Tenetevi pure il vostro 25 aprile, traditori bastardi.
Pagliacci. Non si possono considerare altrimenti i personaggi che, puntuali, ogni 25 aprile (ormai, però, iniziano anche da qualche settimana prima) monopolizzano piazze e TV per la loro ridicola carnevalata pomposamente definita “festa della liberazione” (la “l” è volutamente minuscola).
Diventa quasi divertente osservare questi miserabili servi sgomitare per prendere la prima fila delle dichiarazioni e delle interviste in TV, mentre fanno a gara a chi sia più antifascista dell’altro. La prima fila, ovviamente, spetta ai traditori dell’ANPI, l’associazione dei partigiani. Solamente in questa disgraziata Nazione, da settanta anni serva di americani e giudei, si può tollerare un movimento che inneggia così esplicitamente all’odio di parte e che difende conclamati e dichiarati criminali di guerra, come stabilito dalla sentenza numero 747 del Tribunale Militare Italiano – volutamente nascosta e dimenticata da tutti, perché troppo scomodo sarebbe considerare coloro che si ammantano della qualifica di eroi e di liberatori per quello che realmente furono: banditi e terroristi al soldo dell’invasore anglo-americano, correi, con costoro, di innumerevoli crimini di guerra e di stragi mai passate al vaglio di nessun Tribunale di Norimberga.
Ed eccoli lì, i servetti, tutti con il capo chinato, ammantati da quella artificiale aura di democrazia e di diritti umani che scompare puntualmente il 26 aprile, quando si chiede a gran voce il carcere per gli avversari politici, la messa al bando e la soppressione di movimenti politici espressamente democratici ma col solo torto di non piegarsi alla vulgata politicamente corretta di lor “signori”, oppure si irridono gli avversari politici pubblicando orgogliosamente le loro foto a testa in giù. Il #restiamoumani vale solo e soltanto se sei un clandestino di colore, ancor meglio se un invertito: per tutti gli altri è “A Piazzale Loreto c’è ancora posto”.
Ed è così che il 25 aprile diventa, come ormai tutti gli altri 364 giorni dell’anno, la giornata dell’odio istituzionalizzato contro i Fascisti. I quali, evidentemente, ai bei tempi hanno dato ai nonni di questi vermi talmente tanti calci nel culo che i loro vigliacchi nipotini, a distanza di ottanta anni, se la fanno ancora sacrosantemente sotto.
A Modena i teppisti dei cessi sociali, pienamente consci della totale impunità di cui possono godere, hanno vandalizzato il monumento in ricordo dei caduti di Nassyria. Giusto qualche trafiletto sul giornale locale.
Altrove è stato il monumento ai martiri delle foibe ad essere imbrattato, per l’ennesima volta, nel silenzio più assordante.
Stessa cosa è accaduta a Noli, alla lapide che ricorda Giuseppina Ghersi. Questa povera ragazza, torturata, violentata ripetutamente e infine gettata dentro una fossa carsica per la sola colpa di essere la figlia di un gerarca fascista triestino, non ha ancora pace.
A Viterbo i rappresentanti delle Forze Armate abbandonano la cerimonia, disgustati dal solito pippotto filoclandestini del rappresentante dell’ANPI, che non ha perso nemmeno in questa circostanza l’occasione per sparare qualche bordata contro Matteo Salvini, reo di aver interrotto il redditizio affare dei moderni schiavisti di uomini.
A Roma Virginia Raggi, che una parola contro i Fascisti la trova sempre, viene contestata da centri sociali ed ANPI: quando sei troppo servo fai schifo pure al tuo stesso padrone.
A Milano dai cessi sociali viene contestata la Brigata Ebraica, tra fischi e sberleffi.
Insomma: questi subumani son talmente carichi di odio che nemmeno nel loro giorno riescono a stare inquadrati, uniti, cementati da un obiettivo comune, fosse anche quello di esaltare i loro padroni sotto i vessilli di una democrazia e di una libertà solo apparente, fasulla, plastificata.
Perché noi lo sappiamo bene. Sappiamo bene che questa Nazione, per vent’anni, tornò ad essere faro di Civiltà e luce di Giustizia, come lo era stata nei duemila anni precedenti. Sappiamo bene che questa Nazione ha saputo essere qualcosa di meglio dei vostri Fedez, dei vostri Grande Fratello, dei vostri Platinette, dei vostri cellulari ultimo modello, dei vostri clandestini che stuprano uccidono e rubano, delle vostre puttane, dei vostri padroni giudei, dei vostri massoni, delle vostre 191 basi di occupazione americana.
Noi, come ogni giorno, continueremo a celebrare i nostri morti, i migliori, coloro che caddero per difendere l’Onore della Patria e per tenere fede, fino all’ultimo, al giuramento fatto, per dimostrare che non tutti gli italiani furono traditori e voltagabbana, anche mentre tutto intorno a loro crollava, anche mentre il loro mondo era avvolto dalle fiamme dei bombardamenti alleati, e non si poteva nemmeno sparar loro addosso come si conveniva perché i bastardi partigiani avevano sabotato le munizioni nelle fabbriche.
Piccoli, piccolissimi brandelli di resistenza di un mondo che non c’è più. Sparuti gruppi di soldati politici, ancora vigili, che difendono con orgoglio i brandelli di bandiere, saldamente trincerati attorno ad antiche rovine.
Tenetevi pure le vostre feste farlocche, miserabili traditori bastardi.
20 Marzo 2019
PICCOLI RAZZISTI ALL’AMATRICIANA CRESCONO
(Pubblicato sul mensile “Il Lavoro Fascista” – Ottobre 2018)
Come ho già detto più volte, la mia voglia di fare politica e di scrivere articoli ha raggiunto i minimi termini, stanti ignoranza e cretinismo sempre più diffusi nella nostra cosiddetta “area” politica.
Anche in questo caso, ritornando a parlare dei noti razzisti all’amatriciana, ovvero quelli che seguono bovinamente i dettami del razzismo inventato dagli anglosassoni, senza neppure sapere che in base a questi dettami noi italiani siamo considerati (insieme a tutti gli europei latini ed a quelli dell’est) esattamente alla stregua dei negri, riproporrò un mio vecchio articolo del 2011 che dimostrerà come nulla sia cambiato in 8 anni di cretinismo pseudo fascista, ad eccezione dei nomi degli idioti citati.
Ma prima di addentrarmi nei ricordi, volevo fare questo breve preambolo, che descrive alla perfezione l’ignoranza mostrata dai razzisti all’amatriciana in occasione dei recenti campionati mondiali di pallavolo, maschili prima e femminili poi.
Durante questi avvenimenti, su Facebook imperversavano decine di questi coglioni (tutti regolarmente bloccati dal sottoscritto), che straparlavano soprattutto contro le negre (ma italianissime) presenti nella nazionale femminile di pallavolo.
Ma prima di quelli femminili, ci sono stati i mondiali maschili, i cui “eroi” nazionali designati sono stati, come descritti da Wikipedia:
Ivan Zaytsev è un pallavolista russo naturalizzato italiano. Gioca nel ruolo di schiacciatore e opposto nel Modena; Osmany Juantorena Portuondo è un pallavolista cubano naturalizzato italiano. Gioca nel ruolo di schiacciatore nell’Associazione Sportiva Volley Lube. È nipote di Alberto Juantorena, campione olimpico a Montréal 1976, nonché politico di Cuba.
Quindi, “eroi” della Nazione un russo ed un cubano, divenuti italiani in un secondo tempo e con naturalizzazioni (specialmente quella del cubano) quanto meno sospette…
Fra i tanti coglioni che commentavano questi avvenimenti, nessuno si è indignato per la presenza di questi stranieri italianizzati, per il solo e semplice fatto che questi signori avevano la pelle bianca (il russo), oppure non troppo scura (il cubano).
Casi umani analoghi agli appassionati di calcio che tollerano da sempre le varie naturalizzazioni di argentini, brasiliani, uruguaiani ed altri di pelle quasi bianca, salvo poi indignarsi quando in nazionale gioca Mario Balotelli, certamente negro, ma altrettanto certamente italiano a tutti gli effetti, in quanto adottato da una coppia di italiani.
Oltre tutto, questi coglioni che tanto blaterano di purezza razziale, non sanno neppure che il fenomeno di inventare ascendenti italiani a calciatori di mezzo mondo era già in auge persino nel 1934 e 1938, ovvero quando l’Italia vinse due mondiali di calcio consecutivi:
Tornando alla pallavolo maschile, i due “eroi” sopra descritti, dopo avere maramaldeggiato nelle prime fasi contro avversari di seconda fascia, si sono sciolti come neve al sole durante la fase finale, finendo spazzati via dalle nazionali veramente forti, che hanno buttato fuori l’Italia dal podio.
Ma è con i mondiali femminili che gli idioti cerebrolesi del “razzismo” nostrano hanno dato il peggio di sé… Decine di messaggi deliranti ove si accusavano le 2 ragazze italiane di colore di essere delle scimmie (detto, oltretutto, da personaggi che se si guardassero allo specchio, o guardassero bene i cessi con i quali si accoppiano, capirebbero che non è necessario essere negri per assomigliare a dei gorilla!), altri messaggi ove si accusavano i giornali che mostravano le foto delle suddette giocatrici di razzismo alla rovescia… Il peggio del peggio dei nostri razzisti all’amatriciana!
Ora, venendo ai fatti, se la stragrande maggioranza degli articoli di giornale che riguardavano le vittorie della squadra femminile di pallavolo si concentravano, soprattutto, sulle due ragazze negre, magari la soluzione è molto più semplice delle teorie complottiste dei nostri razzisti all’amatriciana; basta guardare questa interessante classifica riguardante i premi assegnati alle migliori giocatrici del mondiale:
Miglior palleggiatrice: Ofelia Malinov (Italia)
Miglior opposto: Paola Egonu (Italia)
Miglior schiacciatrice: Miriam Sylla (Italia).
Capito, cari cerebrolesi del razzismo nostrano? Le due negre sono state le migliori giocatrici del mondiale, di una spanna superiori alle altre nostre e pur brave giocatrici di pura “razza” italiana! E in loro compagnia c’è anche una ragazza italiana nata de genitori bulgari, che ovviamente non urterà la vostra demenziale suscettibilità “razzista” in quanto di pelle bianca!
Come già fatto per i due giocatori della squadra maschile, nati stranieri e divenuti italiani per decreto, ecco cosa dice Wikipedia delle giocatrici risultate le migliori del mondiale:
Paola Ogechi Egonu è una pallavolista italiana. Gioca nel ruolo di schiacciatrice e opposto nell’AGIL (È nata a Cittadella da genitori di nazionalità nigeriana).
Miriam Fatime Sylla è una pallavolista italiana. Gioca nel ruolo di schiacciatrice nell’Imoco (Nata a Palermo da genit-ori ivoriani, si trasferisce giovanissima a Val-greghentino in Lombardia, dove inizia a giocare a pallavolo nelle giovanili del Grenta e successivamente dell’Olginate e dell’Amatori Orago).
La carriera di Ofelia Malinov, figlia dello allenatore bulgaro Atanas Malinov e della ex pallavolista Kamelia Arsenova, comincia nella stagione 2011 – 12, quando viene ingaggiata dal Bruel Volley Bassano, in Serie B1, squadra a cui resta legata per oltre tre annate; nello stesso periodo fa parte della nazionale Under-18, con cui vince la medaglia d’argento al campionato europeo di categoria 2013, di quella Under-19, e dal 2014, ottiene le convocazioni anche nella nazionale maggiore, debuttando nel World Grand Prix.
Quindi, ricapitolando la demenziale filosofia dei nostri razzisti all’amatriciana, si possono imbarcare nelle nostre nazionali stranieri di ogni risma, naturalizzati più o meno veri, ma devono essere di pelle bianca, o quanto meno di pelle non troppo scura!
Gli altri, invece, seppure nati e cresciuti in Italia, godenti della cittadinanza per diritto e non per “gentile” concessione, vanno insultati e discriminati perché di pelle scura!
Pensate che qualche coglione di Facebook si è pure vantato di avere fatto il tifo, nella finale per il titolo femminile, per la squadra della Serbia, contro le negre brutte e cattive schierate dall’Italia! Serbia, che, giusto per ricordarlo, è una delle Nazioni eredi di quella Jugoslavia barbara e criminale, che infoibò migliaia di italiani, fascisti e non, rubando ed annettendosi parti di territorio storicamente italiane!
A certi escrementi che fingono di essere Fascisti e portano avanti, al contrario, il razzismo barbaro e becero inventato dagli anglosassoni bisognerebbe togliere d’ufficio la cittadinanza italiana e spedirli a vivere proprio in Serbia, così starebbero insieme ai loro simili!
Addirittura, giusto per chiudere in “bellezza”, qualche idiota vantava anche la nazionale cinese, perché non aveva negre in campo! Quella Cina comunista, dove lo Stato ha potere di vita e di morte sui cittadini ed il lavoratore è sfruttato oltre ogni limite… E chissà perché neanche i negri più poveri d’Africa desiderano andare a vivere in un simile paradiso!
Purtroppo la lotta contro l’ignoranza non si potrà mai vincere, e ci toccherà avere a che fare per sempre con certi idioti che discriminano le persone per il loro colore e/o per la loro religione.
Godetevi a seguire l’articolo di cui vi parlavo, costruito su un magistrale lavoro di ricerca del compianto A. Mariantoni, esperto senza pari del mondo arabo e mediorientale.
Carlo Gariglio
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Uno dei motivi per i quali la cosiddetta “area” è destinata a continuare nei suoi fiaschi e nella sua marginalità politica è proprio la crassa ignoranza storica che caratterizza molti dei militanti e moltissimi dei cosiddetti “leader”…
Non a caso si leggono spesso posizioni deliranti e demenziali, degne del Ku Klux Klan o di qualche altro gruppetto razzista americano, spacciate per “fascismo” o “nazismo” da qualche giovinastro che confonde le sue antipatie personali con la dottrina politica di questi movimenti storici; posizioni che, fra l’altro, paiono essere fatte apposta per legittimare l’avversione dei “democratici” nei confronti di questi “nazisti” e “fascisti” all’amatriciana.
Tante volte mi è capitato di litigare sui forum telematici del MFL con personaggi che insultavano senza remore gli altri popoli (africani, orientali, arabi…) ed altre religioni (molti sedicenti “fascisti” credono ancora che un “vero” Fascista debba difendere il mondo cattolico, ovvero quel mondo che ha tradito il Fascismo ancora prima della fine della guerra, e che l’ha relegato oggi al ruolo di “male assoluto” e barbarie…), utilizzando linguaggi ed aggettivi da trivio, degni al massimo di qualche borgataro da stadio.
Quando si tenta di spiegare a qualcuno di questi idioti che Fascismo e Nazional-socialismo non si sognarono mai di prendersela con lo straniero in quanto tale, né tanto meno di avversare la religione Islamica, costoro alzano le spalle e quasi ti scambiano per un cretino!
Ricordo un forzanovista “DOC”, ovviamente pelato e tatuato, al quale feci vedere una foto storica di Hitler a colloquio con il Gran Muftì, esclamare: “Ma che ci fa il Fuhrer seduto insieme ad un arabo?”
Ecco, in questa frase si sintetizza la “cultura” storica dei tanti estremisti di destra da quattro soldi, che qualcuno pretenderebbe di collocare abusivamente nel nostro mondo, orgogliosamente Fascista e Nazionalsocialista, ma che invece stanno benissimo a braccetto con i loro degni alleati della CDL, Lega Nord in primis.
Quando mai, il Nazional-socialismo tedesco, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti, si è sognato di essere antiturco, antiarabo, antivietnamita o semplicemente antistraniero?
Basta sfogliare un qualunque libro di storia seria per apprendere che durante il Secondo conflitto mondiale, il Gran Muftì di Gerusalemme, Haji Amin Al-Husseini, parlava da Radio Berlino per incitare alla rivolta i popoli Arabi sottomessi e colonizzati da quelle Potenze, loro sì razziste ed imperialiste, che la falsa storia ci ha sempre spacciato come “democrazie”, cioè Francia e Gran Bretagna; che il generale Rachid Ali al-Khilani, nel 1941, aveva preso il potere in Iraq dichiarandosi alleato delle ideologie dell’Asse; che lo Shah Reza d’Iran aveva delle simpatie naziste e per quella ragione era stato detronizzato, costretto ad abdicare e deportato in Sud Africa dagli Inglesi nel 1942 (dove fu fatto morire di stenti, in prigionia, a Johannesburg, nel 1944); che il Polacco Dr. Szymkowicz, Mufti dell’Ostland, e Mohamed El-Gazani, poeta e capo fila dei Musulmani antisovietici dell’URSS, avevano aderito al Nazionalsocialismo; che il Turco Alparsan Türkes (capo dei “Ulkücüler” e delle “Formazioni Turaniane”) era un alleato del III Reich; che gli Indiani Ali Ginnah (futuro fondatore del Pakistan nel 1949), i fratelli Subhas e Sarat Shandra Bose, il Dr. M.K. Mukherjee, Nambiar Habibur Rahman e diversi leaders del Sud Est Asiatico si erano politicamente schierati dalla parte dell’Asse Roma – Berlino – Tokio.
Basta informarsi adeguatamente (ma non presso gli alleati dell’estrema destra come Borghezio e Calderoli…) per scoprire che la maggior parte dei Movimenti nazionalisti arabi dell’epoca – come il “Mouvement des Jeunesses Destouriennes” di Férid Bourguiba; il “Parti National Arabe” di Benouna; il “Parti National des Réformes” di Abdel Khaled Torrès; il “Comité d’Action Révolutionnaire Nord Africain” di Yassine Abderrahmane; le “Chemises Bleues” di Mustapha El-Ouakil; “Jeune Egypte” di Ahmed Hussein; le “Chemises d’Acier” di Michel Aflak e Salah El-Din El-Bitar; “Misr-el-Fatat”, le “Chemises Vertes” egiziane; la “Haras el-Arab”, la Guardia Araba siriana; il Gruppo “Nadi-el-Arabi” del Dr. Saïd Abd el-Fattah Iman; il “Club el-Mutunah” di Saïd Thabit e Amine El-Rueihei; il “Club El-Futuah” di Abdul Ghafur El-Bedri; il “Comité d’Action Marocain” di El-Uazzani; il “Consiglio di Difesa della Palestina Araba” di Nabi El-Azma e Adil Arslan; il “Cercle Franco-Musulman” di Mohamed Luaïeb; la “Lega d’Azione Nazionalista” di Abu El-Huda El-Yafi; la “Fraction Istiqlal” di Ahmed Balafrej, Brahim El-Uazzani e Mohamed Lïazidi; il Movimento degli “Ufficiali Liberi” del Generale egiziano Aziz El-Misri; ecc. – sostenevano apertamente la politica di hitleriana di quel periodo.
È sufficiente, infine, recarsi nel cosiddetto “Medio Oriente”, per apprendere che negli anni ’30, Antoun Saadé e Fakhri El-Barudi, fondatori del Partito Popolare Socialista Siriano o Pierre Gemayel fondatore delle Falangi Libanesi (Kataeb), si erano ispirati all’ideologia nazista e fascista di quell’epoca; che il Druzo Chekib Arslan (Presidente del “Comitato Sirio-Palestinese” e fondatore del Movimento panarabo), l’Algerino Ben Badis, il Tunisino Habib Bourguiba e diversi fondatori del FLN algerino degli anni ’50, nonché Gamal Abdel Nasser, Anuar El-Sadat, Abdel Munim Abdul-Rauf (dirigenti del movimento degli “Ufficiali Liberi” egiziani) e lo stesso N’Kruma (futuro Présidente del Gana) avevano espresso simpatie per quell’ideologia e ricevuto congrui appoggi finanziari e militari da parte del regime di Hitler.
Non dimentichiamo che tra gli ispiratori del Movimento Nazionalista Arabo di quell’epoca, c’erano uomini come Hassan Salamè (Palestinese filo-nazista), i fratelli Mohammed e Ahmed el-Salman (nazionalisti iracheni filo-fascisti e rispettivamente, nel ’36, Capitano e Generale d’aviazione), Musftafà el-Ouakil e Ahmed Hussein (egiziani ed ex responsabili delle «camicie verdi» filo-fasciste del loro paese). Ed ugualmente, Abderrahmane Yassine (nazionalista algerino filo-nazista), Takki El-Din El-Hilali (siriano filo nazista, uno degli speakers ufficiali in lingua araba di radio Stuttgart e di radio Berlino), Brahim Tobal, Rachid Driss, Hassine Triki ed il Dr. Ben Slimane (nazionalisti tunisini favorevoli all’Asse), Younès el-Bahri e Ali El-Okab (iracheni filo nazisti, speakers a radio Berlino) Belkacem Radjeff e Momahed Igherbouchène (Berberi o Kabili filo nazisti, speakers a radio Paris-Mondial), Mansour Daoud (Principe egiziano ed ex-volontario nelle Waffen-SS), Béchir Madhébi (Tunisino ed ex responsabile dei servizi di propaganda dell’Asse nel suo paese), El-Salam Benouna, El-Naciri, Brahim el-Ouazzani (nazionalisti marocchini filo nazisti) e Mohammed El-Maadi (Maghrebino ed ex Comandante della prima Brigata volontaria Araba nei ranghi della Wehrmacht, in Francia)…
Questo, naturalmente, senza contare le centinaia di migliaia di volontari Bosniaci (due Divisioni musulmane Waffen SS, la 13° Gebirg-Division “Handschar” e la 23° Gebirgs-Division “Kama”), Croati (cinque Divisioni Nazionali “Hravatsko Domobranstvo”, la “Crna Legija”, la Milizia Ustascia, nonché due Divisioni e numerose Legioni volontarie sul fronte dell’Est), Albanesi (Waffen-Gebirgs-Division der SS “Skanderberg” guidata da Mostepha Bey Frashery), Cosacchi (la Ostlegion, la XIV Kosaken-Kavallerie-Korps der SS Don-Kosaken, la 19° Waffenverbände der SS «Kuban-Kosaken», la 20° Waffenverbände der SS «Terek-Kosaken», la 21° Waffenverbände der SS «Sibir-Kosaken»), Arabi (quarantottomila volontari integrati nella Wehrmacht, senza contare quelli della “Phalange Africaine”, della “Deutsch-arabische Lehrabteilung”, della “Brigade El-Maadi”, della “Französische Freiwilligen Legion” e delle diverse milizie armate costituite tra il 1942 ed il 1944 dal “Rassemblement National Populaire” di Marcel Déat, dal “Parti Popoulaire Français” di Jacques Doriot, dal “Mouvement Franciste” di Bucard e dal “Mouvement Social Révolutionnaire” di Eugène Delonche) e Russi (più di un milione di uomini inquadrati nella “Russkaja Osbodie Telnaja Armia”, l’Esercito di liberazione nazionale russo, agli ordini del Generale Andreï Vlassov).
Non parliamo delle Divisioni e delle centinaia di Brigate e Reggimenti composti da volontari Bulgari, Serbi (inquadrati nella Divisione SS “Prinz Eugen”), Turchi, Ukraini (l’Esercito di liberazione Ucraino), Bielorussi, Turkestani (la Legione Turkestana), Tartari (la Legione della Volga dell’Obersturmfürer Olzcha), Caucasici (la Legione Caucasica di Ali Khan), Azeri (la Legione SS guidata dal generale Mikhail Dudanginsky), Armeni (la Legione Armena), Georgiani (la Legione Georgiana), Tibetani (un Battaglione di volontari figurerà tra i difensori di Berlino nel 1945) ed Indiani-Indù (la 17° Indische Legion der Waffen-SS ed i quattromila volontari del 950° Panzergren-adierregiment e della 18° Unità della SS Freiwilligen-Panzergrenadierdivision “Horst Wessel”, senza contare i 50.000 volontari dell’Indian National Army di Subhas Shandra Bose, inquadrati nell’esercito nipponico).
Venendo ad anni e personaggi più recenti, come dimenticare il Partito Baath di Saddam Hussein, vera e propria trasposizione moderna dei partiti e dei regimi Fascista e Nazionalsocialista? E come dimenticare i tanti mentecatti italioti di destra, felici di appoggiare il cosiddetto “mondo occidentale” (che ha da decenni ripudiato ogni forma di Fascismo e Nazionalsocialismo…) negli eccidi e nelle rapine operate ai danni dell’Iraq, nel 1991 prima (con tanto di voto favorevole all’aggressione del MSIDN!) e nel 2003 poi?
Del resto, per sbugiardare la favola del razzismo nazista, può bastare un semplice sguardo ad uno dei tanti filmati d’epoca riferiti alle Olimpiadi di Berlino del 1936, ove ci vengono mostrati atleti ed accompagnatori di squadre africane, arabe ed asiatiche, sciamare tranquillamente per la città di Berlino, sedendosi spesso nei Caffè locali, ove venivano serviti da camerieri tedeschi… Vi immaginate voi una cosa simile nei locali di molti Stati del sud degli Stati Uniti, ove la segregazione razziale è stata sancita per Legge fino quasi agli anni ’70? Eppure la Germania Hitleriana ci viene dipinta come un mostro razzista, mentre gli USA di ieri e di oggi vengono contrabbandati come la più alta forma di democrazia dell’universo!
Mentre il mondo si affanna ancora oggi a considerare l’Italia Fascista una Nazione barbara per l’adozione delle Leggi Razziali del 1938 (Leggi che, è bene dirlo, rimasero largamente inapplicate, tali e tante erano le esenzioni contenute al loro stesso interno), nessuno osa ricordare il razzismo americano contro negri ed ispanici, o quello australiano, grazie al quale gli aborigeni fino a pochi anni or sono erano addirittura privi dei diritti politici! Ma USA ed Australia sono state meta, guarda caso, dei viaggi entusiasti del tedesco che dirige la Città del Vaticano, il quale non ha perso occasione per lodare questi regimi razzisti e per straparlare della solita “barbarie nazista” che gli avrebbe rovinato la gioventù!
Verrà prima o poi il momento in cui i nostri nazisti all’amatriciana da stadio saranno rinchiusi in modo coatto dentro una scuola, ove potere studiare con profitto la vera storia ed i veri Fascismo e Nazionalsocialismo? Verrà il momento in cui potremo dirci Fascisti e/o Nazionalsocialisti senza dovere prima prendere le distanze da questi cerebrolesi, che si divertono a farsi partigiani non di una ideologia, ma della parodia storica della stessa che gli hanno dipinto sopra antifascisti, giudei e comunisti assortiti?
Ne dubito, ma continuo a sperare…
Carlo Gariglio
2 Marzo 2019
La legittima ricostituzione del Partito Nazionale Fascista
Sono passati oramai oltre settant’anni dai tragici eventi che portarono alla sconfitta militare e politica dell’Italia. Detto ciò ci appare tuttavia assurdo come una democrazia liberale ancora oggi tendi ad essere una dittatura peggiore di quelle che vengono accusate d’esserlo, con la continua censura e la persecuzione di chiunque vada contro di essa, negando la libertà di culto, di pensiero,di fede ecc..
Tralasciando quindi la stessa nascita della Repubblica, ma rifacendoci appunto alla CartaCostituzionale, possiamo notare come palesemente la stessa sia in netto contrasto con le Leggi liberticide oggi in vigore e le quali pare vogliano essere ulteriormente intensificate.
In violazione degli art. 21 e 49 della Costituzione, la XII disposizione transitoria viene introdotta con intenti chiaramente punitivi e liberticidi nei confronti dei Fascisti; indipendentemente dai loro comportamenti, si intende punire il loro pensiero la loro fede.
Essa, fra l’altro, venne applicata mediante una Legge varata con molto ritardo solo nel 1952: la cosiddetta Legge Scelba.
La stessa Magistratura Italiana, comprendendo che tale Legge è in contrasto con le più elementari libertà di pensiero, espressione ed associazione, ha quasi sempre assolto gli accusati, ma nessuno ha mai pensato di abolirla, in quanto resta strumento molto utile per colpire e zittire il dissenso o deviare le attenzioni sui problemi reali del paese, mistificando il “pericolo” fascista.
Certo, si sarà anche assolti, ma dopo anni di pubbliche umiliazioni, accuse infamanti e spese legali che pochi possono sopportare.
E tanto per aggiungere ridicolo al ridicolo, spesso fra le motivazioni delle assoluzioni si legge che la Legge Scelba non punisce in sé il pensiero, ma soltanto la ricostituzione di un partito Fascista che persegua fini antidemocratici con metodi violenti; resta quindi da capire se la costituzione di un partito non fascista che persegua fini antidemocratici con metodi violenti sia invece lecita!
Vedasi le perle di saggezza razziali messe in opera da alcuni esponenti politici che di ben poco hanno a che fare con il termine “democrazia”.
Successivamente è stata varata la legge Mancino, un’altra assurdità che penalizza chiunque la pensi in maniera differente, prescindendo dall’eventuale uso della violenza per affermare i propri principi.
Inoltre, le leggi citate, oltre a violare la Costituzione, sono in netto contrasto con la Carta Internazionale dei diritti dell’uomo, perché se forse non vi è chiaro, vietare la possibilità di esistere ad un qualsivoglia partito nei canoni della democrazia e che il popolo possa sceglierlo (dato che dovrebbe essere sovrano!) tramite libere e democratiche elezioni, è un chiaro atto di persecuzione!
Forse i fascisti ancora presenti e numerosi in Italia non lavorano e non pagano le tasse? Non hanno dritto di sentirsi rappresentati politicamente, neppure se rispettano in tutto e per tutto le Leggi
democratiche?
Eppure, quelli che tanto si riempiono la bocca di diritti, umanità, libertà, democrazia, sono i primi a negare agli altri la libertà di espressione, associazione e persino di culto, se dovessimo analizzare realmente la storia dell’umanità è quindi giustamente vietare a chiunque nel passato sia stato causa di guerre morti e persecuzioni, allora ci sarebbe un lungo elenco da fare cristianesimo, Commonwealth, comunismo e certamente l’attuale liberalismo che nel corso dell’ultimo secolo ci ha regalato infinità di guerre in nome della “pace” e forme differenti di persecuzioni e stermini.
Facile essere anche riabilitati chiedendo “scusa” ma non è per tutti così evidentemente.
O forse tutto questo riflette semplicemente la paura di perdere le poltrone e di dovere rispondere dei propri crimini, dato che pian piano molte verità storiche scomode per i “vincitori” stanno venendo a galla?
Del resto un confronto “democratico” anche sul piano storico non è consentito ma anzi come già detto si preparano sempre più persecuzioni di pensiero è dove la stessa storia viene legittimata per DOGMA!
Giuseppe Sciacca
Capo Provincia Catania del Movimento Fascismo e Libertà
20 Febbraio 2019
Fascismo e Libertà uguale terroristi? Su Rai Uno si può.
L’Italia è una strana Nazione. Una Nazione in cui si viene condannati da un Tribunale se osi chiamare clandestino un clandestino, ma in cui puoi tranquillamente dare del terrorista ad un intero movimento politico – per quanto piccolo (o forse proprio per questo) – in prima serata su Rai Uno.
Cosa è accaduto, esattamente? Francesco Capizzi, il nostro responsabile della Sicilia, ci informa, sul nostro gruppo Whatsapp, che nell’ultima puntata de “Il commissario Montalbano” è andata in onda l’immagine che vedete qui sotto.
Il tutto – parrebbe di capire (non abbiamo avuto modo di vedere la puntata) – all’interno di una storia in cui il celebre commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri indaga su un gruppo terroristico e cerca di scoprirne l’identità esaminando alcuni loro documenti: è proprio in questo contesto che si vedrebbe l’immagine incriminata: il logo del Nostro Movimento, con scritta e simbolo (più o meno) visibili, infarinato a dovere in scala di grigi per dargli un tocco di “antico”.
L’associazione mentale, va da se, è molto semplice: Fascismo e Libertà uguale terroristi. Un Movimento politico viene attaccato – e tutti i suoi aderenti equiparati a filo terroristi – in maniera così subdola e vigliacca senza che nessuno faccia un fiato, senza una protesta, senza una difesa, anche d’ufficio, in cui si dica che non si può così subdolamente associare un movimento politico al terrorismo senza che lo stesso sia mai stato non dico condannato, ma almeno in odore di terrorismo.
Sappiamo però bene dove viviamo: in Italia. Sulle strade i delinquenti di sinistra, ancora oggi, cantano che “uccidere un Fascista non è reato”, e nessun giudice si è mai sentito in dovere di aprire un fascicolo di reato. Anzi: fino agli anni Ottanta questi bastardi ci ammazzavano davvero, ed erano applausi, vignette satiriche (la storia drammatica di Sergio Ramelli ce lo insegna) o al massimo “compagni che sbagliano”, fatti scappare all’estero in soggiorni dorati da guitti d’avanspettacolo criminali quanto loro (Dario Fo e Franca Rame con il loro “Soccorso rosso” sono una pagina vergognosissima della Storia italiana del secondo dopoguerra). Perché mai dovrebbe essere un reato associare quelli di Fascismo e Libertà ai terroristi?
Probabilmente non tutti avranno capito l’associazione di idee. Anche perché molti, tra gli spettatori, sicuramente non conoscono Fascismo e Libertà. Lo sappiamo. Avranno interpretato quel simbolo per un simbolo del passato, per l’appunto. Questo, però, non costituisce affatto una scusante, bensì una aggravante: il danno di immagine, a prescindere, è gravissimo, specialmente per un Movimento come il nostro, che è piccolo e mira a farsi conoscere da più persone possibile, spesso guadagnandosi con le unghie e con i denti piccoli spazi di agibilità politica scontati per altri, grandissime conquiste per noi.
Valuteremo coi nostri legali se procedere legalmente contro questa vigliaccata. Come tutte le cause che abbiamo intentato dovremo spendere una barca di soldi per non avere Giustizia: se la causa andrà avanti verremo sabotati con qualche scusa patetica e ridicola che si inventerà qualche magistrato desideroso di medaglie antifasciste; altrimenti, nella peggiore delle ipotesi, il nostro fascicolo finirà sepolto sotto montagne di scartoffie.
Piccoli e squallidi messaggi subliminali di questo regime mafioso e massonico per delegittimare quelli di Fascismo e Libertà, gli unici veri eredi di coloro che fino al ’45 li hanno riempiti di sacrosanti calci nel culo.
11 Febbraio 2019
L’Ignoranza al potere.
Pubblicato sul numero di Settembre 2018 del mensile “Il Lavoro Fascista”
( Quì potete leggerlo integralmente )
La recente tragedia di Genova che ha visto il crollo del ponte Morandi, ha riportato alla ribalta una delle figure più squallide diffuse dalla cronaca italiana: l’ignorante superstizioso che, incurante dei morti causati dalla tragedia, grida felice “Al miracolo!”.
Fateci caso: non c’è catastrofe naturale, non c’è atto criminale dell’uomo, non c’è tragedia umanitaria, senza l’apparizione di questa genia di cerebrolesi, nati male ed allevati peggio dalle stupidaggini religiose, che incuranti del ridicolo e del dolore di quanti hanno visto morire i loro cari, che corrono a rilasciare dichiarazioni farneticanti agli organi di stampa, blaterando a vanvera di “miracoli”.
Ovviamente, i presunti miracoli sarebbero avvenuti, da parte del Padreterno, per salvare loro stessi, o qualche loro congiunto…
Restiamo al caso del ponte Morandi; avete presente l’idiota alla guida del famoso camion verde, fermatosi pochi metri prima della voragine?
Costui ci ha tenuto a raccontare ai giornalisti che lui si sarebbe salvato in quanto credente, grazie all’azione del suo angelo custode!
Ora, un giornalista appena onesto e rispettoso dei 43 morti innocenti, avrebbe dovuto più o meno rispondere così al deficiente: “Ma i 43 morti, ivi compresi i bambini, sarebbero dunque stati sacrificati dal tuo Dio perché non credevano abbastanza? O forse perché i loro angeli custodi avevano fatto tardi dopo una nottata al centro sociale a base di alcool e droga? O magari stavano manifestando con le bandiere rosse della CGIL per chiedere il rinnovo del contratto degli angeli custodi?”
Purtroppo non abbiamo in Italia giornalisti onesti, indi dobbiamo sorbirci, di volta in volta, le cazzate su Dio, quelle sulle “camere a gas”, l’Olocausto, gli “eroi” partigiani, e chi più ne ha più ne metta!
Altra coppia di cerebrolesi, salvatisi per caso grazie ad una sorta di nicchia apertasi fra le macerie, hanno dichiarato pomposamente che presto si sarebbero sposati in chiesa, per ringraziare quel Dio che aveva creato quella nicchia per salvarli!
Ovviamente, anche in questo caso nessuno ha chiesto ai due ritardati per quale misterioso motivo il loro Dio, che evidentemente era nei paraggi per salvarli, non si fosse degnato di muovere un dito per salvare i 43 morti.
Ribadisco un concetto che ho espresso molto spesso: non me ne frega nulla delle convinzioni e delle superstizioni del singolo; per quanto mi riguarda ognuno può credere, a casa sua, a quello che gli pare, da Manitù a Odino, ma non accetto e non tollero l’istituzionalizzazione della superstizione a fini di propaganda e proselitismo, tanto più se questa propaganda viene fatta sulla pelle di poveracci innocenti che non hanno visto nessun Dio pronto a salvarli.
Ora, seguite per un momento il modo di ragionare di questi decerebrati e di quanti gli danno ampio spazio su TV e giornali: esiste un Dio buono, creatore del cielo e della terra, che sta ovunque a vegliare sui suoi figli… E già così non riesco a capire come questa credenza possa sposarsi con le immani tragedie che capitano ogni giorno, tipo tsunami, terremoti, eruzioni vulcaniche, ma anche bambini che muoiono di fame dopo atroci tormenti, altri che vengono sfruttati dalle multinazionali e pagati pochi centesimi al giorno, altri che nascono affetti da orrende malformazioni e deformità varie… Per non parlare delle tante vittime innocenti di atti di terrorismo e guerra.
Quindi, riprendendo il ragionamento, il “buon” Dio che consente tutto questo senza muovere un dito, sarebbe lo stesso che, improvvisamente, decide di intervenire con tutta la sua onnipotenza per salvare in singolo cretino; non pare anche a voi che quanti credono a queste cose siano, oltre che ignoranti, superstiziosi ed indottrinati, anche un po’ megalomani ed invasati? Credere che esista un Dio che si attivi per salvare noi stessi non è forse una patologia mentale che andrebbe curata e non assecondata?
Se ci fate caso, questi casi sono sempre presenti nelle cronache; nel 2013, dopo l’attentato alla maratona di Boston che costò la vita, fra gli altri, ad un bambino di 8 anni, l’inviata del TG dell’epoca intervisto un italiano presente, che con chiaro accento meridionale raccontò di essersi salvato perché Dio gli avrebbe messo una mano sulla testa… Ma dato che Dio passava da Boston, non poteva nel frattempo mettere una mano anche sulla testa del povero bambino di 8 anni?
Evidentemente il nostro simpatico meridionale contava molto di più!
Persino in occasione dei recenti terremoti del centro Italia abbiamo dovuto assistere alla passerella dei cerebrolesi che parlavano di miracoli… Fra poveracci morti ed altri rovinati completamente, di tanto in tanto spuntava l’idiota sopravvissuto per “miracolo”, alla faccia di chi era invece morto. Ed una delle immagini più squallide e vergognose fu proprio quella di vigili del fuoco e commentatori vari che si inginocchiarono gridando al miracolo, dopo il ritrovamento, fra le macerie di una Chiesa, di un’Icona intatta… Ma che bravo e buono questo Dio che lascia crepare centinaia di persone, ma accorre per salvare uno dei simboli usati per perpetuare le superstizioni cattoliche!
Ma anche quando non è Dio a fare il miracolo, esiste una vasto Circo Barnum di Santi, Beati, Madonne, Angeli, Cherubici e chissà cos’altro, che vengono spesso chiamati in causa dai tanti invasati presenti in Italia… Con buona pace del cosiddetto monoteismo!
Persino la Madonna, che dovrebbe essere semplicemente la madre di Gesù Cristo, si è moltiplicata e sdoppiata, convenzionandosi con le varie Pro Loco per attirare turismo religioso; dalla Madonna di Lourdes a quella di Fatima, passando per Medjugorje e tutte le altre presenti in gran parte del mondo… Ovviamente i testimoni delle varie apparizioni e delle ancora più varie comunicazioni, sono sempre persone ignoranti, prive di cultura, o semplicemente alla ricerca di visibilità, come il nostro mitico ex giornalista Paolo Brosio, che non trovando più lavoro in TV ha dovuto riciclarsi come confidente della Madonna!
Pensateci: una divinità come la Madonna che, invece di intervenire in qualche modo sulle brutture dell’umanità, si diletta a cianciare con dei pastorelli e persino con Paolo Brosio! Per non parlare di quelle che si divertono a fare giochi di prestigio tipo fare piangere la statue!
Non mancano poi Santi e Beati a realizzare “miracoli” a dir poco discutibili; ogni anno, ad esempio, i nostri incorreggibili giornalisti che riferiscono, senza neppure accennare ad un sorriso, del “miracolo” di San Gennaro, con il (finto) sangue che da solido diventa liquido! Anche in questo caso, ci si chiede come mai il santo napoletano non dia i suoi segnali facendo qualcosa di utile, magari contro la camorra, il degrado ed i vari problemi che affliggono la città di Napoli da sempre…
Qualcuno poi parla di Padre Pio e delle sue guarigioni… E qui mi permetto di raccontare una esperienza di famiglia, che aiuta a comprendere come i cerebrolesi creino questi miti.
Nel 1995 mia nipote morì a 20 anni a causa di un incidente stradale, provocato dal mascalzone con il quale usciva, che volle giocare a fare una gara di velocità con altri amici degni di lui. Questo cialtrone, colpevole di tutto, se la cavò con la frattura ad una spalla (ed anche lui blaterò di “miracolo”!), mentre mia nipote, innocente passeggera con tanto di cintura di sicurezza, venne fatta a pezzi dall’auto che colpi proprio la fiancata del lato passeggero. Mia sorella (la madre), passò le ore in cui i medici tentarono di salvarla appellandosi a Padre Pio. Dato che la ragazza morì, nessuno seppe nulla, ma certamente, se i medici l’avessero salvata, la voce dell’ennesima “grazia” di Padre Pio sarebbe giunta certamente a giornali e TV!
Dedico, quindi, a tutti i cerebrolesi credenti, un ottimo articolo scritto da un credente serio, e non rincoglionito da credenze assurde!
Carlo Gariglio