LO SCOPO DELLA GUERRA DELLA PLUTOCRAZIA MONDIALE
Pubblicazione documentaria sul libro del Presidente della “Società Americana per la Pace” Theodore Nathan Kaufman “La Germania deve morire” (“Germany must perish”).
di Wolfgang Diewerge
Berlino 1941
Quasi nello stesso momento in cui i due guerrafondai per eccellenza Roosevelt e Churchill si incontravano davanti alle telecamere del cinegiornale sul panfilo di lusso del presidente americano “Potomac”, intonando salmi religiosi e pregando con le mani sulla Bibbia per la vittoria del bolscevismo, ad eminenti personaggi negli Stati Uniti e in Inghilterra veniva recapitato un pacchetto stretto e lungo che conteneva una bara nera di cartone in miniatura.
Dopo aver sollevato il coperchio, essi trovarono un biglietto su cui era scritto: “Leggete l’opuscolo Germany must perish [La Germania deve perire]”.
Il giorno successivo ricevettero un libretto di 104 pagine con la copertina rossa e il titolo con lettere in oro: “La Germania deve perire!”.
L’autore era il presidente della “Federazione americana per la pace”, il giudeo americano Theodore Nathan Kaufman del ghetto di Manhattan.
Il contenuto del libro sosteneva esattamente ciò che il titolo significava: lo sterminio di tutti i tedeschi, compresi donne e bambini, e la spartizione del territorio della Grande Germania tra i suoi vicini.
Come mezzo per sterminare una nazione di 80 milioni di abitanti, il presidente giudeo indicava il disarmo del popolo tedesco e la successiva sterilizzazione di tutti gli uomini, le donne e i bambini in età fertile.
CHI È IL PRESIDENTE KAUFMAN?
Il presidente giudeo Kaufman non è una persona qualunque, un esaltato emarginato dal giudaismo mondiale, un malato di mente, è invece un personaggio giudeo di rilievo negli Stati Uniti e ampiamente noto.
Fa parte del cosiddetto “Roosevelt Brain Trust”, il gruppo di consiglieri politici del presidente americano. Questa cerchia prepara il materiale per i discorsi intrisi di odio contro la Germania Nazionalsocialista che il presidente Roosevelt ama pronunciare.
È il centro operativo di quei guerrafondai che hanno esteso la guerra ai Balcani nella primavera del 1941.
Anche il sindaco mezzo giudeo di New York La Guardia, insieme allo stretto confidente e amico di Roosevelt Bernard Baruch (il “presidente ufficioso” degli Stati Uniti) appartengono a questo gruppo, che mantiene i più stretti rapporti con gli uomini più in vista dell’Unione Sovietica e ha dato impulso al movimento per l’appoggio militare e materiale al bolscevismo da parte degli Stati Uniti.
Theodore Nathan Kaufman appartiene a questa cerchia. Si era già messo in vista prima come scrittore. La sua influenza sul presidente americano è aumentata considerevolmente negli ultimi mesi. Si ritiene che sia stato il promotore dell’incontro tra Roosevelt e Churchill. Il nome Kaufman è comparso anche in relazione alle recenti azioni terroristiche nordamericane nei paesi sudamericani.
PRESIDENTE KAUFMAN – PORTAVOCE DELLA PLUTOCRAZIA MONDIALE
È innegabile che il suo libro e la sua invocazione “la Germania deve perire” corrispondano al reale intendimento dei circoli dirigenti della plutocrazia mondiale. In una America così apparentemente libera, un libro che non è gradito dalla plutocrazia mondiale oggi non ha alcuna possibilità di essere pubblicato. Viene vietato o sequestrato. Niente di ciò è accaduto al libro di Kaufman. Al contrario, è stato pubblicizzato in ogni modo. La costosa propaganda, come ad esempio l’invio di quelle bare nere di cui si è parlato sopra, ovviamente non è stata pagata da Kaufman.
Egli dichiara di essere l’unico autore, editore e distributore. Tenta persino di far credere di avere divulgato questo programma di sterminio a proprie spese, perché mosso da un puro sentimento di “filantropia” e che preferirebbe morire povero piuttosto che trattenere per sé questi “nobili pensieri”: è un vecchio trucco giudaico che non fa più presa in Germania. Tutti gli assassini giudei che sono stati finora catturati hanno usato gli stessi metodi, appresi dal Talmud.
Il giudeo Frankfurter, che ha assassinato il Landesgruppenleiter Wilhelm Gustloff, affermò di aver pianificato il delitto da solo e di averlo eseguito da solo, nonostante tutte le prove contrarie che dimostrarono che aveva una precisa mappa della zona, che era notoriamente indebitato e riceveva denaro da grandi organizzazioni giudaiche.
Il giudeo Grünspan, vile assassino del diplomatico dell’ambasciata tedesca a Parigi Ernst vom Rath, non ammise mai i suoi legami e la sua stretta collaborazione con la “Lega mondiale giudaica”, che invece sono stati provati dai documenti che le nostre truppe hanno trovato dopo aver occupato Parigi.
L’EBRAISMO MONDIALE UTILIZZA L’ASSASSINIO COME MEZZO DI LOTTA POLITICA
I confratelli di razza degli assassini hanno subito affermato di non approvare i delitti di Frankfurter e di Grünspan. Nello stesso momento in cui facevano queste ipocrite dichiarazioni, però, i giudei di tutto il mondo, assieme alle principali organizzazioni giudaiche, inviavano loro lettere e telegrammi di congratulazioni, li lodavano sui giornali, li rifornivano abbondantemente di denaro e beni e assumevano per loro gli avvocati più noti e più costosi.
Il 9 novembre 1938, quasi un anno prima dell’inizio della guerra, da quello che era allora il suo ufficio a Parigi, Bernhard Lecache, presidente della Lega giudaica mondiale, disse questo sul caso Grünspan: “La nostra missione è dichiarare una guerra spietata alla Germania, il nostro nemico numero uno. E pertanto si può essere certi che condurremo questa guerra fino a quando i Grünspan non avranno più bisogno di correre a rifornirsi di armi per vendicare col sangue la disgrazia di essere giudei!”.
C’è quindi da attendersi che, quando il giudeo Kaufman si rivelerà un istigatore all’omicidio ed emergeranno i suoi stretti rapporti con il presidente degli Stati Uniti, la plutocrazia mondiale sconfesserà questo stretto collaboratore di Roosevelt. Questa tattica è troppo trasparente e abusata per non essere riconosciuta fin dal principio. Così come Frankfurter e Grünspan sono rimasti figure ammirevoli per il giudaismo mondiale anche quando erano in prigione, Nathan Kaufman ha puramente e semplicemente scritto e indicato qual’è l’obiettivo e il sogno della plutocrazia mondiale in questa grande lotta che ci ha imposto.
LA STAMPA AMERICANA CONFERMA LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO
C’è un’altra possibilità. Proprio come per i “Protocolli dei Savi di Sion”, i giudei potrebbero sostenere che “La Germania deve perire” è un abile falso antisemita.
In effetti, non si potrebbe immaginare un’accusa più forte contro il giudaismo mondiale di un piano di sterminio di 80 milioni di donne e di uomini tedeschi culturalmente avanzati, operosi e onesti e dei loro figli.
Ma questo opuscolo non è il prodotto dell’immaginazione di un ringhioso cane sciolto, bensì la pietra angolare di migliaia di anni di piani giudaici per il dominio del mondo. I giudei non possono più negare l’esistenza del libro. I giornali inglesi e americani lo hanno già largamente pubblicizzato al pari del suo contenuto.
Copie del libro hanno raggiunto anche la Germania per via aerea. Una copia originale sarà presentata alla stampa estera quando questo opuscolo sarà reso pubblico. Anche la foto dell’autore che compare sulla copertina è indiscutibile. Ed è anche noto l’editore (Argyle Press, Newark, New Jersey).
STRETTO COLLEGAMENTO CON LA DICHIARAZIONE DEL POTOMAC
Il libro “Germany Must Perish” rivela ciò che è dietro al grande inganno di politica estera che i capi della plutocrazia mondiale, il presidente Roosevelt e il suo socio nel fomentare la guerra, il primo ministro Churchill, hanno tessuto per sostenere il loro alleato Stalin.
Mentre dal panfilo “Potomac” vengono promesse ai popoli dell’Europa centrale materie prime, navigazione libera, pace e libertà, felicità e prosperità, l’invocazione “la Germania deve perire e sparire per sempre dalla faccia della terra!” risuona attraverso l’America e l’Inghilterra.
VIETATA LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO GIUDAICO IN LINGUA TEDESCA!
Questi temi non sono in armonia tra loro e non sono destinati alle stesse orecchie. Le parole allettanti del “Potomac” furono diffuse in tedesco da subdole emittenti radio. Il libro del giudeo Kaufman, invece, ha una nota interessante su una pagina interna che ne vieta qualsiasi pubblicazione o traduzione in lingue straniere.
L’autore proibisce inoltre che anche estratti del suo libro vengano tradotti in tedesco. Questa è un’ulteriore prova che esso è destinato solo all’uso interno di americani e inglesi, il che evidenzia l’ipocrisia proveniente dal “Potomac”. I tedeschi devono prima essere persuasi a deporre le armi. Fino ad allora saranno valide le promesse fatte da Roosevelt e Churchill. Ma quando la Germania sarà disarmata, subentrerà il giudeo Nathan Kaufman.
Questa interazione è astutamente concepita e preparata. Il libro e le dichiarazioni sono le due facce della stessa medaglia che rivela l’odio della plutocrazia mondiale e le sue ramificazioni internazionali.
NEW YORK, LONDRA E MOSCA SONO UN UNICO FRONTE
Proprio come reazione, bolscevismo e liberalismo furono alleati attraverso le loro comuni origini giudaiche nella lotta interna tedesca contro il Nazionalsocialismo, così oggi Londra, New York e Mosca si tengono a braccetto per tentare di creare una seconda, più terribile Versailles.
Questa seconda Versailles non sarà modellata sulla “Dichiarazione del Potomac” più di quanto la prima lo sia stato sulle dichiarazioni di Wilson. Il giudaismo mondiale a New York, Mosca e Londra concorda all’unanimità sul completo annientamento del popolo tedesco. Il giudeo Kaufman si è fatto portavoce di questa “proposta di pace”.
LA CONOSCENZA DI QUESTO PROGETTO DI STERMINIO È VITALE PER LA GERMANIA
È quindi una fortuna che questo libro sia arrivato nelle mani dei tedeschi in modo così tempestivo affinché l’intero popolo tedesco ne venisse a conoscenza. Anche se ristamparlo è proibito, secondo il diritto internazionale non vi è alcun divieto di stampare le parti essenziali di una pubblicazione che riguarda una comunità allo scopo di consentirle di formarsene il proprio concetto.
Ovviamente, ciò non è gradito al giudeo Kaufman e soprattutto a quelli che stanno dietro di lui.
Certamente tenteranno di ostacolare questa pubblicazione con artifici legali. Come detto in precedenza, Kaufman temeva particolarmente che il suo libro fosse conosciuto in Germania. E ora questo giudeo, che invoca lo sterminio del popolo tedesco, pretende che le leggi dello stesso popolo che vuole sopprimere per “mancanza di cultura e giustizia” proteggano il suo sporco lavoro.
Ciò è di per sé sufficiente a rivelare la mentalità del giudeo Kaufman e dei suoi complici. È lo stesso comportamento spudorato che abbiamo visto in precedenza a Moabit, quando gli assassini giudei furono difesi da avvocati giudei. Volevano prescindere dalla legge fino a quando ciò era utile alle loro losche attività. Ma si sono appellati alla legge tedesca allorché se ne aspettavano un vantaggio.
Sarebbe un errore imperdonabile nascondere questo opuscolo al popolo tedesco. La giurisprudenza internazionale riconosce che il diritto d’autore di un individuo si estingue quando lo richiede la sopravvivenza di un intero popolo.
Si tratta appunto di questo caso. Il popolo tedesco può comprendere pienamente il profondo significato della sua immane lotta solo dopo che è venuto a conoscenza di ciò che ha rivelato il giudeo Theodore Nathan Kaufman.
IL GIUDEO COME PSEUDO-SCIENZIATO
Milioni di lettori americani e inglesi hanno ora in mano un libro che chiede esplicitamente lo sterminio del popolo tedesco. Anche in paesi in cui anni di incitamento contro tutto ciò che ha a che fare con la Germania e il Nazionalsocialismo hanno influenzato la capacità di giudicare al massimo possibile e in cui l’opinione pubblica è dominata dal più forte terrore, un piano omicida così brutale non può essere presentato senza essere ammantato di giustificazioni morali, storiche e filosofiche.
Così il giudeo Kaufman non inizia il suo libro con la richiesta di sterilizzare il popolo tedesco, ma piuttosto si presenta al lettore, in perfetto stile talmudico, come patriota, filosofo, antropologo, etnologo e filantropo.
Dopo aver espresso il suo amore per la pace, il giudeo Kaufman rivolge il suo interesse ai soldati americani. Ipocritamente si rammarica per la possibilità che essi possano dover andare a combattere, e scrive: “Se i nostri soldati devono andare ad uccidere o morire, almeno sia dia loro non un semplice incitamento propagandistico, ma uno scopo solenne e una sacra promessa. Lo scopo deve essere una pace duratura! E, questa volta, quella promessa deve essere mantenuta!”.
Chi ha infranto le promesse di Wilson del 1917 che proclamavano una pace duratura? Sono state le potenze che ancora oggi chiedono il disarmo del popolo tedesco. Il mondo ora sa da pubblicazioni, fascicoli e documenti che allora a Parigi fu ordito un inganno per il popolo tedesco, il quale, facendo affidamento sui 14 punti di Wilson, depose le armi nel 1918. Invece di una pace giusta, i principali dirigenti della plutocrazia mondiale hanno dettato un programma di annientamento, basato sull’odio feroce, che si fondava sull’attribuzione tutta la colpa della guerra ai tedeschi.
IL GIUDEO ODIA I COMBATTENTI
Kaufman è molto interessato ai “sacri obiettivi dei soldati”, ma chi è che in qualsiasi paese della Terra ha insultato e tradito i combattenti di prima linea? Non vogliamo nemmeno parlare della Germania di Weimar, dove erano il bersaglio del disprezzo e delle oscene barzellette dei giudei, dove bande comuniste incitate dai giudei strapparono loro le megaglie, dove piloti militari decorati con la “Pour la mérite” furono assassinati dai disertori, dove i giudei del cabaret satireggiavano sugli eroi tedeschi. No, anche nei paesi cosiddetti vittoriosi il combattente di prima linea fu ingannato e il giudeo fu il profittatore di guerra.
LA GUERRA E’ CONTRO IL POPOLO TEDESCO
Il giudeo presidente per la pace Kaufman esordisce esponendo le ragioni della guerra voluta dai plutocrati: “La guerra di oggi non è una guerra contro Adolf Hitler. Né è una guerra contro i nazisti. È una guerra di popoli contro popoli; di popoli civili che amano la luce, contro barbari incivili che amano l’oscurità. È una lotta tra la nazione tedesca e l’umanità. Non c’è motivo di incolpare Hitler per questa guerra tedesca più di quanto il Kaiser per l’ultima o Bismarck prima del Kaiser. Questi uomini non hanno dato origine alla guerra della Germania contro l’umanità. Erano semplicemente gli specchi che riflettevano il secolare desiderio della nazione tedesca per la conquista e l’omicidio di massa”. Il giudeo ammette apertamente che questa guerra è condotta contro l’intero popolo tedesco. Rivela così la truffa che ha avuto successo nella guerra mondiale e che ora viene nuovamente riproposta: separare i governanti dal popolo. Nel 1918 le masse tedesche credevano che l’abdicazione del Kaiser e l’eliminazione della monarchia avrebbero consentito loro “una vita serena e dignitosa”. Il nemico sfruttò la mancanza di governo della Germania per un meschino ricatto, che non sarebbe mai stato possibile senza la rivolta di novembre. Oggi, il fermento inglese prova ancora, ma questa volta invano, a separare il popolo tedesco dal suo Führer. Il giudeo Kaufman rende cinicamente chiaro ciò che si deve pensare dei proclami di Roosevelt e Churchill. Sono un’esca per gli stupidi, un ritorno ai metodi ormai tarlati della guerra mondiale. Kaufman dice apertamente ciò che vuole il giudaismo mondiale: l’odio della plutocrazia mondiale è diretto non solo contro il Führer, ma contro tutto il popolo tedesco. E così aggiunge la “prova” che tutto il popolo tedesco è colpevole di questa guerra, e ne è responsabile: “Questa guerra è condotta dal popolo tedesco. Esso ne è responsabile. Esso deve essere costretto a pagare per la guerra. Altrimenti, ci sarà sempre una guerra tedesca contro il mondo. E con questa spada che pende loro sopra la testa, i popoli civili del mondo, non importa quanto grandi siano le loro speranze, quanto faticosi siano i loro sforzi, non riusciranno mai a creare quella solida base di pace duratura che devono prima edificare se vogliono costruire un mondo migliore”.
CHI HA VOLUTO QUESTA GUERRA?
Una digressione è necessaria: chi dichiarò guerra il 3 settembre 1939? Inghilterra e Francia sfruttarono una controversia locale su Danzica e il Corridoio, in cui la Germania era indiscutibilmente dalla parte della ragione, per dichiarare guerra alla Germania e quindi causare una conflagrazione mondiale e gli Stati Uniti hanno cercato di “entrare nell’affare” per mesi con sempre nuove provocazioni. Pregano ogni giorno per un altro caso “Lusitania” e si rammaricano profondamente che nel caso “Athenia” la serietà tedesca abbia rovinato i loro piani accuratamente eleborati.
OMICIDIO PER “AMORE DI PACE”
Poiché le provocazioni non hanno avuto successo nel fomentare la propensione alla guerra negli Stati Uniti secondo la volontà dei giudei, si è reso necessario escogitare argomenti morali.
Il presidente giudeo Kaufman invoca la pace nel mondo e afferma che la precondizione per essa è la scomparsa del popolo tedesco: “Affinché non ci siano più guerre tedesche in futuro, non deve esserci nemmeno la minima possibilità che si verifichino. Scopo della lotta attuale deve essere un arresto definitivo dell’aggressione tedesca, non soltanto una cessazione temporanea.
Questa volta la Germania ha imposto una GUERRA TOTALE al mondo.
Di conseguenza, deve essere pronta a pagare un SANZIONE TOTALE. E c’è una sola sanzione totale: la Germania deve morire per sempre!
E nella realtà – non solo nell’immaginazione”.
LA “FURIA BELLICA” DEL POPOLO TEDESCO
Per giustificare l’assassinio di 80 milioni di persone, Nathan Kaufman è costretto ad attribuire al popolo tedesco caratteri criminali inestirpabili. Afferma che la sete di guerra è la caratteristica più importante degli uomini e delle donne tedeschi: “La sete di guerra personale di coloro che governano il popolo tedesco non è che una parte della sete di guerra che esiste nella universalità delle masse tedesche. I capi tedeschi non sono avulsi dalla volontà del popolo tedesco, perché senza senza di essa non potrebbero affermarsi, né esistere. L’origine, la giustificazione, come anche l’approvazione delle loro azioni sono tutte tratte dai governanti tedeschi dalle profonde radici dell’anima tedesca.
Ma il problema del germanesimo non devrebbe gravare sulla prossima generazione. Il mondo non dovrebbe mai più essere in ansia per la crudeltà tedesca. Nostro è il problema; nostra la soluzione. Il mondo ha imparato che, indipendentemente da quale capo o quale classe la governa, la Germania combatterà contro di esso, perché la forza che la costringe ad agire in tal senso è una parte insopprimibile della psiche delle masse di quel popolo”. Niente è più assurdo e infondato dell’affermazione che il popolo tedesco brama la guerra. L’unico rimprovero che ci può essere mosso è che nella nostra storia siamo stati troppo docili e pacifici per approfittare delle occasioni favorevoli. Il popolo tedesco è sempre andato in guerra solo dopo che tutte le altre opzioni erano state esaurite. Anche durante l’attuale conflitto, quante volte il Führer ha teso la mano di pace, non in seguito a sconfitte, ma dopo brillanti vittorie! Ogni volta il giudeo ha sputatato sulla mano che offriva la pace.
VOLONTA’ DI DISTRUGGERE ANCHE DONNE E BAMBINI
Per evitare l’obiezione che è impossibile incolpare i bambini e le donne anziane tedeschi del desiderio di guerra, Kaufman esegue alcuni tipici calcoli giudaici:
“Nella nostra esposizione vogliamo presumere, a favore della Germania, che circa il 20% della popolazione tedesca non sia complice dei suoi crimini e non sia tendenzialmente portata alla guerra. Ammettiamo pure, nel nostro ragionamento, che circa 15.000.000 di tedeschi siano completamente innocenti. Ma – polacchi, cechi, slovacchi, austriaci, norvegesi, olandesi, belgi, francesi, greci, inglesi, irlandesi, scozzesi, canadesi, australiani e americani (perché anche noi, putroppo Dio, sentiamo i chiodi dello stivale tedesco) dovrebbero tutti questi popoli, circa 300.000.000 dei più civili, più intelligenti individui della terra, soffrire
costantemente e affrontare una morte violenta ad ogni generazione per permettere ad una piccola parte della popolazione tedesca di continuare a vivere? Quei 15.000.000 di tedeschi sono così preziosi, così indispensabili all’umanità, da far sì che 300.000.000 di uomini, donne e bambini innocenti si trovino in guerra contro la Germania ogni volta che essa la decreterà? La lotta perpetua contro la Germania sarà l’unico futuro per i popoli civili? Perché allevare bambini mentre la Germania alimenta la guerra?”.
CHI DOVREBBE MORIRE: I TEDESCHI O I GIUDEI?
A questo punto si può fare una modesta osservazione: ci sono circa 20 milioni di giudei nel mondo.
Cosa accadrebbe se, anziché 80 milioni di tedeschi, si volessero trattare 20 milioni di giudei secondo la ricetta del loro confratello di razza Kaufman? Allora la pace sarebbe in ogni caso assicurata. Perché il piantagrane, il perturbatore della pace in tutto mondo è il giudeo.
In nessun luogo ciò è apparso più evidente che in Germania dopo la presa del potere. Fintanto che il giudeo controllò i partiti, possedette la stampa e il cinema e potè influenzare intellettualmente le masse, i tedeschi si combatterono tra loro. Dopo che i giudei sono stati neutralizzati, la comunità del popolo tedesco è diventata monolitica. Oggi nessuno pensa di uccidere un connazionale perché svolge un lavoro diverso o di odiare qualcuno perché è nato altrove. Eliminare i giudei dal proprio interno ha dato al popolo tedesco la pace.
Lo stesso vale per l’Europa. La Francia ne è l’esempio più lampante. Oggi è indiscutibile che i francesi sono stati trascinati in questa guerra contro la loro volontà e contro i lori interessi da una cricca giudaica. Da quando l’influenza dei giudei in Francia è stata limitata, la porta alla comprensione reciproca si sta lentamente aprendo.
E’ superfluo parlare del valore del popolo tedesco. E i giudei americani non sono in grado di giudicare il valore culturale del popolo tedesco. I nomi della storia intellettuale che la Germania può mettere sulla bilancia le assicurano una posizione primaria in questo campo, una posizione che gli imbonitori giudei non possono in alcun modo alterare.
Kaufman si chiede poi se le vittorie che i giudei hanno ottenuto in passato, al massimo con la bocca, siano state usate correttamente. Nel tipico stile giudaico, usa termini commerciali quando tratta di guerra e parla di “svendita”. Egli domanda: “Svendere i nostri soldati dovrebbe diventare una usanza nazionale? Perché è evidente che combattere ancora una volta in difesa della democrazia contro la Germania con un obiettivo diverso dalla sua estinzione costituisce, anche se essa perde la guerra, una vittoria tedesca”.
FRENESIA DI VENDETTA GIUDAICA
E ora Kaufman si proietta in una frenesia di vendetta:
“Quando sorgerà il giorno della resa dei conti con la Germania – e quel giorno verrrà – ci sarà solo una decisione ovvia. Nessuno statista, nessun politico o capo responsabile degli assestamenti del dopoguerra avrà il diritto di concedersi il lusso personale di indulgere al falso sentimentalismo e alla grossolana ipocrisia di dichiarare che la Germania, ingannata dai suoi governanti, potrà risorgere! È sacro dovere della generazione attuale verso coloro che nasceranno in futuro far sì che i denti del serpente tedesco non siano mai più in grado di uccidere. E poiché il veleno mortale di quei denti proviene non dall’interno del corpo, ma dalla psiche guerriera del tedesco, per proteggere il benessere e la sicurezza dell’umanità occorre che quell’anima guerriera sia estirpata e il corpo putrido che la ospita sia eliminato per sempre da questo mondo.
Non resta più altra scelta: la Germania deve morire!”.
I TEDESCHI SONO ANIMALI!
Il libro del giudeo Kaufman sostiene inoltre:
“Possiamo allontanare una tigre dal suo ambiente naturale, dalla sua tana nella giungla, e con pazienza si può forse addomesticarla al punto che si potrà accarezzarla, farla mangiare dalla nostra mano e farla ubbidire ai nostri ordini. Quanto più si conforma a questi requisiti, tanto più sbagliamo nel ritenere che abbia dimenticato i suoi trascorsi nella giungla. Questo sarebbe un fatale errore. Perché verrà inevitabilmente il momento in cui la sua indole naturale spingerà di nuovo la tigre a mostrare i denti e usare gli artigli. In seguito a questa reazione all’istinto naturale, la tigre ritorna alla legge della giungla. Diventa di nuovo un’assassina.
Lo stesso è con i tedeschi. Possono rispondere per un po’ alle forze civilizzatrici; possono apparentemente adottare le buone maniere superficiali e i comportamenti esteriori dei popoli civilizzati, ma per tutto il tempo rimane sempre presente in loro quell’anima guerriera che alla fine li spinge, come fa la tigre, a uccidere. E nessun miglioramento delle condizioni di vita, nessun ragionamento, nessuna civilizzazione potrà mai mutare questo istinto naturale. Dal momento che questa predisposizione naturale alla guerra non è mutata nel corso di circa duemila anni, c’è da aspettarsi che questo miracolo accada all’improvviso, dall’oggi al domani?
Stabilire un’analogia tra il popolo tedesco e un animale feroce non è un paragone banale. Non provo odio personale per questi individui più di quanto potrei provarne per un branco di animali selvatici o un groviglio di rettili velenosi. Non si odiano coloro la cui anima non può irradiare calore spirituale; si compatiscono. Se il popolo tedesco volesse vivere isolato, tutto ciò sarebbe unicamente affar suo. Ma quando fa costanti tentativi di avvolgere le anime di altre persone in quegli involucri fetidi che ammantano la sua, arriva il momento di espellerlo dal consesso dell’umanità civilizzata in cui esso non può avere posto o diritto all’esistenza.
Non dobbiamo condannare i tedeschi. Si autocondannano. Hanno perso il desiderio di essere umani. I tedeschi sono animali e devono essere trattati come tali.
Questo è un punto di vista oggettivo, attentamente ponderato e basato sui fatti. E da questo punto di vista è stato scritto questo libro sulla Germania”.
IL GIUDEO E IL TRADIMENTO
Pur avendo classificato i tedeschi come animali predatori, il consigliere di Roosevelt non può ignorare del tutto il fatto che, nonostante tutto il fermento, ci sono ancora negli Stati Uniti persone che non condividono questa opinione. Liquida questi americani come traditori del proprio paese. Per i giudei il tradimento è solo un “reato da gentiluomo”, ma quando è a lui vantaggioso, il giudeo non esita a mostrarsi un patriota. Conosciamo questo metodo dalla politica interna tedesca. Per anni i giudei hanno irriso tutto ciò che aveva a che fare con i combattenti. Ma quando il “Fronte di Ferro” stava per crollare, quando i partiti democratici si stavano sfaldando, il giudeo improvvisamente si ricordò dell’ “interesse nazionale”. Era quasi commovente leggere ciò che i più sporchi giornali ebraici raccontavano sullo schieramento “eroico” combattenti “borghesi” nel 1932, perché speravano che esso producesse un indebolimento dei “nazisti”.
E così ora il giudeo Kaufman si mostra in veste di patriota americano, sostenitore degli interessi degli Stati Uniti:
“Naturalmente ci sono persone nel mondo, incluso il nostro paese, che la pensano diversamente e che affronterebbero in modo diverso la minaccia tedesca. È consuetudine di queste persone adottare ciò che esse chiamano, una visione “ragionevole” del problema e del progresso dell’umanità. Questi persone vorrebbero permettere al destino di plasmare il futuro… Suggerirebbero di cercare di raggiungere un compromesso, una cosiddetta ‘pace negoziata’ con la Germania.
Per fortuna tali persone non sono ancora maggioranza e non lo saranno mai, a meno che la Germania non riesca a imbrigliare, impiegare o corrompere un numero sufficiente di esseri del loro tipo per diffondere gli insegnamenti della malavita tedesca in tutto il mondo. Ma anche come minoranza, questi ‘pacifisti’ costituiscono un pericolo reale e devono essere affrontati duramente. Sono veri e propri traditori del loro paese”.
Dopo aver insultato gli americani amanti della pace, Nathan Kaufman intona un peana in onore della pace.
Con parole eloquenti, egli loda i benefici della vita pacifica:
“In tutto la Terra ci stiamo rendendo conto che la pace è l’unico denominatore comune a cui tutti i popoli del mondo, indipendentemente dal loro colore o razza, rivolgono pensieri e preghiere. Ma la pace non viene mai da sé! Credo che la pace possa essere realizzata, non solo concepita. Ovviamente non finché ci saranno guerre. E perché ci sono ancora guerre?
Semplicemente perché la guerra non è stata resa impossibile.
C’è solo un modo per abolire la guerra: imporre una pena di tale terribile entità e spaventose conseguenze contro i popoli aggressori da rendere virtualmente impossibile a qualsiasi nazione iniziare una guerra”.
L’EBREO COME GIUDICE PENALE
Il presidente giudeo nomina, come componenti di questo tribunale penale, lui stesso e suoi confratelli di razza, che si assumono la responsabilità primaria della preparazione e conduzione di questa guerra. Questa arroganza di essere il popolo eletto attraversa l’intera storia del popolo ebraico. Si atteggiano sempre a giudici morali degli altri. Jehova è il supremo giudice, il dio della vendetta, che punisce spietatamente i popoli non giudei. Pertanto al giudeo Kaufman aggrada di assumere il ruolo di giudice penale.
Con tipica ipocrisia giudaica proclama:
“La guerra non deve essere combattuta con armi dal potere distruttivo sempre crescente, ma con pene infinitamente più terribili e spaventose della guerra stessa. In questo libro l’autore crede sinceramente di aver trovato tale punizione; e crede che con la sua applicazione al popolo tedesco, il mondo non soltanto verrà liberato da un terribile flagello, ma ne conseguirà anche un grande benessere”.
CHI VUOLE IL DOMINIO DEL MONDO?
Come ulteriore giustificazione della punizione, Kaufman afferma che il popolo tedesco sta lottando per il dominio del mondo. Accusare la Germania di progettare il dominio del mondo è una vecchia truffa ebraica. Il Führer ha denunciato questa menzogna in tutte le sue dichiarazioni sulla politica estera e ha chiaramente delineato ciò che soltanto vuole il popolo tedesco: spazio vitale per la sua popolazione, autosufficienza alimentare e protezione del suo pacifico lavoro. È ignobile che i governanti degli Stati Uniti, dell’impero mondiale britannico e della sterminata Unione Sovietica accusino il Reich tedesco, che in termini di estensione non appare neppure paragonabile alle loro, di concepire piani per il dominio del mondo, come fa il giudeo Kaufman:
“E’ ora finalmente evidente tutti i tedeschi, nessuno escluso, sono concordi sul fatto che l’obiettivo del dominio del mondo, ora o in futuro, deve essere definitivamente raggiunto dalla Germania. C’è solo un modo per vanificare tale desiderio: l’obiettivo del dominio del mondo deve essere rimosso dalle possibilità dei tedeschi. Ma l’unico modo per far ciò è rimuovere i tedeschi dal mondo!”.
IL POPOLO TEDESCO È NAZIONALSOCIALISTA
E ora arriva il passaggio più straordinario di questo libro che chiede la distruzione della Germania. È l’unico punto in cui il giudeo dice la verità sul popolo tedesco:
“È della massima importanza, quindi, accettare la seguente verità come fatto da considerare indiscutibile e cioè che i nazisti non sono esseri estranei al popolo tedesco. Essi sono il popolo tedesco!”.
Il giudeo Kaufman continua:
“Per i tedeschi, nazisti o no, il panzerfaust è il simbolo stimolante e significativo di tutti gli obiettivi e le aspirazioni della nazione come la statua della libertà lo è per gli americani. Deve essere ben chiaro questo: il dominio del mondo non è un semplice miraggio per i tedeschi; non lo è mai stato, e non lo sarà mai finché la Germania esisterà come nazione. Una credenza opposta, se troppo a lungo sostenuta, potrebbe portare all’asservimento del mondo da parte dei tedeschi… È sotto ogni aspetto una cospirazione deliberata e spietatamente calcolata per governare il mondo o, in alternativa, per distruggerlo! E fintanto che esiste, il popolo tedesco, tenta, in un modo o un altro, prima o poi, di provocare tale catastrofe”.
A fronte di questo popolo, ritratto in modo così spaventoso dal consigliere di Roosevelt, stanno gli abitanti “pacifici e civilizzati” dell’Unione Sovietica, i “gangster rispettosi della legge” di Chicago, gli indiani e gli arabi che, nelle colonie britanniche, fruiscono di “tutti i diritti della libertà”.
“I popoli civilizzati considerano i diritti individuali, la sacralità della vita umana, la libertà e la ricerca della felicità come virtù dell’umanità e i singoli Stati come garanti di tali diritti. E anche se in taluni momenti della loro storia questi popoli hanno cercato vantaggi politici ed economici e persino l’ingrandimento territoriale attraverso la forza delle armi, nessuna nazione occidentale ha mai fatto delle armi e della guerra una religione e mai elevato l’omicidio di massa e lo sterminio a culto come fanno la Germania e la sua gente”.
NESSUNA ALTERNATIVA E’ POSSIBILE
Obiettivo e leale come è, questo esponente della plutocrazia mondiale ora si domanda se sia possibile compensare queste “cattive qualità” del popolo tedesco per realizzare una coesistenza del mondo e della Germania in pace e giustizia. Non ha alcuna speranza in tal senso. L’ “orribile realtà” della Germania non offre alcuna base per un accordo di pace.
Kaufman si duole del fatto che i traditori del popolo e della Patria del 1918 sono scomparsi. E su tale argomento ribatte:
“Perché, in primo luogo, non vive più in Germania quella cosiddetta ‘vecchia generazione’ con cui si sarebbe potuto discutere ragionevolmente. Quella misera manciata di persone è estinta e dimenticata, e al suo posto sta la legione con la camicia bruna che canta la gloriosa canzone di guerra di Horst Wessel: oggi l’Europa, domani il mondo! Cantanti depravati di una melodia funebre per il mondo, composta da un ubriacone, scritta in un bordello e dedicata a un magnaccia”.
Col suo odio cieco, il giudeo Nathan Kaufman nel suo lavoro pseudo-scientifico falsifica anche l’inno nazionale tedesco. Il verso: “Oggi la Germania ci ascolta e domani il mondo intero”, come è noto, non fa parte dell’inno di Horst Wessel, bensì di un inno di marcia del movimento nazionalsocialista. Una volta stabilito che la pace non sarebbe possibile nemmeno con una Germania democratica, Kaufman esamina come ultima soluzione il controllo della Germania da parte di una forza armata internazionale. Ma anche questo sembra non bastargli. Per quanto giudeo, forse comprende che il popolo tedesco non potrebbe sopportare alla lunga tale oppressione, dal momento che scrive:
“Anche se un’impresa così vasta fosse possibile, la vita stessa la contrasterebbe. Come la guerra genera la guerra, l’oppressione genera la ribellione. Avrebbero luogo orrori inimmaginabili. Quindi constatiamo che non esiste una via di mezzo. Nessuna mediazione, nessun compromesso è possibile, nessuna sistemazione politica o economica da prendere in considerazione. Alla fine non c’è alternativa: la Germania deve morire e scomparire per sempre dalla faccia della terra! E fortunatamente, come vedremo tra poco, questa soluzione non è più impraticabile”.
LA “SOLUZIONE PACIFICA” DELLA PLUTOCRAZIA MONDIALE
Ma questa soluzione, per la plutocrazia mondiale, significa morte per la Germania. Le pagine successive del libro del consigliere del presidente Roosevelt sono così particolarmente rivelatrici dei loro pensieri, così odiose nelle loro conclusioni e così tipiche della mentalità dei poteri che vogliono sradicare il Nazionalsocialismo, che dovrebbero essere riprodotte integralmente. Qui il nemico parla chiaramente, senza alcun occultamento e senza alcuna cautela. Ecco la fonte della propaganda di guerra del nemico. Qui viene rivelato il motivo più profondo di questa immane guerra che il Grande Reich tedesco oggi deve combattere per la sua vita e la sua libertà.
E adesso il presidente Kaufman prende la parola per invocare la sterilizzazione e quindi la morte della della nazione tedesca:
“Se un uomo è colpevole di omicidio premeditato, deve essere preparato, essere pronto per questo a perdere la vita. Se un popolo è colpevole di omicidio premeditato contro i suoi simili, deve prepararsi a perdere la propria vita nazionale. Su questo punto la legge umana e quella divina sono esplicite: ‘occhio per occhio, dente per dente, vita per vita’.
Ma quale legge umana o divina vige in Germania? Nessuna.
Essa riconosce solo la legge tedesca; e allora sia così. Secondo la legge tedesca, pertanto, se esiste qualcosa del genere, la pena – la pena di morte – deve essere comminata alla Germania. Sarà fatto il volere della Germania!”.
LA CONDANNA A MORTE PIÙ ATTUABILE
Kaufman capisce che non si può impiccare qualcuno se non lo si ha sotto mano. Data la forza della Wehrmacht tedesca, gli sembra inattuabile eseguire la condanna a morte con la violenza. E’ evidente che non ritiene i suoi confratelli di razza in grado di sconfiggere i soldati tedeschi sul campo di battaglia. Così il giudeo si appella ai princìpi morali proponendo di attuare in questo modo il crimine dopo il disarmo del popolo tedesco: “Resta ora solo da stabilire il modo migliore, il modo più pratico e veloce per applicare la pena di morte al popolo tedesco. Ovviamente un bagno di sangue e una esecuzione di massa sono assolutamente da escludere. Non solo sono impraticabili su una popolazione di circa settanta milioni di persone, ma sono incompatibili con i principi morali e le consuetudini del mondo civile.
Rimane quindi un solo modo per liberare definitivamente il mondo dal germanesimo ed è quello di prosciugare la fonte da cui provengono queste anime bellicose, impedendo al popolo tedesco di riprodursi. Questo metodo moderno, noto alla scienza eugenetica come sterilizzazione, è semplice da eseguire, umano e definitivo. La sterilizzazione è diventata un termine comune per la scienza, come metodo migliore per liberare la razza umana dai suoi disadattati: i degenerati, i pazzi, i criminali ereditari.
È un’operazione semplice, priva di rischi e indolore, con la quale il paziente non viene gravemente mutilato. I suoi effetti sono di solito meno preoccupanti di una vaccinazione e non più gravi di un’estrazione di un dente. Inoltre è estremamente rapida, richiedendo non più di venti minuti per essere portata a termine. Il paziente può tornare al suo lavoro subito dopo.
Anche per le donne, sebbene richieda un tempo più lungo, questa operazione è semplice e sicura. Se si ritiene che misure sanitarie quali la vaccinazione e i trattamenti con un siero apportino reali benefici per la comunità, si può anche considerare la sterilizzazione del popolo tedesco come una importante misura per risolvere un grande problema sanitario, ossia proteggere per sempre l’umanità dal bacillo della germanicità».
Forse ci sono ancora persone scettiche sulla reale volontà di realizzare questo piano giudaico di sterminio. Forse non riescono proprio ad immaginare che, ottenuto il disarmo tedesco, la famosa “coscienza del mondo” permetterebbe questo crimine di massa contro una nazione civile. Ma la coscienza del mondo ha accettato ben altre cose, perché è un’invenzione giudaica, non ariana. Nessuna voce si alzerebbe se quelli al potere a New York, Londra e Mosca effettuassero la sterilizzazione di una Germania disarmata. Il presidente della giudaica Società per la pace sta ora facendo calcoli molto precisi su come la sterilizzazione deve essere eseguita. Il suo piano è che nemmeno un tedesco fertile possa sfuggire a questa misura.
STERMINIO SPIETATO
Inoltre egli scrive:
“La popolazione della Germania, senza i territori conquistati e incorporati, è di circa 80.000.000, distribuita quasi equamente tra i due sessi. Per raggiungere l’annientamento dei tedeschi si devono sterilizzare soltanto circa 48.000.000 di persone, perché gli uomini sopra i 60 anni e le donne sopra i 45 si possono escludere in ragione della loro limitata possibilità di procreare.
Per quanto riguarda gli uomini, la sterilizzazione delle formazioni militari, in quanto unità organizzate, è la più semplice e veloce da realizzare. Se si assumessero per ipotesi 20.000 medici e ciascuno di essi eseguisse almeno 25 operazioni al giorno, basterebbe meno di un mese per sterilizzare i militari. Naturalmente avendo a disposizione più medici dei 20.000 ipotizzati, considerando tutte le nazioni a cui attingere, sarebbe necessario anche meno tempo. I civili potrebbero essere trattati entro tre mesi.
Dal momento che la sterilizzazione delle donne e dei bambini richiede un po’ più di tempo, si può calcolare che essa, per l’intera popolazione delle donne e dei bambini della Germania, potrebbe essere portata a termine in tre anni al massimo. La completa sterilizzazione di entrambi i sessi è da considerarsi necessaria in quanto l’attuale dottrina tedesca sostiene che una sola goccia di vero sangue tedesco costituisce un tedesco.
Dopo la completa sterilizzazione l’incremento della popolazione in Germania si fermerà. Al normale tasso di mortalità del 2% annuo, la popolazione tedesca diminuirà di 1.500.000 di unità all’anno. Di conseguenza, nell’arco di due generazioni, ciò che è costato milioni di vite e secoli di fatiche, cioè
l’eliminazione del germanesimo e dei suoi rappresentanti, sarà un fatto compiuto. In virtù della sua perdita di propagazione, la Volontà tedesca si sarà annullata e la potenza tedesca ridotta a un’entità trascurabile”.
ASSASSINIO EBRAICO DI NAZIONI
Per quanto mostruoso possa sembrare un progetto di sterminare a sangue freddo un popolo di 80 milioni di persone e per quanto si possa essere indotti a ritenerlo irreale ed incredibile, esso è conforme alla realpolitik giudaica. Non saremmo il primo popolo ad essere assassinato dai giudei. Uno sguardo alla storia del mondo mostra che dai tempi biblici a quelli attuali numerosi sono stati i popoli che si sono estinti e sono scomparsi dalla storia perché hanno dovuto affrontare l’inimicizia del giudaismo. E ultimamente piani omicidi per il popolo tedesco, come questo, hanno costituito le aspirazioni politiche dei nostri nemici.
Basti pensare alla dichiarazione del francese Clemenceau, il cui capo di gabinetto giudeo e stretto confidente Mandel, gli sussurrò che c’erano “20 milioni di tedeschi di troppo”. Non era una frase campata in aria, ma rischiava di diventare realtà. Milioni di tedeschi morirono nel dopoguerra e altri milioni non sono nati a causa della povertà. L’esercito di sette milioni di disoccupati con i loro 20 milioni di familiari sarebbe stato condannato alla fame se il Nazionalsocialismo non li avesse salvati. Il numero dei suicidi stava già raggiungendo un livello allarmante.
OMICIDIO DI MASSA IN UNIONE SOVIETICA
Oppure pensiamo all’Unione Sovietica. Milioni di intellettuali furono massacrati. I commissari giudei hanno svolto un ruolo decisivo. Milioni di persone sono state deliberatamente fatte morire di fame. E ora, nella immane lotta per la libertà in Oriente, i commissari giudei, con le loro mitragliatrici, stanno dietro ai combattenti bolscevichi e sparano spietatamente sulle masse sbandate quando esse si ritirano. Il giudeo ha sempre evitato il combattimento leale e aperto, non per amore della pace, ma per genuina paura. Ma ha sempre scelto utilizzato, come strumento prediletto di lotta, l’omicidio e la vile imboscata dalle retrovie. L’elenco degli omicidi commessi dai giudei è molto lungo e va dai tempi biblici ai giorni nostri; ogni oppositore del giudaismo – sia esso un singolo individuo o un popolo – ha rischiato di essere assassinato.
QUESTO PIANO NON È FANTASIA, MA REALPOLITIK EBRAICA
Quindi non è incredibile, ma fin troppo realistico comprendere, che il giudeo Kaufman abbia rivelato ciò che il giudaismo mondiale vuole e spera: l’assassinio del popolo tedesco. Non preoccupa il giudeo il fatto che un giorno gli ultimi anziani sopravvissuti del popolo tedesco si aggirino tra le rovine delle città della cultura parlando polacco o ceco e sussurrando poche parole tedesche con un timido sguardo di traverso. No, questo è proprio il suo obiettivo, questo è ciò che incita gli altri popoli a fare pescando nel suo portafoglio per pagare gli statisti di tutte le nazioni.
Il prezzo della corruzione non è mai troppo alto per lui, nessuna menzogna sul Nazionalsocialismo troppo sporca, nessun crimine contro donne e bambini tedeschi troppo efferato. Il giudeo comprende che la vittoria tedesca lo estrometterebe dall’Europa. Perciò sta cercando di mobilitare il mondo. E per esorcizzare per sempre ogni pericolo per la sua esistenza parassitaria, ha deciso di sterminare il popolo tedesco.
IL PROGRAMMA DI OMICIDIO
Roosevelt e Churchill hanno articolato il loro piano per un mondo migliore su una serie di punti e il giudeo Nathan Kaufman non vuole essere da meno. Per organizzare lo sterminio del popolo tedesco, ha elaborato, con una prefazione e in 9 articoli, un dettagliato programma di omicidio, che è il seguente:
“La Germania ha perso la guerra. Chiede la pace.
Le esigenze imperative dei popoli vittoriosi impongono che la Germania scompaia per sempre e rende necessario per i capi scegliere la sterilizzazione di massa dei tedeschi come mezzo migliore per eliminarli definitivamente.
Procedono a:
Disarmo
Articolo 1: l’eserito tedesco viene immediatamente e completamente disarmato e tutti gli armamenti sono rimossi dal territorio tedesco.
Espropriazione
Articolo 2: tutte le industrie chiave tedesche e le opere dell’industria pesante vengono poste sotto stretto controllo e gli operai tedeschi vengono sostituiti da operai dei paesi alleati. Sterilizzazione della Wehrmacht
Articolo 3: l’esercito tedesco è suddiviso in gruppi concentrati in aree strettamente delimitate e gli uomini vengono immediatamente sterilizzati.
Sterilizzazione della popolazione civile
Articolo 4: la popolazione civile, uomini, donne e bambini è sudduvisa in zone territoriali e sterilizzata.
Schiavitù Articolo 5: l’esercito tedesco (dopo che la sua sterilizzazione è stata completata) viene frazionato in battaglioni di lavoro destinati alla ricostruzione delle città che hanno distrutto.
Spartizione del Reich
Articolo 6: la Germania viene divisa e i suoi territori assegnati ad altri. La scheda allegata fornisce una panoramica della possibile sistemazione delle frontiere in conseguenza della scomparsa della Germania (Questa mappa è riprodotta sul retro del libro).
Limitazioni degli spostamenti.
Articolo 7: tutti gli spostamenti dei civili tedeschi al di fuori delle zone di assegnazione sono vietati fintanto che la sterilizzazione non è stata completata.
Divieto di usare la lingua tedesca
Articolo 8: la popolazione tedesca dei territori ripartiti viene obbligata ad imparare e a parlare la lingua dello Stato a cui è assegnata. Entro un anno deve cessare la pubblicazione di tutti i libri, giornali e riviste in lingua tedesca, così come le trasmissioni in tedesco e vengono chiuse le scuole di lingua tedesca”.
Significativamente, solo un gruppo deve essere risparmiato dall’omicidio: gli emigranti giudei. In un certo senso, però, è confortante sapere che anche gli Stati Uniti ne risentono e vogliono accettare solo quegli elementi colpevoli di tradimento contro il loro paese e che hanno abbastanza soldi. L’articolo 9 del programma di pace, che può essere chiamato la clausola dell’emigrante, recita come segue: “Eccezione solo per gli emigranti giudei
Articolo 9: dell’attuazione altrimenti strettamente obbligatoria della sterilizzazione completa, un’unica eccezione viene fatta, esentando da tale trattamento solo quei tedeschi i cui parenti, essendo cittadini delle varie nazioni vincitrici, si assumono il carico finanziario della loro emigrazione e del loro mantenimento, nonché la responsabilità morale per le loro azioni”.
Da questa formulazione è chiaro che solo i giudei sfuggiranno al piano di omicidio.
Il presidente della Società americana per la pace chiude il suo programma di assassinio con un melodrammatico appello:
“Così la Germania esce di scena e cade nell’oblio in cui il mondo avrebbe desiderato che fosse caduta molto tempo fa”.
LA SPARTIZIONE DEL REICH DELLA GRANDE GERMANIA
Il libro del giudeo Kaufman include una mappa, riprodotta anche sul retro, che corrisponde all’articolo 6 del programma di assassinio e mostra la spartizione del Reich della Grande Germania secondo i desideri del giudaismo mondiale.
Ogni tedesco dovrebbe conoscere e ricordare a lungo questa mappa.
Ecco come apparirà la Germania quando i plutocrati avranno vinto la guerra. La Polonia – in conformità con i suoi sogni antecedenti questa guerra di diventare una granda potenza – riceve la Prussia orientale, la Prussia occidentale, il Wartheland, la Pomerania, il Brandeburgo, la Slesia e la capitale del Reich Berlino.
I cechi si traferiscono a Vienna, Dresda, Lipsia e nei distretti alpini del Reich. La Francia si estende nella Ruhr e nella Turingia e riceve soprattutto la Baviera con Monaco.
Gli olandesi ottengono Amburgo e Lubecca, mentre i belgi devono accontentarsi della maggior parte delle province del Reno. Per inciso, in tutti questi territori adulti e bambini dovranno imparare e parlare la lingua dello stato occupante, fino alla morte dell’ultimo tedesco.
Una mappa del genere può sembrare il parto della fantasia di un fanatico esaltato, ma è invece dura realtà. Ricordiamo che, durante una visita dell’americano Sumner Welles all’allora primo ministro francese Renaud, una trascuratezza della censura francese rivelò al pubblico una mappa simile. Sono altresì ben noti i progetti dell’ex cricca guerrafondaia polacca con simili affermazioni “scientificamente fondate”. Il Grande Reich tedesco con i suoi confini naturali e storici, baluardo di pace e progresso, di onore e giustizia sociale, è il nemico mortale dei poteri legati alla plutocrazia mondiale. Se ne avranno la possibilità, sarà il loro più grande trionfo realizzare il piano di Kaufman per la spartizione.
Proprio come gli assassini polacchi e bolscevichi smembrarono con asce e coltelli anche i cadaveri dei tedeschi etnici dopo averli torturati a morte, i cosiddetti statisti nostri nemici si divertono sadicamente a tracciare confini e istituire commissioni di controllo e a smembrare il popolo tedesco ancor prima della sua morte.
La mappa del giudeo Kaufman è una chiara rappresentazione degli obiettivi territoriali delle guerra scatenata dai nostri nemici.
Bande polacche vittoriose a Berlino, legionari cechi che entrano a Vienna e a Dresda, truppe coloniali francesi negli uffici del Führer a Monaco, la regina Guglielmina come un feldmaresciallo vittorioso ad Amburgo: questo sarebbe il capitolo finale della storia del popolo tedesco, secondo il volere della plutocrazia mondiale.
L’ULTIMO VIAGGIO DEL POPOLO TEDESCO
Questo è il quadro che il giudeo Kaufman e i suoi confratelli di razza a New York, Londra e Mosca hanno dipinto come coronamento del loro progetto politico: i reggimenti e le divisioni della Wehrmacht tedesca disarmata procedono in lunghe colonne grigie. Le armi, gli aerei, i grandi cannoni sono distrutti. Le gloriose bandiere sono state inviate a New York, Londra e Mosca, per essere là esposte al disprezzo dei subumani.
Lentamente, una colonna dopo l’altra, viene portata nelle baracche e nelle tende dove i medici giudei, sogghignando, procedono con noncuranza alla sterilizzazione. Ogni soldato tedesco deve pagare i giudei per l’operazione. Poi le singole squadre marciano, sotto la sorveglianza giudaica e sovietica, verso i lavori forzati nelle aspre montagne dei Balcani, in Siberia o nel Mar Glaciale Artico. Là, gli eroi di questa guerra, i soldati del Führer che portano la Croce di Cavaliere, saranno torturati con i metodi “collaudati” del lavoro forzato sovietico, servendo come schiavi il giudaismo mondiale in condizioni miserabili, fino a quando la fame non li libererà da questa vita.
Nel frattempo, i medici giudei si occupano delle donne e dei bambini tedeschi. Qualunque lussuria perversa, che passi per le menti depravate dei giudei, si riversa su donne e bambini tedeschi inermi.
Tutte le bestiali atrocità che sono state precedentemente commesse nel sotterranei della GPU, lontano dalla vista del pubblico, possono quindi essere eseguite negli “ambulatori” dei giudei benefattori dell’umanità. Nessuno si leverà a difesa di queste donne e questi bambini torturati.
L’unica autorità a cui potrebbero rivolgersi sarebbe forse la signora Eleanor Roosevelt. Come dopo la guerra mondiale, potrebbe inviare loro qualche lattina di latte condensato e un po’ di pancetta rancida per apparire un fulgido esempio di “carità cristiana”. Ma questo non porrebbe fine all’orrore che invaderebbe l’Europa centrale. Gli unici che avrebbero potuto impedirlo, i soldati tedeschi, languiscono come schiavi all’estero.
VITTORIA O MORTE: ECCO DI COSA SI TRATTA IN QUESTA GUERRA
Si deve sapere di cosa si tratta in questa guerra. Non è una guerra come quelle del passato, che può concludersi con un accomodamento degli interessi. Si tratta invece di decidere chi dovrà vivere in Europa in futuro: la razza bianca con i suoi valori culturali e la sua creatività, con la sua operosità e gioia di vivere o la subumanità giudaica come padrona di una massa ottusa e triste di schiavi condannati a morte.
Nel 1918 le potenze della plutocrazia mondiale riuscirono ad ingannare il popolo tedesco nel modo più infame. Mentre dietro il fronte i marxisti manifestavano a favore dei 14 punti di Wilson, nelle capitali dell’Intesa giudaica si stavano già radunando gli avvoltoi per accapigliarsi su come spartire il bottino. Mentre scialbi individui ingenui o corrotti, che venivano indicati al mondo come rappresentanti del popolo tedesco, non si accorgevano della truffa criminale o addirittura la propagandavano e la promuovevano, gli scrittori giudei, sicuri del loro trionfo e nella certezza che una Germania torturata e umiliata non si sarebbe mai più ripresa, rivelarono la ricetta della loro vittoria.
I Kaufman del 1918 scrissero le loro memorie mentre il popolo tedesco giaceva nella polvere. Il ricordo di quelle parole sprezzanti appartiene ora al patrimonio di conoscenza del popolo tedesco informato politicamente.
Oggi la plutocrazia mondiale si trova di nuovo di fronte al fatto che il popolo tedesco non può essere militarmente sconfitto. La forza di tutto il popolo è stata mobilitata in una misura che non ha precedenti. Tutta l’Europa sostiene gli sforzi del Führer per creare un ordine nuovo.
Colpi su colpi vengono inferti ai complici della plutocrazia guerrafondaia. L’ultima spada continentale dell’Inghilterra, l’Unione Sovietica bolscevica, si sta sgretolando. Agli speculatori di guerra in Inghilterra e in America sembra che sia tornato il momento di ingannare il popolo tedesco alla maniera di Wilson. Rivolgono i loro slogan mendaci a un popolo che credono essere ancora nello stato d’animo del 1918. Immaginano che il popolo tedesco sia come lo immaginavano gli emigrati giudei prima di fuggire in seguito alla Rivoluzione nazionalsocialista.
VERSO LA VITTORIA!
Ma oggi il popolo tedesco sa qual’è la posta in gioco. Sa distinguere tra le mandaci affermazioni sulla felicità mondiale che provengono dal panfilo “Potomac” e la politica reale: il piano di sterminio del presidente giudeo Nathan Kaufmann. I tedeschi sanno che dietro l’amore per la guerra della plutocrazia mondiale e i guerrafondai di tutto il mondo c’è l’ebreo internazionale. E’ chiaro che questi odiosi nemici hanno una sola possibilità di trionfare: seminare la discordia tra il popolo tedesco. Il Nazionalsocialismo ha eliminato questa possibilità. Se la plutocrazia mondiale vede l’annientamento di una parte come unica soluzione di questa lotta, allora deve sapere che il popolo tedesco non morirà. Perché tutti gli uomini e le donne tedeschi combattono e lavorano in una comunità nazionale indissolubile fino alla conclusione vittoriosa di questa lotta, a cui si addice ciò che disse il Führer il 30 gennaio 1939:
“La gente non vuole più morire sui campi di battaglia per far sì che la razza internazionale senza radici dei giudei possa arricchirsi con la guerra e soddisfare la sua sete di vendetta dell’Antico Testamento. Sulla parola d’ordine ‘Proletari di tutti i paesi, unitevi!’ trionferà un concetto superiore: ‘Lavoratori di tutte le nazioni, riconoscete il vostro nemico comune!'”.
POPOLO TEDESCO!
Ora sai cosa hanno in programma per te i tuoi eterni nemici e avversari. C’è solo un modo per contrastare i loro piani di annientamento: vincere! La lettura di questo piano di assassinio giudaico per il popolo tedesco rafforzerà le tue energie e la tua volontà di vittoria.
E ora torna alle armi, all’aratro, all’officina e alla scrivania. La parola d’ordine è: combattere, lavorare, vincere.