1984 – 2014. DAL PASSATO VIENE IL FUTURO!?

1984_2014

 

1984 – 2014 So che a molti questo accostamento di date sembrerà strano ma in realtà non è affatto un caso. Per rendere più chiara la cosa cercherò di spiegare a grandi linee. Nel 1948 lo scrittore George Orwell scrisse un romanzo intitolato “1984”. Racconta di un mondo futuristico in cui un Grande Fratello (Big Brother) controlla ogni singolo movimento di ogni abitante di Estasia (il nome del posto in cui è ambientato il romanzo). La societè governata da questo infallibile e onniscente Grande Fratello. Non ci sono leggi scritte e niente, apparentemente, sembra proibito. Tranne divertirsi, pensare e amare. Gli abitanti sono automi che eseguono esattamente quanto viene detto loro. Sono tutti uguali. Stesso modo di vestire. Stesso pensiero. Stessa ideologia. Chiunque sia ritenuto una minaccia viene “vaporizzato”. Il governo non è stato eletto bensì nominato e quindi ha potere decisionale praticamente su qualsiasi cosa e nessuno ha il diritto o la possibilità di opporsi nè di pensarla diversamente da quanto detto dal governo, pena la “vaporizzazione”. In questa società le tivù sono controllate dal governo e i programmi hanno il solo compito di rendere ancora più stupidi e bigotti i cittadini proponendo programmi inneggianti al Grande Fratello e al suo governo. Solamente due persone cercheranno di mantenere un briciolo di umanità in tutta questa storia: Winston e Julia. Ora vediamo il termine di paragone con il 2014. Il governo italiano non è stato votato bensì nominato da un comunista impenitente che se ne frega altamente del benessere altrui. Siamo tutti controllati (l’unica differenza è che siamo controllati dalle banche e dai poteri forti, ma il sistema è lo stesso); ogni nostro movimento, sia esso bancario o fisico, viene registrato e trascritto per poi essere analizzato e ogni anomalia viene immediatamente segnalata al Grande Fratello (in questo caso il governo Renzi) che prenderà poi i suoi provvedimenti. Le tivù sono controllate dal regime imposto dalla cultura bigotta e agricola dei comunisti secondo il quale bisogna ascoltare solo quello che viene detto dai loro delatori e sostengono che quanto detto da altri sia solo una mera bugia e un tentativo di sovvertire l’ordine e il naturale (secondo loro) corso delle cose. Chiunque sia contrario alle mosse o alle proposte del governno Renzi viene, inevitabilemente, tavviato di essere un nemico della democrazia, di non volere il bene del popolo, di non avere a cuore l’Italia e i suoi cittadini. Spesso viene anche denigrato o portato in tribunale solamente per toglierlo di mezzo. Ormai siamo abituati a questi mezzucci da bambini. Stiamo assistendo, ormai dalla nomina del governo Monti, ad una dittatura ideologica senza precedenti. Il governo Renzi è il terzo governo nominato senza chiedere la parola al popolo. Il termine democrazia significa potere al popolo ma qui io vedo solo ciarpame e inutili tentativi di instaurare un nuovo regime comunista di stampo sovietico. Non esiste vaporizzazione ma una sorta di campagna denigratoria assurda e senza precedenti. Ultimamente abbiammo visto la nascita di 200.000 partiti e partitini che si pongono come “alternativa”, propongono e usano come bandiera “il cambiamento”, promettono mari e monti e poi, una volta arrivati (se superano al soglia di sbarramento) in Parlamento o al Senato si giustificano dicendo “Cari elettori, non siamo sicuri di poter mantenere le promesse che vi abbiamo fatto in campagan elettorale. Dovete capire che non governiamo da soli”. Molta gente si accontenta di questa frase, ma tanta altra gente è stufa di questo sfruttamento. Per questo l’unica e vera alternativa per ritornare ad uno Stato che pensi davvero al bene del popolo, che faccia davvero le riforme utili, che torni a dare potere al popolo, che non sia schiavo di banche e poteri forti, è il ritorno al fascismo. Il fascismo delle origini. Non quello storpiato dai neo-partiti che si dichiarano fascisti ma che di fascista hanno ben poco. Il fascismo non è una semplice ideologia. E’ un modo di vivere. Un modo di pensare. Un modo di essere. Fascisti si rimane tutta la vita. Esserer fascista significa non scendere a patti con nessuno. Significa non svendere o svilire l’ideologia. Come disse Ezra Pound “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui”. Ecco perché i giovani di oggi devono sentirsi come Winston e Julia del romanzo di Orwell: non è mai troppo tardi per portare il cambiamento. Non è mai troppo tardi per il fascismo. Gobbo Lorenzo CAPO PROVINCIA PORDENONE – pordenone@fascismoeliberta.info © Riproduzione riservata

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