LA DISTRUZIONE DELL’EUROPA

Il programma per la distruzione dell’Europa come entità politica e sociale, o meglio, per l’annientamento degli europei, ha radici lontane ed è coevo alla prima concreta formulazione del progetto di costituzione di un governo mondiale – di cui tale programma costituisce la chiave di volta – da attuarsi mediante la creazione e lo sviluppo sempre più capillare di un “Sistema” che operi sia in ambito pubblico che in ambito privato. Il suo concepimento, in termini temporali, si può quindi collocare attorno alla fine del XIX secolo e da allora ha subìto quei ritocchi e quelle modifiche che le circostanze hanno di volta in volta imposto, mantenendo però sempre intatto l’obiettivo finale.

Condizione primaria per la costituzione di un governo mondiale è infatti la creazione di una popolazione mondiale di imbecilli, frutto degli incroci razziali più estremi, che parlino o almeno intendano la stessa lingua, che non abbiano in comune profonde radici storiche né prospettive per il futuro, che abbiano un basso o bassissimo livello intellettivo e culturale tale da renderli incapaci di ragionare con logica e di distinguere tra la realtà e ciò che viene loro inculcato dal potere, che si debbano preoccupare solo per la loro sopravvivenza e si trastullino con passatempi futili e insulsi, che  si facciano docilmente “tosare” e dirigere anche e soprattutto contro i loro stessi concreti ed evidenti interessi ritenendo persino che ciò è giusto o almeno inevitabile; insomma un immenso gregge di subumani, che siano localmente governati da individui, i quali, per stupidità od opportunismo o vigliaccheria, si attengano scrupolosamente agli ordini del potere “globale”.

Tale programma, eseguito ovviamente per gradi, è stato portato avanti ininterrottamente dal momento del suo concepimento, adottando di volta in volta le misure che i tempi e i luoghi richiedevano ed è ormai giunto alle fasi finali.

All’inizio del secolo scorso, come era avvenuto negli Stati Uniti fin dalla loro nascita, in Inghilterra e soprattutto in Francia era già in atto l’infiltrazione nei rispettivi governi di elementi esecutori del piano “mondialista” e la coalizione di tali Stati fu utilizzata per abbattere la crescente potenza politica ed economica della Germania, assai meno permeabile alle predette infiltrazioni, contro la quale fu pertanto scatenata la Prima Guerra Mondiale.

L’esito di tale guerra sembrò avere definitivamente spianato la strada al progetto mondialista: con i governi di Francia e Inghilterra già “arruolati” al pari di quello degli Stati Uniti, la Russia in preda al terrore rosso (versione bolscevica del “mondialismo”), l’Impero austro-ungarico disintegrato e la Germania smembrata, materialmente prostrata e gorvernata dagli autoeletti e dai loro soci, il traguardo sembrava assai vicino.

Senonché, mentre tutto filava liscio, accadde l’imprevisto che per un decennio minacciò seriamente di mandare in fumo il progetto mondialista: proprio nella derelitta Germania, si affermò e conquistò il potere un Uomo e il suo Movimento, tenaci avversari di tale progetto, i quali, liberandolo dalla spire della finanza internazionale e dalla grinfie del bolscevismo, nel giro di pochissimi anni sollevarono dalla polvere il Reich tedesco e lo resero assai più forte e potente di quello anteguerra, nonché totalmente impermeabile alle infiltrazioni straniere.   

Ciò creò il panico (che perdura tuttora) tra i mondialisti, che scatenarono contro la Germania nazionalsocialista e i suoi alleati tutte le forze infernali del mondo, fino ad averne ragione al termine di un’epica lotta, da loro condotta nel modo più cinico, spietato e criminale. Per inciso, la Germania, che il giudeo Theodore Nathan Kaufman – al pari dei suoi confratelli – voleva far scomparire dalla faccia della terra (cfr.: “Germany must perish!”, dello stesso autore), pur al prezzo di molti milioni di vittime,  si salvò parzialmente solo perché indispensabile – sotto stretto controllo e con il governo di giudei e loro arruolati – per costituire una prima barriera nei confronti della concorrenza (leggi URSS: a Yalta, infatti, Roosevelt e Churchill ritennero di avere soddisfatto gli appetiti di Stalin regalandogli l’Europa orientale, mentre quello considerò tale dono un semplice acconto, in quanto mirava ad espandersi fino all’Atlantico).  

Terminata la guerra col loro completo trionfo, si rifecero il “belletto” addebitando ai vinti i propri crimini, tanto non c’era contraddittorio; e impressero maggiore impulso all’esecuzione del loro programma, iniziando col demolire il concetto di “nazione” e quello di “famiglia”, che della nazione costituisce il fondamento, con i consueti e ampiamente sperimentati metodi: menzogna e ipocrisia, diffuse con un martellamento incessante dai mezzi di comunicazione di qualsiasi tipo, tutti al loro servizio.

A tal fine, si sono da subito impegnati nella ”educazione” dei giovani, inculcando loro, fin dalla più tenera età,  menzogne e falsi miti facilmente spacciati per verità sacrosante (tanto non c’era possibilità di smentita), facendo in modo che crescessero deboli, irresponsabili, ignoranti, cialtroni, possibilmente pervertiti e drogati, insofferenti della disciplina e alla costante ricerca del facile guadagno, comunque ottenuto, all’insegna del mito del denaro; quel denaro che è quasi totalmente nelle loro mani e di cui ogni tanto sventolano qualche campione sotto il naso della gente per farla correre dove vogliono loro.

Nel contempo si sono dedicati, per gradi, alla sistematica distruzione della famiglia, introducendo dapprima il libero divorzio e poi l’aborto volontario, incentivando con ogni mezzo i figli alla ribellione contro i genitori, le mogli a cornificare i mariti, le donne a fare spietata concorrenza agli uomini in nome non già di una giusta pari dignità mai riconosciuta, bensì di una “uguaglianza” di fatto assolutamente inesistente (uomini e donne, fortunatamente, non sono “uguali” e mai lo saranno, perciò i rispettivi ruoli sono o dovrebbero essere complementari, di certo non interscambiabili), favorendo la costituzione di “famiglie” formate da individui dello stesso sesso preferibilmente con figli acquistati da una madre “surrogata”, così come si comprano le vacche al mercato (a tale scopo adesso si sono inventati persino la famiglia “omogenitoriale”!), incentivando la donna a ricoprire ruoli che per natura non le competono, fino a renderla una grottesca parodia dell’uomo, allo scopo di sostituire il Pater Familias con la Mater Familias e di ottenere un tasso di natalità sempre più  negativo, divulgando e favorendo qualsiasi pratica contro natura. Il tutto con la benedizione di santa romana chiesa, i cui obiettivi coincidono con quelli del Sistema e che, da quando non ha più potuto massacrare i pagani, gli “eretici”, gli “infedeli”, i maghi e le streghe, è incline a collaborare con qualsiasi regime che le consenta di continuare a svolgere i propri lucrosi maneggi e a chiudere entrambi gli occhi sui “vizietti” e sugli “affari” dei propri prìncipi, adattando disinvoltamente i propri “dogmi” alle situazioni contingenti, in altre parole, legando l’asino dove vuole il padrone.

Ovviamente si sono altrettanto impegnati nel settore pubblico.

In ambito politico, dopo avere imposto ovunque – con le buone o con le cattive – e avere santificato  quel circo equestre a loro particolarmente utile che chiamano “democrazia”, hanno istituito non già l’ingenuo partito unico, bensì una fitta rete di partiti e partitini, che fingono di combattersi tra di loro al fine di raccogliere fra tutti l’appoggio della stragrande maggioranza della popolazione, ma che hanno come comune obiettivo il rigoroso mantenimento dello status quo e il perseguimento degli interessi del Sistema. Quelli che non condividono tale obiettivo, infatti, vengono rapidamente ed inesorabilmente spazzati via.

In ambito finanziario hanno accresciuto a dismisura l’onnipotenza delle banche, tutte ramificazioni della finanza internazionale totalmente controllata dai giudei, alla quale, con la rinuncia a battere moneta e la svendita di tutte le industrie, strategiche e non, alle “multinazionali”, hanno consegnato le Nazioni legate mani e piedi, affinché essa ne faccia ciò che vuole.

In ambito amministrativo ed economico, affermando ovviamente il contrario, hanno volutamente favorito il lassismo e la cialtroneria dei dipendenti pubblici, istituzionalizzato la corruzione che fingono di combattere, consentito (con la complicità della magistratura asservita) alla delinquenza di prosperare, omesso totalmente di prendersi cura del territorio e incentivato l’incremento dell’ingiustizia sociale all’evidente scopo di mantenere il gregge in condizioni di vita difficili e precarie, tali da fargli rinunciare a concepire idee “strane” che potrebbero mettere in difficoltà il Sistema.

La situazione così creata ha spianato la strada alla fase successiva del progetto mondialista: l’invasione dell’Europa, da parte di milioni di individui di tutte le razze e di bassissimo livello umano, sostenuta da una propaganda martellante quanto subdola, che ha lo scopo di inculcare nei cervelli il concetto che “diverso” è bello, è normale, è il futuro: persino nella pubblicità commerciale, senza che ve ne sia necessità alcuna, compaiono da tempo individui di tutti i colori, che fraternizzano tra loro, quando non appartengono addirittura alla stessa famiglia evidentemente “allargata”, e gioiscono insieme per il cellulare, la merendina o quant’altro, sul modello della disgustosa società americana, ormai composta da individui di tutte le razze e, ovviamente, da incroci e super incroci tra le stesse, in totale contrasto con le leggi naturali, che, per la conservazione delle specie, vietano tali commistioni.

Viene pertanto non solo favorita, ma anche attivamente incentivata l’immigrazione clandestina da altri continenti di enormi masse di individui di bassissimo livello umano. E, per farla digerire agli italiani e agli altri europei, le voci del Sistema ricorrono al sentimentalismo, sostenendo che si tratta di soggetti che fuggono dalla guerra o dalla povertà; allo stesso scopo, sono loro estremamente utili i naufragi in cui talvolta i clandestini incorrono, perché servono a suscitare pietismo e quindi accettazione dell’invasione.

Esemplare, per chiarire tale situazione, è la recente, così battezzata, “tragedia di Cutro”. E’ successo che un caicco, proveniente dalla Turchia con a bordo circa duecento clandestini, è naufragato a pochi metri dalla riva davanti alla località calabra. Le versioni sulle cause (ormai accomodate secondo convenienza) sono tante, ma i relitti dell’imbarcazione (accuratamente raccolti e catalogati ad uno ad uno), che non mentono, dimostrano inequivocabilmente che la stessa è andata a schiantarsi sugli scogli. Il bilancio è stato pesante, perché circa la metà dei clandestini a bordo è annegata in mare.

Ricapitolando: 180/200 individui, tutti privi di giubbotto salvagente che costa pochi euri, si sono volontariamente imbarcati in Turchia su una ciabatta, stipata fino all’inverosimile, per effettuare una traversata del Mediterraneo della durata di almeno quattro giorni fino alle coste italiane. Persino un montanaro dell’Afghanistan sa che un’impresa del genere comporta un rischio mortale, ma ciò non li ha dissuasi e si sono portati dietro anche bambini in tenerissima età. Non solo, ma per effettuare tale crociera hanno pagato migliaia di euri (gli organi di disinformazione arrivano a dire persino 8.000 a persona), ovvero cifre con le quali al loro paese d’origine si vive da nababbi, altro che fuga dalla povertà. Semmai, di ciò è responsabile la mentalità puritana americana, ormai diffusa su tutta la Terra e assimilabile all’ebraismo (puritanesimo ed ebraismo si fondano infatti entrambi sul Vecchio Testamento), secondo la quale, anche se sei ricco, DEVI arricchirti di più, non perché è necessario, ma perché DIO LO VUOLE!

L’imbarcazione è stata avvistata, ben al di fuori delle acque territoriali italiane, da un aereo dell’inutile quanto costosa “Agenzia Frontex”, il cui equipaggio ha segnalato che la stessa navigava senza problemi. Quando però aveva quasi raggiunto la mèta, anche a causa del mare agitato si è schiantata sugli scogli, con le note conseguenze.

Il fatto ha scatenato i politicanti e i “commentatori” nostrani, che non hanno perso l’occasione di dimostrare ancora una volta quanto sono idioti, cialtroni ed ipocriti. I sinistri hanno strepitato sul mancato tempestivo intervento della Guardia Costiera, il cui compito istituzionale – secondo loro – è evidentemento quello di accorrere ad accogliere e scortare nei nostri porti qualsiasi imbarcazione che trasporta clandestini, addebitando perciò la colpa del naufragio all’Italia intera (che effettivamente, bisogna ammetterlo, non ha provveduto per tempo alla rimozione degli scogli per evitare pericoli ai clandestini). I destri, ora al governo, hanno debolmente respinto tali accuse, dimostrando però una “coda di paglia” che si è estrinsecata nell’impegnare per settimane uomini e mezzi nella ricerca dei cadaveri (sic), nel confezionare quelli recuperati in lussuose bare in parte persino recapitate su richiesta al paese d’origine, nello scarrozzare i parenti dei naufraghi, già qui da tempo stabiliti, da una parte all’altra d’Italia per farli partecipare a cerimonie e commemorazioni, il tutto a spese dell’erario.

Non solo. I destri, che quando erano all’opposizione auspicavano un ridicolo e irrealizzabile “blocco navale”, ora che sono al governo non muovono un dito per arginare l’invasione, che ha raggiunto il livello di migliaia di arrivi al giorno, ma pregano col cappello in mano Bruxelles [a proposito: il Belgio è bilingue, ma quando ne citate la capitale dite sempre Bruxelles, che è francese e quindi democratico, perché se dite Brussels, che è fiammingo e quindi affine al tedesco, potreste essere sospettati di simpatie “neonaziste”] di “parlare” del “problema degli immigrati”, rallegrandosi per promesse che vengono regolarmente eluse e, le rare volte che vengono mantenute, risultano assolutamente inconcludenti. Per gettare fumo negli occhi dei governati, hanno poi inasprito le pene per gli “scafisti”: provvedimento idiota per quanto è inutile e in assoluta contraddizione con quanto avviene. Perchè i casi sono due: o l’immigrazione clandestina è un reato, e allora vanno perseguiti non solo gli “scafisti”, ma anche gli stessi clandestini, che invece vengono accolti, accuditi e mantenuti; oppure non lo è, e allora non si vede di quale reato si rendano colpevoli gli “scafisti”, che in tal caso vanno considerati dei semplici tassisti del mare, che svolgono un mestiere come un altro.

Il tutto conferma che destri e sinistri sono complici e servitori del Sistema, il cui scopo evidente è quello di far scomparire una volta per tutte la razza ariana, livellare al gradino più basso possibile la popolazione dell’Europa e creare un unico indistinto gregge, variegato al massimo, che si faccia tosare docilmente dal “governo mondiale”, per la gloria di Jahvè e del popolo autoeletto, in esecuzione del piano formulato dal giudeo Richard Coudenhove Kalergi, il quale, nel suo libro “Praktischer Idealismus”, sostiene che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere:

“L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura  eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità”.

A pochi è noto il nome di Kalergi e ancor meno il suo progetto, ma le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea, il cui celato (ma non tanto) obiettivo è che i popoli d’Europa siano mescolati con negri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica massa meticcia. Tale obiettivo sta a fondamento di tutte le politiche comunitarie volte all’ “integrazione” e alla tutela delle minoranze e ciò non sulla base di princìpi umanitari, ma di direttive emanate con fredda determinazione per compiere il più grande genocidio della storia, la cui realizzazione è anche auspicata dall’ONU, come dimostrano i suoi costanti inviti ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa natalità europea, anch’essa provocata ad arte per raggiungere lo stesso scopo, esattamente come sostiene Kalergi nel libro sopra citato:

“Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle  nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale”.

Per inciso, sul sito del governo italiano si legge: “Pregiudizi Antisemiti: Piano Kalergi. Falsa idea di un complotto di sostituzione dei popoli europei. La teoria del complotto del piano Kalergi è la credenza secondo la quale esista un piano d’incentivazione dell’immigrazione africana e asiatica verso l’Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni. Prende il nome dal filosofo austriaco (sic) Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), paneuropeista storico, cui viene attribuita la paternità di tale piano; la teoria trova credito soprattutto in ambienti di estrema destra (nazionalisti, sovranisti e separatisti).                                                                 Fonte: Osservatorio Antisemitismo Fondazione CDEC“.

Capito qual’è la fonte nonché la prova di tale spudorata e ridicola asserzione smentita dai fatti?

La civiltà europea, per millenni faro di luce nel mondo, è dunque avviata alla sua estinzione a causa di un cancro che si è impadronito del suo corpo e le cui metastasi si moltiplicano di giorno in giorno.

La malattia è ormai ad uno stadio così avanzato da far dubitare che ci sia  una possibilità di salvezza. Tuttavia in tutte le Nazioni europee ci sono ancora forze sane che potrebbero opporsi a tale destino, che sembra ineluttabile, a condizione però che esse sappiano e possano unirsi e lottare con decisione e fermezza in modo coordinato da un’unica e abile guida, non certo in ordine sparso. Sicuramente si tratta di una minoranza, ma anche la fazione mondialista è costituita da una minoranza: la lotta per il predominio si svolge sempre tra minoranze, la stragrande maggioranza, inerte e vigliacca, sta alla finestra in attesa di unirsi al vincitore.

C’è poi anche un’altra possibilità: ciò che sta accadendo in questi giorni in Israele non è affatto da sottovalutare, perché dimostra che il veleno sparso per intossicare l’Europa e il mondo si sta infiltrando anche nello Stato ebraico e quindi non è più un’ipotesi fantasiosa quella di una frantumazione dall’interno, in un prossimo futuro, di tale Stato, che, qualora si realizzasse, muterebbe radicalmente la situazione generale.

Ma questa è per ora un’eventualità alquanto remota; la Storia insegna che per vincere si deve lottare, confidare nei doni della sorte è pura illusione.

Giuliano Scarpellini

Amministratore

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