente fu necessario del tempo. Erano separati da alcuni secoli. Il servizio comune, le stesse sofferenze, i camerati che morivano, unirono questi ragazzi di venti paesi per troppo tempo artificialmente contrapposti. Forti legami li unirono per quattro anni negli orrori degli stessi combattimenti; basandosi sempre su una sincerità crescente, si resero conto che una stessa fede politica li univa, ma che, più di ogni altra cosa, l’identità del sangue li gemellava. I loro paesi non erano altro che un solo paese. Le Waffen-SS sarebbero state il crogiolo gigante in cui si sarebbero riunificati in una fusione ardente i diversi geni dell’Europa storica.
Da parte loro, di fronte al pericolo sovietico che minacciava ogni accorpamento dell’antica Europa, le Waffen-SS tedesche, nella loro dottrina, avevano preso non solamente coscienza del pericolo che minacciava indistintamente tutti gli antichi popoli rivali del Continente, ma anche, e soprattutto, delle enormi realtà positive che, da sempre, avevano saldato le diverse comunità popolari dell’Europa.
L’Europa di Cesare e di Augusto. L’Europa di Carlomagno e di Goffredo di Buglione. L’Europa di Federico II di Hohenstaufen e di Carlo V. L’Europa del Principe Eugenio di Savoia e di Napoleone Bonaparte. L’Europa, anche, di Voltaire e Goethe. L’Europa dei grandi apostoli mistici, che univa sotto una stessa fede i galli, gli iberici, i germanici, i latini, gli slavi, dall’Ucraina fino alle lontane rive del Baltico. Una dopo l’altra, le diverse legioni tedesche e non tedesche del Fronte dell’Est si unirono così liberamente, in rappresentanza diretta del loro paese, nel seno di una Waffen-SS convertita nel grande polo di attrazione e di riunione di un milione di giovani europei, prossimi costruttori del futuro. In questa federazione multinazionale ognuno aveva conservato la propria lingua, le proprie bandiere, la propria personalità.
La lingua tedesca, seconda lingua, era chiamata a trasformarsi nel libero strumento per gli riavvicinamenti nazionali. Le nostre ideologie, certamente, erano simili, ma fino ad allora molto frammentate. Le Waffen-SS apportavano loro la potenza della volontà, dell’organizzazione e dell’unità di sforzi.
Grazie a loro, nell’ora della grande esaltazione creativa del giorno dopo della vittoria, tutti sarebbero stati altrettanto disponibili, ognuno nella suo ambito natale, per dare all’Europa uno spirito ed una struttura unitari. La Waffen-SS si era trasformata nell’enorme corpo d’assalto della rivoluzione nazionalsocialista.
Materialmente e spiritualmente, questo mondo nuovo sarebbe stato contraddistinto dallo spirito di corpo, dalla disciplina, dalla potenza dell’ideologia: l’offerta totale delle energie al servizio di un ideale assoluto. L’opera comune avrebbe ottenuto i suoi frutti: ordine dello Stato, duraturo e indistruttibile; giustizia sociale nel lavoro di tutte le classi; ampio sviluppo familiare, cellula basilare della stabilità della società e della felicità individuale; ispirazione nella creazione delle ricchezze materiali, armoniosamente adattate al senso morale di una comunità piena dello spirito di solidarietà e del sentimento eroico della vita. Alla potenza fisica e alla potenza ideologica, si aggiunse la potenza nell’azione. Tedeschi e non tedeschi, in numero intorno al milione, formavamo una formidabile confraternita europea. Ritornando ai loro rispettivi paesi sarebbero stati gli artefici della grandezza dell’Europa unita, una élite risoluta che avrebbe rovesciato, in una generazione, le opere di governi inconsistenti, acefali, vittime cieche di agitatori e di clan immersi nell’egoismo e nell’ambizione. Noi avremmo restituito ai nostri paesi la dignità.
Li avremmo instradati verso la fioritura sociale e la comodità, ma contemporaneamente nella pace sublime della cosa bella, la cosa nobile, la cosa grande. La sola materia o muore o si suicida. Soltanto l’ideale ha una valenza eterna. Noi possedevamo questo ideale, sì, noi, i giovani europei della Waffen-SS, qualunque fosse stato il nostro paese di origine, il nostro vecchio paese tanto caro, ma un paese che andava a morire ripiegato su se stesso. Un’intensa aria vivificatrice avrebbe scacciato i miasmi asfissianti di vecchie decadenze. Le nostre volontà avrebbero assommato, in tutti gli angoli dell’Europa, gli sforzi dei nostri paesi in un’unità sontuosa, e non – come oggigiorno – in una vaga federazione, spesso in contrasto, di mercanti di pomodori, di nocciole, di agnelli e di costolette di maiale, o proprietari vari di milioni di tonnellate di burro che si asciugano o imputridiscono nei magazzini supercolmi per la pazzia e l’anarchia economica.
La rivoluzione delle Waffen-SS non sarebbe stata solamente quella della bistecca, bensì quella di una dottrina che avrebbe arricchito le comunità umane, elevando innanzitutto gli spiriti nel seno di una collaborazione basata sull’ordine politico e sociale, sullo spirito comunitario e sui più alti principi morali, pilastri della ricostruzione.
Le Waffen-SS furono tutto questo: un esercito continentale come non si era conosciuto in alcuna altra epoca, un esercito che non era solo militare, ma ideologico, capace di assicurare, grazie alla sua forza ed alla sua dottrina, la riunificazione ed la rinascita dei membri dispersi di una Europa i cui falsi democratici di prima del 1940 ne avevano imbalsamato l’intelligenza e tagliato i centri nervosi. Un vecchio rancoroso ed impotente – Roosevelt – e un matto furioso con una genialità ombrosa – Stalin – fecero dell’Europa, nel 1945, una preda alla mercé dei loro appetiti. Per lungo tempo, può darsi per sempre, l’Europa non sarà altro che un fazzoletto in tasca dei potenti, col quale essi si soffiano il naso.
Così fallì la più sorprendente esperienza politica e militare mai tentata. Fu unica per il suo carattere e per la sua durata: dal 1941 al 1945 un milione di ragazzi di 28 paesi d’Europa, riuniti in seno della Waffen-SS, offrirono la loro gioventù e, spesso, la loro vita (400.000 Waffen-SS morirono nel corso della Seconda Guerra Mondiale…) per creare una Europa devota alla giustizia sociale, alla solidarietà, all’ordine e alla grandezza.
Evocare il ricordo di questo milione di cavalieri è giusto ed opportuno. Oggigiorno ci si trova infangati dalle orde di impotenti che sono rosi dall’invidia e dall’odio: effettivamente, loro che hanno fatto?
Nonostante tutto, tutt’oggi migliaia di giovani ricusano la capitolazione e non accettano la discesa nelle nuove cloache favorita dagli infami e vigliacchi politici del mondo attuale. Il grande esempio del milione di giovani eroi disinteressati della Waffen-SS che vivono e muoiono per un ideale di fuoco, forse ravviverà un giorno gli incendi che si credono spenti sotto gli oltraggi.
Nel frattempo e in questa attesa, Onore e Gloria al più grande esercito ideologico della storia degli uomini! Tra mille anni si continuerà a parlare di questi soldati di ferro. Dovunque un eroe appaia, non muore mai del tutto: il suo spirito continua a marciare come una guida alla testa delle i paesi. La Waffen-SS, soccombendo dopo una lotta titanica, è entrata per sempre nell’immortalità.
Léon Degrelle
APPENDICE
LE DIVISIONI WAFFEN SS – ORDINE DI BATTAGLIA
Numero
Tipologia |
Denominazione | Nazionalità | Anni di attività | Insegna |
1) Panzer-Division |
Leibstandarte Adolf Hitler |
Germania | 1933-1945 | |
2) Panzer-Division |
Das Reich |
Germania | 1939-1945 | |
3) Panzer-Division |
Totenkopf |
Germania | 1939-1945 | |
4) Panzer-Grenadier |
Polizei |
Germania | 1940-1945 | |
5) Panzer-Division |
Wiking |
Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Estonia, Paesi Bassi e Fiandre | 1940-1945 | |
6) Gebirgs-Division |
Nord |
Germania | 1941-1945 | |
7) Gerbirgs-Division |
Prinz Eugen |
Germania e Volksdeutsche di Transilvania, Serbia e Croazia, Italia | 1942-1945 | |
8) Kavallerie-Division |
Florian Geyer |
Germania e Volksdeutsche di Transilvania e Serbia | 1941-1945 | |
9) Panzer-Division |
Hohenstaufen |
Germania | 1943-1945 | |
10) Panzer-Division |
Frundsberg |
Germania | 1943-1945 | |
11) Panzer-Grenadier |
Nordland |
Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda | 1943-1945 | |
12) Panzer-Division |
Hitlerjugend |
Germania | 1943-1945 | |
13) Gebirgs-Division |
Handschar |
Bosnia, Croazia, Volksdeutsche di Croazia | 1943-1945 | |
14) Waffen-Grenadier |
Galizien |
Ucraina | 1944-1945 | |
15) Waffen-Grenadier |
Lettische nr. 1 |
Lettonia | 1942-1945 | |
16) Panzer-Grenadier |
Reichsführer SS |
Germania | 1943-1945 | |
17) Waffen-Grenadier |
Götz von Berlichingen |
Germania, Volksdeutsche di Romania, Francia, Italia | 1943-1945 | |
18) Panzer-Grenadier |
Horst Wessel |
Volksdeutsche di Ungheria | 1944-1945 | |
19) Waffen-Grenadier |
Lettische nr. 2 |
Lettonia | 1944-1945 | |
20) Waffen-Grenadier |
Estland |
Estonia | 1944-1945 | |
21) Gebirgs-Division |
Skanderbeg |
Albania | 1944-1945 | |
22) Kavallerie-Division |
Maria Theresia |
Volksdeutsche di Ungheria | 1944-1945 | |
23) Gebirgs-Division |
Kama |
Croazia e Bosnia | 1944 | |
23) Panzer-Grenadier |
Nederland |
Olanda | 1945 | |
24) Gebirgs-Division |
Karstjäger |
Italia, Slovenia, Volksdeutsche | 1944-1945 | |
25) Waffen-Grenadier |
Hunyadi |
Ungheria | 1944-1945 | |
26) Waffen-Grenadier |
Hungaria |
Ungheria | 1944-1945 | |
27) Grenadier-Division |
Langemarck |
Fiandre | 1944-1945 | |
28) Grenadier-Division |
Wallonien |
Vallonia | 1944-1945 | |
29) Waffen-Grenadier |
RONA |
Russia, Ucraina, Bielorussia | 1944 | |
29) Waffen-Grenadier |
Italia (Italienische nr.1) |
Italia | 1945 | |
30) Waffen-Grenadier |
Weißruthenische nr. 1 |
Bielorussia, Rutenia | 1944-1945 | |
30) Waffen-Grenadier |
Russische nr. 2 |
Russia | 1945 | |
31) Grenadier-Division |
Batschka |
Boemia. Moravia, Volksdeutsche | 1944-1945 | |
32) Grenadier-Division |
30. Januar |
Germania | 1945 | |
33) Kavallerie-Division |
Ungarische nr. 3 |
Ungheria | 1945 | |
33) Waffen-Grenadier |
Charlemagne |
Francia, Volksdeutsche di Alsazia e di Lorena | 1945 | |
34) Grenadier-Division |
Landstorm Nederland |
Olanda | 1945 | |
35) Grenadier-Division |
SS-und Polizei |
Germania | 1945 | |
36) Grenadier-Division |
Dirlewanger |
Russia, Volksdeutsche, Turchia | 1945 | |
37) Kavallerie-Division |
Lützow |
Volksdeutsche di Ungheria | 1945 | |
38) Grenadier-Division |
Nibelungen |
Germania | 1945 |
DIVISIONI NON COMPLETATE E UNITA’ A LIVELLO NON DIVISIONALE
Numero
Tipologia |
Denominazione | Nazionalità | Anni di attività | Insegna |
Panzer |
Kempf |
Volksdeutsche | 1939 | |
39) Gebirgsjäger |
Andreas Hofer |
Italia, Slovenia | 1945 | |
40) Panzer |
Feldhernhalle |
Germania | 1945 | |
41) Waffen-Grenadier |
Kalevala |
Finlandia | 1945 | |
42) Waffen-Grenedier |
Niedersachsen |
Germania | 1945 | |
43) Waffen-Grenadier |
Reichsmarschall |
Germania | 1945 | |
44) Panzer-Grenadier |
Wallenstein |
Germania | 1945 | |
45) Waffen-Grenadier |
Waräger |
Russia | 1945 | |
Panzer-Grenadier |
SS Brigade 150 |
Germania | 1944-1945 | |
Kriegsberichter |
Kurt Eggers |
Germania e altre nazioni | 1939-1945 | |
Polizei |
Polnische Polizei |
Polonia | 1941-1944 | |
Polizei |
Schwartze Polizei |
Banato | 1941-1945 | |
Postschutz |
Postschutz |
Germania | 1942-1945 | |
Geologen
|
Wehrgeologen |
Germania, Italia | 1941-1945 | |
Bahnschutz |
Bahnschutz |
Germania | 1939-1945 | |
z.b. V. |
Sonderkommando Ribbentrop |
Germania | 1939-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Heimwehr Danzig |
Volksdeutsche di Danzica | 1939 | |
Waffen-Grenadier |
Kampfgruppe Böhmen und Mähren |
Boemia, Moravia, Volksdeutsche | 1945 | |
Waffen-Grenedier |
Belorussian |
Bielorussia | 1941-1945 | |
Ordnungsdienst |
Jüdische |
Giudei | 1939-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Britisches Freikorps |
Gran Bretagna, Irlanda, Australiua, Nuova Zelanda, Sudafrica | 1941-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Serbisches Freiwilligen Korps |
Serbia | 1941-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Rumänische nr. 1 |
Romania | 1944-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Bulgarisches nr. 1 |
Bulgaria | 1944-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Slowenische Landeswehr |
Slovenia | 1943-1945 | |
Kavallerie |
Kalmucken Korps |
Calmucchia | 1942-1945 | |
Sichereitdienst |
Ellinika Tagmata Asphaleias |
Grecia | 1943-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Ethelontiki Chorophylaki |
Grecia | 1943-1945 | |
Sichereitdienst |
Druzhina Brigade |
Russia | 1943-1945 | |
Hilfsdienst |
Helferinnen Korp |
Germania | 1939-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Kompanie Chief Sitting Bull |
Nativi americani | 1943-1945 | |
Kavallerie |
Kosaken Kavallerie nr. 1 |
Cosacchi | 1943-1945 | |
Kavallerie |
Kosaken Kavallerie nr. 2 |
Cosacchi | 1943-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Kosaken Fanterie |
Cosacchi | 1943-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Indische Legion |
India | 1944-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Bezen Perrot |
Bretagna | 1941-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Georgische Legion |
Georgia | 1943-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Azerbajdzansche Legion |
Azerbaigian, Armenia, Georgia | 1944-1945 | |
Waffen-Grenadier |
Neu-Turkistan |
Turkestan | 1944-1945 |