IO COMBATTO
IO COMBATTO
Titolo originale: Ich Kämpfe
Copyright © 1941
Copyright © 2012 Editrice Thule Italia
Promessa di fedeltà
Prometto fedeltà al mio Führer Adolf Hitler.
Prometto di rispondere sempre con rispetto e obbedienza
a lui e ai superiori che sceglieranno per me.
Per accettazione al momento dell’iscrizione al NSDAP,
PARTITO NAZIONALSOCIALISTA TEDESCO DEI LAVORATORI
Per il Führer
Questo è ciò che lo rende così grande: non solo
è lui il nostro Führer e l’eroe di molti,
ma egli stesso è retto, fermo e modesto;
il nostro mondo è radicato in lui,
la sua anima ha toccato le stelle
eppure è rimasto un uomo, proprio come voi e me.
Baldur von Schirach
Il Führer ha detto:
Già temo il momento in cui il nostro numero lentamente diminuirà, … e quando in ultimo un giovane circolo di nuove generazioni si formerà intorno a noi. Ma so che la gioventù terrà il nostro onore ben saldo nelle sue forti mani ancor prima che l’ultimo delle nostre fila sarà caduto …quei giovani che, in un momento in cui la Germania era stata umiliata al massimo grado, credevano in una gloriosa risurrezione.
… Quando abbiamo iniziato questa lotta, stabilimmo regole forti e princìpi certi. Difendendo quei princìpi anno dopo anno abbiamo sviluppato la grandezza e la forza. E molte volte i cieli sopra di noi si sono oscuratati e fu la volta per i nostri nemici di gongolare. Ma fu in particolare durante quei momenti che il principio che “solo ciò che rimane saldo in tempi di tempesta, è veramente forte!” si è mostrato corretto. Ciò che può essere rotto non serve a niente! Abbiamo posto massime di ferro – dure e pesanti – già da allora, alle quali fino a oggi abbiamo obbedito senza compromessi. E non ci discosteremo, neppure di un centimetro, da tali princìpi in futuro.
… Vorrei chiedere ai giovani di guardare ai loro predecessori nel Movimento come esempi in modo da rendersi conto che non c’è nulla di superficiale nell’essere un nazionalsocialista. Non è una questione di vestiti, incontri e astri … ma è il cuore che conta! … Per loro non è sufficiente confessare semplicemente “Io credo”, ma di prestare il giuramento:
“Io combatto”
IL FÜHRER E IL SUO MOVIMENTO
Quadro storico del Reichsleiter Philipp Bouhler
Il “Partito tedesco dei lavoratori”, fondato da Karl Harrer Schriftleiter il 5 gennaio 1919, non ebbe pressoché alcuna esistenza politica. I sei membri del partito formavano un’unione di nazionalisti dalle buone intenzioni, a conoscenza delle fatali attività del marxismo e che si erano quindi uniti con lo scopo di far tornare alla Nazione le classi lavoratrici tedesche. Sebbene la conoscenza di questi uomini fosse aderente alla realtà, non erano in grado di tradurre i loro piani in realtà. Non avevano soldi, ma questo non era il peggio. Mancavano di una grande idea generale che li avrebbe potuti guidare nella loro lotta. Soli e indifesi affrontarono un mondo che intenzionalmente li ignorava o non sapeva nemmeno che esistessero. Semplicemente non sapevano come attirare l’attenzione della gente e molto probabilmente non sarebbero mai stati più importanti di un gruppo di discussione del tutto privo di senso. In una parola, avevano bisogno di un Führer. Lo trovarono nel loro membro numero 7.
Il giorno – doveva essere il 16 settembre 1919 – in cui Adolf Hitler si unì al partito segnò l’inizio del suo cammino unico. Hitler capì subito che il partito doveva abbandonare la sua esistenza nascosta e farsi conoscere al pubblico. Egli credeva che un’immensa propaganda, adeguata alla psiche delle masse fosse l’unico modo possibile per raggiungere questo obiettivo. Innanzitutto però, prima che potesse introdurre anche la più piccola innovazione, Hitler ha dovuto superare la forte opposizione dei membri orientati al parlamentarismo per una “liquidazione” del partito in quanto tale.
Ciò che è evidente in ogni esercito, specialmente in quello tedesco, è quasi completamente scomparso nella vita politica della maggior parte delle nazioni: il riconoscimento del valore della personalità e della sua responsabilità. Nella Germania di ieri furono le decisioni di una maggioranza che dettava le azioni dei leader politici che potevano poi nascondersi dietro a tali risoluzioni della maggioranza, liberi da ogni responsabilità. Adolf Hitler, tuttavia, strutturò il suo Partito secondo i princìpi di autorità verso il basso e di responsabilità verso l’alto.
Quando il capo esecutivo del Partito, noto come “NSDAP” dal 9 agosto 1920, si dimise nel luglio del 1921, Adolf Hitler fu eletto presidente e gli furono accordati poteri quasi dittatoriali. Poco dopo divenne chiaro che l’oratore che affascinava le masse con le sue parole, aveva una perfetta capacità organizzativa. Senza alcun rispetto eliminò tutte le abitudini precedenti che ai suoi occhi erano distruttive per un’organizzazione.
D’altronde, non voleva formare un partito nel senso comune della parola.
Quello che serviva era un potente strumento rigidamente organizzato che obbedisse ciecamente alla sua volontà dominante. Questo strumento fu lo NSDAP. Era il nucleo organizzativo del Movimento nazionalsocialista che avrebbe dovuto risollevare gradatamente l’intera nazione tedesca. La comunità nazionale doveva essere determinata dal sangue e legata al suolo natio. Tutte le differenze nelle dottrine politiche, sociali o religiose che finora aveva disperso la nazione in mille direzioni dovevano essere colmate. Qualsiasi impulso meschino per l’interesse personale di singoli o gruppi doveva essere soffocato dal comandamento che imponeva che tutti i tedeschi agissero in modo unito.
Domande sulla forma di governo, polemiche su problemi ecclesiastici o controversie tra lavoratori e proprietari: che cosa importano tali questioni rispetto alla forza onnipotente che inesorabilmente doveva decidere la risurrezione o la caduta della Germania?
Il tipo di organizzazione che Adolf Hitler aveva in mente era uno stato che al momento opportuno avrebbe potuto sostituire il folle e collassante sistema marxista. All’interno di questa nazione organica, basata sull’eterna verità dell’idea, doveva essere possibile per il genio di un Führer riuscire a scardinare il mondo!
Secondo questi grandi principi formò lo NSDAP e le sue diramazioni. Alla fine però, era solo la personalità di Adolf Hitler che garantiva il successo. La sua conoscenza e le azioni (ovviamente guidate dalla Provvidenza), il suo lavoro, la sua fede, la sua forza di volontà e determinazione, l’esempio luminoso del Führer di là dal caos delle ore e dei giorni, queste furono le sole garanzie di successo. Se non fosse stato per il Führer, come sarebbe stato possibile che questi ragazzi e tutti gli uomini e le donne, sacrificassero i beni materiali e il sangue senza alcun riconoscimento immediato? Come avrebbero potuto sfidare il destino, soffrire la miseria, il bisogno e la persecuzione. Come sarebbe stato possibile che uno sguardo degli occhi del Führer fosse sufficiente per risarcire i più alti sacrifici?
Ci sono cose nella vita che devono essere fatte senza tener conto se avranno successo oppure no. Alcune decisioni e azioni possono essere evitate solo a prezzo della libertà interiore, del rispetto, della felicità o anche della stessa vita. Di conseguenza, l’individuo così come il movimento o la nazione devono subire alcune sconfitte. Tale fu la sconfitta del 9 novembre 1923. Una giornata davvero nera per il Movimento nazionalsocialista ma al tempo stesso un punto di svolta nella storia contemporanea. In quel giorno un uomo e pochi seguaci provarono a cambiare il destino della Germania. Quest’uomo ha osato agire sebbene le possibilità di successo fossero scarse.
Tuttavia, doveva essere fatto. Il futuro tedesco apparteneva solo a lui che ha avuto il coraggio di saltare verso l’ignoto. Il seme di una Germania migliore avrebbe potuto crescere solo attraverso il sangue e la lotta.
È stata una delle decisioni più difficili della sua vita, quando Adolf Hitler scelse di agire. Dimostrò un incredibile coraggio quando, sostenuto solo dalla sua risolutezza, sfidò il sistema esistente e dichiarò il governo in carica decaduto sebbene mantenesse ancora i mezzi del potere. Egli da solo portò il peso della responsabilità per ogni conseguenza di questo colpo di stato. Il suo tentativo fallì. Non poté porre fine ai cinque anni del destino fatale che avevano schiacciato la Germania. Il sistema del 9 novembre 1918 rimase in carica, danneggiando l’intera nazione.
Il tentativo di Adolf Hitler e dei suoi camerati non fu comunque un fallimento totale.
Negli anni successivi il Führer giunse a considerare che il tempo per la vittoria non fosse ancora maturo, quel 9 novembre 1923. Il 9 novembre 1933, in occasione del 10° anniversario del putsch celebrato nel Bürgerbräukeller, egli chiamò il tentativo fallito, “Saggezza della Provvidenza”, ma, aggiunse, “e tuttavia sono convinto che quando agimmo come abbiamo fatto, quando lo facemmo in quel modo e in nessun altro, era perché rispondevamo a una missione divina”.
Quegli uomini non hanno seguito un fantasma, ma il richiamo dei loro cuori, sotto la bandiera con lo svastica quando marciarono verso la Feldherrnhalle nel loro cammino verso un nuovo Reich. Hanno seguito il richiamo forte di un ideale che parlò loro attraverso le parole di Adolf Hitler. Erano pronti a sacrificare il loro bene più prezioso, perché il valore ideale che si era materializzato in Adolf Hitler, superava la loro stessa vita. Il destino accettò questo sacrificio da parte di16 uomini. Quindi, gli uomini che morirono quel 9 novembre furono i primi martiri della lotta nazionalsocialista. Sono stati seguiti da molti altri che hanno sacrificato il loro sangue e la vita al tempio del loro Paese. Ma quei 16 furono i primi. Nella loro lotta le probabilità erano di molto inferiori a quelle che si sarebbero avute negli anni successivi. Ciò significa che il loro sforzo fu molto più forte. Dimostrarono al mondo che questo nuovo movimento era preparato per fertilizzare la strada della libertà della Germania con il sangue dei suoi combattenti. Fu la ragione per cui il Führer scelse questi 16 uomini dal fronte dei camerati colpiti dai Rossi e dai reazionari e elevò alla loro memoria un monumento. La Sala d’Onore della Königsplatz a Monaco è un monumento semplice e aristocratico che ci ricorda il loro grande sacrificio e fornisce il riconoscimento di ciò che fecero per il Movimento. Questo è il motivo per cui il 9 novembre 1935 le spoglie mortali di questi 16 uomini furono prelevate dalle loro umili tombe nei vari cimiteri di Monaco di Baviera e dintorni. E, dopo essere state esposte per una notte nella Feldherrnhalle, furono trasferite durante una parata al loro nuovo sepolcro. Lì saranno per sempre le Eterne Guardie a ricordare alle future generazioni questa giornata.
Più di un anno trascorse in cui il Movimento cercò di risollevare l’organizzazione dopo il crollo del 9 novembre 1923. Fu un momento di turbamento interiore, di discordia e di dispute tra i capi. La rinascita potente dell’interesse nel Nazionalsocialismo attraverso l’intero Reich, in virtù della grande pubblicità che circondò il processo ai nazionalsocialisti al Volksgerichtshof di Monaco, fu oscurata dalle lotte intestine.
Molti dei vecchi combattenti furono profondamente afferrati da un sentimento di disillusione e di disperazione. Molti voltarono le spalle al Movimento. Nella Germania settentrionale pochi ambiziosi Führer nazionali cercarono d’impossessarsi dell’eredità di Adolf Hitler con l’obiettivo di volgere il Movimento per i loro scopi. Fu solo un gruppo relativamente piccolo che si mostrò leale alla vecchia bandiera.
Poi, il 20 dicembre 1924, le porte della prigione di Landsberg am Lech si aprirono per Adolf Hitler. Per i restanti cinque anni della sua “condanna” – era stato condannato per alto tradimento – fu posto in libertà vigilata.
I suoi compagni di lotta tirarono un sospiro di sollievo. Ora che il Führer era nuovamente tra loro, più determinato che mai a guidare la strada con la bandiera, non avvertivano più l’ansia per il futuro. Ciò che per alcuni era frustante, era fuori questione per Hitler e i suoi seguaci: non poteva contare su nessuna delle allora organizzazioni politiche nazioapplausi incredibili dei suoi seguaci, proclamò la rifondazione del suo Movimento. Lo storico Bürgerbräukeller di Monaco di Baviera dovette essere quel giorno transennato dalla polizia per l’enorme folla affluita.
E, in effetti, fu un grande risultato raggiunto da Adolf Hitler con un discorso magistrale il riuscire a riunire i membri del Volksgemeinschaft Groftdeutsche e del Freiheitsbewegung Nationalsozialistische, tra loro rivali.
L’inizio era stato segnato. La lotta poteva nuovamente ripartire con lo stesso spirito di una volta. In un certo senso però, questa lotta fu diversa nei metodi che erano stati adottati fino al 9 novembre 1923. Fino a quella data tutto era stato preparato per destituire il governo esistente con un colpo di stato.
Ora il Führer vide chiaramente la necessità di continuare la sua lotta su presupposti totalmente legali. Ciò, però, significò soltanto un cambiamento nella tattica. In nessun modo ciò stava a indicare una modifica della meta che, allora e sempre, non poteva che essere la conquista del potere politico in Germania. La costituzione della “November Republik”, con le sue fondamenta democratiche lasciò aperta la possibilità di conquistare gradualmente il sostegno del popolo attraverso una propaganda incessante e, quindi, attraverso le elezioni, permettere poi l’ingresso in parlamento. Così raggiungemmo il nostro obiettivo in modo perfettamente legale. Abbiamo solo dovuto battere la democrazia sul suo stesso campo. La sfida del Führer al sistema politico era quanto mai chiara e i leader politici della Germania di quel tempo adottarono immediatamente delle contromisure per evitare che il Partito diffondesse la sua idea. Il governo bavarese vietò ad Adolf Hitler di tenere discorsi pubblici, giustificando la sua azione con una versione manipolata di uno dei discorsi di Hitler; ciò portò a una serie di misure oppressive e di persecuzioni messe in atto dalle autorità pubbliche.
Altri Lander si unirono a questa misura ristrettiva e per anni il Führer fu costretto a parlare solo in riunioni informali con i membri del Partito.
Inoltre, era indispensabile evitare la possibilità che il Partito fosse nuovamente soppresso e di conseguenza le possibilità di una propaganda capillare vennero limitate. Tuttavia, la lotta contro la schiavitù dell’usura e la debole politica governativa fu portata avanti senza pietà e con l’uso di ogni mezzo legale. Al contempo proseguiva l’esame del marxismo e delle sue influenze corruttrici in tutti i campi. Gradualmente il Movimento ottenne una base solida anche nei parlamenti al di fuori della Baviera: prima in Turingia nel 1930, poi nel Braunschweig e nell’Anhalt.
Mentre la lotta politica continuava così con ininterrotta veemenza e tenacia, difficili problemi organizzativi si accumulavano per il Movimento.
Le decisioni circa le assegnazioni dei membri non erano effettuate in una tavola rotonda, ma la struttura del Partito si sviluppava organicamente dal basso verso l’alto. I veri capi dovevano emergere attraverso un libero gioco di forze.
Alla fine, comunque, questa crescita selvaggia necessitava di essere regolata e controllata. Quanti avevano formato un gruppo cittadino – quelli che avevano dimostrato di essere uomini capaci di percorrere la propria strada – furono riconosciuti e da allora protetti contro ogni attacco. Alla fine, quando quei gruppi cittadini si diffusero in tutta la nazione, uno dopo l’altro furono inglobati in un Gau [distretto]. La posizione del Gauleiter era concessa solo a quegli uomini che, nati dal combattimento, avevano conquistato i loro territori con le proprie forze.
In questo modo, nella lotta, nel lavoro e nella costante prontezza per l’azione, gli apostoli del Nazionalsocialismo si alzarono in piedi in tutte le parti della Germania. Girarono senza sosta, sempre parlando, sempre combattendo. Erano uomini duri e ruvidi, con i quali non era per nulla facile andare d’accordo, spesso testardi e individualisti. Ma chi altro avrebbe potuto svolgere il compito quasi sovrumano di preparare il terreno per Adolf Hitler?
Ci fu un tempo in cui molti avvocati aspettavano di distruggere il Partito: c’erano ribelli all’interno del Partito, egoisti, soggetti ambiziosi e corrotti che erano disposti ad abusare del NSDAP per i propri scopi o per dividere e quindi indebolire il Partito. C’erano nemici da tutti i lati che, pieni di odio e in gran numero, cercarono di schiacciare il movimento utilizzando ogni possibile mezzo dalla menzogna alla diffamazione, dal boicottaggio al terrore; c’erano membri del Partito troppo zelanti che hanno frainteso lo spirito rivoluzionario e balzarono in avanti mettendo in pericolo il movimento (fornendo così alle autorità una buona ragione per interferire). Questi pericoli furono governati dal Führer in virtù della sua intuizione più alta, della sua intelligenza, del suo coraggio e della sua determinazione. Oggi ci sembra un miracolo incredibile, l’essere stato in grado di guidare con successo la piccola nave del suo Partito nel mezzo di quelle acque agitate.
Al Movimento non fu risparmiato nulla. Era cresciuto nella lotta, nel bisogno, nel sacrificio e nella privazione, e questo lo rese duro e puro.
Migliaia di volte, i membri del Partito furono esposti alla persecuzione.
Furono spogliati delle loro camicie brune, picchiati e gettati in prigione.
La sporcizia della diffamazione fu versata su di loro, furono danneggiati finanziariamente, le loro vite furono rovinate e i processi istituiti per stremarli. I combattimenti nei municipi hanno lasciato sul selciato migliaia di nazionalsocialisti con ferite sanguinanti. Di notte, molti furono uccisi nelle strade dalla brutalità dei “compagni”. Ma la determinazione cresceva in tutti, attraverso una propaganda senza fine, le campagne elettorali, gli incontri e le parate. Il nazionalsocialista non conosceva una vita privata. Sempre in marcia, al servizio, in lotta. Alla fine di un successo si ricordava lo slogan ferreo del Führer: “La lotta continua”. A questo comando egli stesso si dedicò completamente. Lungo la strada, molti persero il loro coraggio e si lasciarono cadere, altri persero la loro fede nella vittoria finale e qualcuno si sfiancò fisicamente. Solo la fede permetteva al Movimento di procedere; la fede e il suo simbolo, il Führer, che aprì la strada al Movimento come una bandiera al centro di una caotica lotta … L’anno più difficile, però, doveva ancora venire.
Era l’anno 1932 quando le forze opposte si concentrarono maggiormente, chiedendo il meglio da ogni uomo, dal Führer fino all’ultimo sconosciuto uomo delle SA. Era l’anno delle elezioni per la presidenza del Reich, le elezioni per il Reichstag, le numerose elezioni per il rinnovo del Landtag e del Burgerrat. A quel tempo Hitler volò attraverso la Germania quattro volte e nel solo quattordicesimo giorno del terzo viaggio tenne ben 49 discorsi di fronte assemblee di massa. E tutto questo fu realizzato da un’ondata di propaganda che fino allora era sconosciuta.
L’anno 1932 vide dei cambiamenti di colori nei gabinetti di Brüning, von Papen, Schleicher, e portò all’interdizione delle SA, nonché a uno stato di emergenza nazionale. Fu in quell’anno che il governo cercò invano di spingere il Führer verso un ruolo secondario, offrendogli la posizione di Vice-Cancelliere. Nel 1932 abbiamo assistito a un enorme calo per i nazionalsocialisti alle seconde elezioni per il Reichstag nel mese di novembre; abbiamo visto il costante vizio dell’onda comunista, così come il gruppo di Gregor Strasser lavorare alle spalle, e infine abbiamo visto flussi di altissimo sangue tedesco spargersi per la rinascita del Reich. Ma anche questo anno passò e quando, il 30 gennaio 1933 fu annunciata la nomina di Adolf Hitler a Cancelliere del Reich da parte di Hindenburg, l’intera Nazione tedesca fu profondamente colpita.
Molti furono colti da preoccupazione per i loro peccati contro il Movimento e la Nazione. Guardavano al futuro con angoscia. Alcuni di loro preferirono prendere i loro soldi e fuggire attraverso il confine in modo da poter mirare le loro frecce avvelenate contro la Germania al riparo in un paese straniero. E poi c’erano quanti avevano sofferto abbastanza per la calamità degli ultimi anni. Questi ringraziarono la Provvidenza che alla fine aveva portato un cambiamento nelle cose.
Il 21 marzo il Reichstag tedesco si riunì ancora nella Garnisonkirche a Potsdam. In questo sito storico, un luogo dove le sbiadite bandiere della gloria gettavano le ombre sul luogo dell’ultimo riposo del grande Re di Prussia, si svolse la cerimonia festosa che introdusse una nuova era nella storia tedesca.
La Germania tornava ad appartenere ai tedeschi! La porta per un futuro più luminoso era aperta! Adolf Hitler avrebbe iniziato a formare il Terzo Reich! Nel 1926 i nazionalsocialisti austriaci erano diventati una parte organizzativa della NSDAP, dopo anni di stretto contatto con i loro partiti fratelli tedeschi e boemi. Ma mentre Adolf Hitler e il suo esercito bruno vinsero nel Reich, il Movimento nazionalsocialista fu brutalmente represso nell’Austria tedesca. Nell’estate del 1934, quando il tentativo spontaneo del popolo di spezzare le sue catene fallì, un tempo di immensa miseria iniziò per i nostri fratelli dall’altra parte del confine, che, quali nazionalsocialisti, si sentivano parte della Grande Germania. Ma ancora una volta in questo caso, è apparso chiaro che il terrore e la repressione non possono uccidere lo spirito nei cuori di chi è profondamente impegnato. È vero che il Partito e le sue ramificazioni fu sciolto e le attività illecite severamente punite. È vero che fu vietato di portare lo svastica e di salutare le persone alla maniera tedesca. Ma migliaia di persone furono felici e pronte a reggere il vessillo proibito nelle tenebre e nella miseria solo per vedere l’alba di una vittoria il cui tempo doveva venire. Questa strada di sacrifici portò molti nelle carceri tra la sofferenza e la vergogna. Per più di un uomo quello sarebbe stato il suo ultimo viaggio, ma procedeva ininterrottamente in modo retto e con lo sguardo fisso sul suo volto. Fu trasformato dalla consapevolezza che un cambiamento era davanti e se ne andò con le parole “Heil Hitler” esalando l’ultimo respiro. Nessuna delle misure repressive imposte dai poteri reazionari dello Stato avrebbe potuto ostacolare la costante chiamata: “un Popolo, un Reich, un Führer”. La chiamata poteva essere sentita in tutta l’Austria e trovò un cuore ricettivo sull’altro lato del confine, nel paese d’origine ultimo.
Nel luglio del 1936 il Führer tentò di porre fine ai rapporti tesi con l’Austria con un accordo. Nonostante tutte le promesse, il governo austriaco non mutò il suo atteggiamento ostile verso i nazionalsocialisti. Poi, il 12 febbraio 1938, il Führer incontrò il cancelliere austriaco all’Obersalzberg e Schuschnigg accettò di concedere piena parità di diritti ai nazionalsocialisti austriaci. Nel momento del rientro però, Schuschnigg pensò di tradire. Il 9 marzo annunciò a Innsbruck che ci sarebbe stato un referendum per decidere l’indipendenza dell’Austria. Non solo era una procedura incostituzionale, ma sfidava tutti i principi del diritto. Era indubbia l’impossibilità di concludere un referendum solo in tre giorni senza alcuna preparazione e senza schede. Schuschnigg comunque non avrebbe mai voluto un parere onesto del popolo. Fece ricorso solo alla frode e al terrore per assicurare un esito a lui favorevole e sulla cui base sperava di continuare la sua politica di repressione contro il germanesimo.
Aveva dimenticato che la Germania sotto la bandiera Adolf Hitler era tornata a essere una potenza che non avrebbe tollerato il tradimento e la riduzione in schiavitù di milioni di camerati tedeschi.
Il sipario scese rapidamente su quest’atto vergognoso che era durato abbastanza a lungo. Dopo alcuni tentativi violenti per reprimere le rivolte che erano ovunque scoppiate, Schuschnigg si dimise l’11 marzo.
L’autorità pubblica ora era dalla parte di Seys-lnquart che era divenuto un membro del gabinetto dopo l’accordo di Berchtesgaden. Per riportare la pace e la giustizia questi chiese l’entrata delle truppe tedesche giacché i marxisti avevano intenzione di pescare nel torbido. Il giorno successivo gli squadroni di aerei tedeschi ruggivano sul territorio austriaco, salutando l’Austria nazionalsocialista con milioni di volantini.
Il Führer, insieme con i soldati delle forze armate tedesche che avevano ovunque attraversato la frontiera, tornò trionfante nella sua terra natia.
Il desiderio era finalmente divenuto realtà: “un Popolo, un Reich, un Führer”. Il giorno dopo c’era un solo grido di gratitudine e la folla applaudiva il Führer che andava verso Vienna in un oceano di giubilo, tra persone sbandieranti. Più chiaro di qualsiasi referendum, i tedeschi in Austria avevano parlato quando portarono Adolf Hitler attraverso il suo paese d’origine sulle onde di giubilo di quei giorni indimenticabili di marzo. L’esito del referendum che era stato previsto per il 10 aprile non fu altro che un’ulteriore affermazione di un dato di fatto. Poteva solo rivelare il travolgente sostegno per il Grande Reich tedesco e il suo fondatore e Führer.
Non fu la sola idea con la sua potenza ad abbattere i bastioni del vecchio sistema che aveva conquistato la Germania, e non fu solo attraverso i potenti discorsi con cui il Führer aveva martellato la nuova Weltanschauung nei cuori e nei cervelli della nuova generazione; era la personalità di Adolf Hitler, che fin dall’inizio fu la forza trainante dietro l’idea. La sua personalità aveva garantito il successo.
L’aspetto unico del Führer e la potenza del suo carisma sono radicati nella totalità del suo genio e nell’armonia della sua personalità; quella rara combinazione scelta dalla Provvidenza per portare un cambiamento nella storia del mondo. Tanto abbaglianti quanto diverse le personalità del Führer potrebbero sembrare, la varietà di interessi da cui è attratto e in cui egli è maestro – è proprio questa moltitudine di talenti e interessi che si sostengono a vicenda e che si fondono insieme in armonia e nella perfezione gigantesca del genio. Così il Führer, le cui radici sono nelle belle arti si fece strada in politica con le virtù di un soldato coraggioso. Raggiunse le creazioni di un politico con il successo militare di un generale. La sua fantasia creativa, che lo dota di grandi concetti e piani, è domata da una tagliente logica e da uno straordinario istinto per la realtà. Il suo senso per i bisogni e le necessità della vita quotidiana è così chiaro e sereno, come la sua opinione in tutti i campi delle arti e dell’estetica. Ha l’atteggiamento politico di un soldato così il suo spirito combattente deve cedere alle necessità politiche. Elevò il governare e il combattere all’arte di regnare e a quella del combattimento.
Pertanto, è logico che il Führer avesse già un quadro chiaro del suo programma culturale e avesse già predisposto dei piani per edifici enormi e per rivoluzionari progetti urbani in un periodo in cui ancora lottava per il potere politico in Germania, in un momento in cui combatteva le influenze corruttrici del sistema ebraico-marxista, a volte anche usando la forza bruta. È logico che più tardi, quando creò una forza armata e formò la politica interna ed estera del nuovo Reich, cominciasse a portare a termine tutti i progetti culturali. In questo modo, ha dato nuovo impulso all’arte tedesca e preparato il terreno per una ripresa economica.
Menti fredde e calcolatrici non potevano seguire il Führer fino agli attuali eventi che dimostravano le sue profezie corrette e rendevano visibile la logica ferrea nella sua linea di argomentazione. Così, la sua pretesa di guida fu sostenuta dai fatti così come dal successo. Ma molto tempo prima che tutto questo fosse chiaro, migliaia avevano creduto con tutto il cuore in quest’uomo che, nonostante le circostanze, aveva promesso di resuscitare l’amata Germania e guidarla sino a una grandezza sconosciuta. Ma non erano alle parole cui le masse credevano, era all’uomo, alla personalità di Adolf Hitler. Questo era il processo segreto attraverso cui durante il periodo della lotta attirò i combattenti di tutti i Lander come una calamita, in virtù della sua personalità. Li saldò insieme in una fratellanza di sangue, e così ha raggiunto la creazione del Reich.
Oggi tutta la Nazione tedesca, non guarda al Führer solo con una profonda ammirazione, ma è pronta a sacrificarsi e si avverte l’amore profondo che nutre per il padre, sentimenti che sono principalmente fondati nella natura umana di Adolf Hitler. Quest’uomo si alzò dal popolo e quindi capisce le preoccupazioni del popolo. Illumina le masse e infonde fiducia vedere la solidarietà di quest’uomo con loro, la sua lealtà verso i suoi camerati combattenti, il suo spiccato senso per la giustizia, i suoi sentimenti profondi per la bontà e il suo immenso cuore che brilla anche se, nell’interesse nazionale, deve prendere decisioni irremovibili.
Ciò che rende la personalità di Adolf Hitler così speciale, tuttavia, è l’esempio evidente che dà al popolo ogni singolo giorno. Il popolo sa che il Führer esige il massimo da se stesso e non esige nulla che non sia pronto lui stesso a fare ogni volta che deve essere fatto. La gente è consapevole che il suo lavoro e l’intera esistenza appartengono alla Germania e che a ciò sacrifica la sua vita privata. Così, nel vero senso del termine, apre la strada per il suo popolo come un alfiere – visibile a tutti, il Führer della Nazione, il fondatore del Reich, il pioniere di una nuova era!
PROGRAMMA DEL PARTITO NAZIONALSOCIALISTA DEI LAVORATORI
Il Programma del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori è un Programma epocale. I Capi possono stabilire nuove mete oltre a quelle stabilite nel Programma, solamente con l’obiettivo di permettere la sopravvivenza del Partito nel mezzo della discordanza artificialmente fomentata nelle masse.
1. Noi chiediamo la riunificazione di tutti i tedeschi in una Grande Germania, nel rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli.
2. Noi chiediamo l’uguaglianza di diritti del popolo tedesco di fronte alle altre nazioni e l’abrogazione dei Trattati di Versailles e di St. Germain.
3. Noi chiediamo terra e suolo (colonie) per il sostentamento del nostro popolo e l’insediamento del nostro eccesso di popolazione.
4. Cittadino può essere solo chi sia appartenente al popolo. Appartenente al popolo può essere solo chi è di sangue tedesco, senza riguardo per la sua confessione religiosa. Nessun ebreo può, quindi, essere cittadino.
5. Chi non è cittadino, può vivere in Germania soltanto come ospite ed è soggetto alla legislazione per gli stranieri.
6. Solo al cittadino deve competere il diritto di decidere sulla conduzione e sulle leggi dello Stato. Esigiamo, quindi, che tutte le cariche pubbliche, di qualunque tipo, nel Reich, provincia o municipio, siano ricoperte soltanto da cittadini. Combattiamo la corruttrice pratica parlamentare di assegnare incarichi soltanto secondo considerazioni di partito, senza riguardo al carattere e alle capacità.
7. Noi chiediamo che lo Stato s’impegni ad assicurare innanzitutto la possibilità di lavoro e di sussistenza dei cittadini. Qualora non sia possibile, assicurare il nutrimento dell’intera popolazione dello Stato, gli appartenenti a nazioni straniere (non cittadini) devono essere espulsi dal Reich.
8. Deve essere impedita ogni ulteriore immigrazione di non tedeschi.
Chiediamo che tutti i non tedeschi immigrati in Germania dopo il 2 agosto 1914 siano obbligati a lasciare immediatamente il Reich.
9. Tutti i cittadini devono avere uguali diritti e doveri.
10. Il primo dovere di ogni cittadino deve essere produrre, intellettualmente o manualmente. L’attività dell’individuo non deve ledere gli interessi della collettività, bensì svolgersi nel quadro generale della totalità e nell’interesse di tutti.
Per questo motivo esigiamo:
11. L’abolizione dei redditi non derivanti dal lavoro. L’affrancamento dalla schiavitù dell’interesse.
12. Di fronte agli immensi sacrifici materiali e in sangue che ogni guerra esige dal popolo, l’arricchimento del singolo tramite la guerra deve essere qualificato come crimine contro il popolo. Chiediamo, quindi, la confisca integrale di tutti i profitti di guerra.
13. Noi chiediamo la nazionalizzazione di tutte le imprese monopolistiche (trust).
14. Noi chiediamo la partecipazione agli utili nelle grandi imprese.
15. Noi chiediamo un ampio sviluppo della pensione d’anzianità.
16. Noi chiediamo il potenziamento di una sana classe media e la sua conservazione, la municipalizzazione dei grandi magazzini e il loro affitto a basso prezzo ai piccoli commercianti e il più deciso trattamento di favore per questi nel caso di forniture allo Stato, alle province e ai comuni.
17. Noi chiediamo una riforma agraria adeguata ai nostri bisogni nazionali,
l’introduzione di una legge per l’espropriazione senza indennizzo della terra per scopi utili alla collettività, l’abolizione della rendita fondiaria, la proibizione della speculazione terriera.
18. Noi chiediamo una lotta implacabile contro tutti coloro che, con la loro attività, ledono gli interessi della collettività. Gli infami traditori, gli usurai, gli speculatori, ecc. saranno puniti con la morte, senza riguardo per la confessione o la razza.
19. Noi chiediamo la sostituzione del diritto romano che è al servizio dell’ordine mondiale materialista con un diritto comunitario tedesco.
20. Per consentire a ogni tedesco capace e laborioso di conseguire un’istruzione superiore e conseguentemente l’accesso a cariche direttive, lo Stato deve badare a un radicale potenziamento dell’intero sistema d’istruzione nazionale. I piani di studio di tutti gli istituti scolastici devono conformarsi alle esigenze della vita pratica. Si deve fare in modo che il concetto di Stato (educazione civica) sia afferrato attraverso la scuola sin dall’inizio dell’età della ragione. Chiediamo l’istruzione a carico dello Stato per i bambini particolarmente dotati, figli di genitori senza risorse, indipendentemente dalla condizione sociale e dalla professione degli stessi.
21. Lo Stato deve provvedere a migliorare il livello della salute pubblica attraverso la tutela della madre e del fanciullo, la proibizione del lavoro minorile, propugnando lo sviluppo dell’educazione fisica mediante l’obbligo di compiti ginnici e sportivi, dando il massimo sostegno a tutte le associazioni che si occupano dell’educazione fisica della gioventù.
22. Noi chiediamo l’abolizione delle truppe mercenarie e la formazione di un esercito popolare.
23. Noi chiediamo che si combatta legalmente la conscia menzogna politica e la sua diffusione mediante la stampa. Per consentire il nascere di una stampa tedesca, esigiamo:
a) che tutti gli editori e i collaboratori di giornali pubblicati in lingua tedesca siano cittadini;
b) che la pubblicazione di giornali non tedeschi sia subordinata a un’espressa autorizzazione da parte dello Stato. Tali giornali non devono essere stampati in lingua tedesca;
c) che sia vietata per legge qualsiasi partecipazione finanziaria in giornali tedeschi o l’influenza in essi da parte di non tedeschi; e chiediamo che la trasgressione sia punita con la chiusura di simili giornali e con l’immediata espulsione dal Reich dei non tedeschi implicati. Devono essere vietati i giornali contrari al pubblico interesse.
Chiediamo che siano combattute per legge le tendenze artistiche e letterarie esercitanti un’influenza disgregatrice sulla nostra vita nazionale e che sia posta fine alle manifestazioni che violino le suddette richieste.
24. Chiediamo la libertà di tutte le confessioni religiose dentro lo Stato, che non rappresentino un pericolo o non urtino contro il sentimento dell’etica e della morale della razza germanica. Il Partito come tale aderisce all’idea di un cristianesimo positivo senza legami con una determinata confessione. Esso lotta contro lo spirito giudeo-materialistico dentro e fuori di noi ed è convinto che una duratura salute morale del nostro popolo possa realizzarsi soltanto dall’interno, sulla base del principio: l’interesse comune prima dell’interesse del singolo.
25. Per l’attuazione di tutto ciò chiediamo la creazione di un forte potere centrale del Reich. L’incondizionata autorità politica del Reichstag centrale sull’intero Reich e di tutte le sue organizzazioni. La formazione di camere delle corporazioni e dei mestieri per l’attuazione nei singoli Land delle leggi quadro del Reich.
I capi del Partito s’impegnano ad adoperarsi senza riserve per l’attuazione dei presenti punti, donando per essi, se necessario, la loro stessa vita.
Monaco, 24 febbraio 1920
LIBERTÀ TEDESCA INTERNA ED ESTERNA
Del Reichsleiter Alfred Rosenberg
Ogni volta che si parla della libertà, sorgono alcune delle dispute più veementi sulla storia mondiale. Non solo tutte le rivoluzioni furono legate all’idea di libertà, ma molte delle più crudeli tirannie furono alleate all’idea di libertà nel corso della storia. Era la libertà che gli antichi tirannici assassini chiedevano; era la libertà che gli schiavi nell’antica Roma languivano quando resero il colpo fatale contro un sistema fondato sull’onore; fu la libertà di coscienza che portò i riformatori della religione a lottare contro i dogmi tradizionali; fu le libertà della scienza, che venne difesa in migliaia di laboratori scientifici contro la chiesa medievale.
Infine, la questione se la libertà umana e il libero arbitrio esistano realmente è stata studiata da molti grandi filosofi. È chiaro che ogni volta che ci fu un movimento importante nella vita religiosa, scientifica o politica, quasi sempre era legato all’idea di libertà. Il fatto che milioni e milioni di persone seguissero questa idea e combattessero per essa in ogni campo, per noi fornirà sempre dignità alla libertà, indipendentemente dalla storia che è collegata a questa idea.
Nessuno osa proferire un’affermazione dogmatica se l’uomo sia libero o meno. I rappresentanti di entrambe le parti sostengono con veemenza il loro punto di vista e in maniera altrettanto convincente. Specialmente con lo sviluppo delle scienze esatte il tentativo di integrare l’uomo completamente nella natura è sempre stato accompagnato dalla tesi secondo cui l’idea del libero arbitrio è una mera illusione, e che pertanto tutte le conseguenze derivanti da questa idea devono essere considerate nulle.
Solo i pensatori che onestamente riconoscevano entrambi gli aspetti della questione e le conseguenze di entrambi furono capaci di fornire un’ipotesi di soluzione. Fu soprattutto Kant che, anticipando i risultati delle scienze esatte e naturali, integrò l’uomo nelle leggi della natura, così come altri fenomeni naturali. Alla maniera di uno scienziato che trae delle conclusioni sul piano fisico, egli indagò a fondo la natura intima dell’uomo. Alla fine giunse alla conclusione apparentemente paradossale che l’uomo è del tutto privo di libertà, tuttavia è libero.
Come Goethe, Kant vide che l’uomo è un membro di due mondi che reciprocamente s’influenzano. Le origini di questi mondi sono diverse e non possono essere rintracciate fino alle loro più profonde radici.
Sembra che, senza esprimere alcuna opinione dogmatica, possiamo assestarci sulle basi di Kant. Con altrettanta veridicità si può dire che la vita umana dipende dall’influenza del mondo e dell’ambiente. Nel gioco della vita che non potremo mai del tutto comprendere, l’uomo è dotato di un certo potere, proprio come qualsiasi altro essere vivente.
Dobbiamo riconoscere una certa forza interiore che permette all’uomo di vivere coscientemente e morire per un’idea, dimostrando così l’esistenza di una forza di qualche tipo. Ciò contravviene agli altri princìpi dell’esistenza e ci permette così di assumere una forza che non è di là dalle idee di spazio, tempo e causalità. Certamente non c’è una libertà perfetta, anche se vogliamo riconoscere il libero arbitrio in quanto tale.
La libertà è subordinata alla possibilità di “Gestalt” (forma, rappresentazione) esterna e interna ma, ai miei occhi, questo fatto è l’unica rappresentazione possibile della libertà. Nella vita di una nazione, quindi, la libertà non significa la possibilità di ottenere tutto e, la libertà individuale non può significare che si può creare, inventare o formare ogni cosa. Al contrario, la libertà deve essere pensata come una “Gestalt”.
Ciò significa che la libertà, nel senso di potere creativo, si oppone alla tirannia, e si oppone anche all’arbitrarietà del caos e all’assenza di “Gestalt”.
Se diamo uno sguardo alle dispute intellettuali e politiche da questo punto di vista, non troviamo da nessuna parte che la libertà significhi la pretesa di essere liberi. Questo mostra che la richiesta delle opportunità creative non è data a tutti e non deve essere data a tutti. La vera libertà, come richiesta e opportunità, deve essere sempre accompagnata dal potere biologico, dal carattere e da un’anima creativa. Ci sono personalità individuali e personalità nazionali. Per queste ultime, un eccesso di libertà non può essere ammesso e una limitazione è necessaria per il beneficio di tutti. Si può vedere – grazie alla vita di molti filosofi fanatici e di demagoghi vari – come risulti una destabilizzazione fatale dei poteri provocata dall’ambizione e da una volontà stravagante poiché alcune forze esterne sono mancanti. Gli esempi dei Grachas, di Rieuzi, Mirabeau e molte figure nella vita politica di oggi dimostrano fin troppo chiaramente che la libertà e la legge devono formare un’unità. Questo fatto si esprime nella convinzione di Goethe che: “soltanto le leggi possono condurre alla libertà”.
Doverosi legami esterni formano la creazione interna. Ciò è dove riappare l’antica concezione tedesca di libertà che oggi è rappresentata dal Nazionalsocialismo. Questo concetto è completamente diverso dalla Liberté della Rivoluzione francese e differente dalla follia delirante e distruttrice marxista-bolscevica. Le altre nazioni non hanno mai ben capito questo concetto tedesco di libertà come non hanno mai capito in generale il nocciolo del concetto di personalità. Lo storico francese Guizot coniò una frase che a Goethe piacque particolarmente: “Furono i tedeschi che per primi introdussero il concetto di personalità tra le nazioni europee”. Era un concetto di Gestalt, in netta distinzione da tutte le frasi egualitarie e dalle confuse costruzioni politiche. Comunque, era il concetto di personalità che difende coscientemente l’individualità e crea dei cerchi di azioni creative intorno a un nucleo interiore profondo e consapevole, così espandendosi e nel contempo legati a un centro. Era questa idea tedesca di libertà che fu presentata da Martin Lutero quando sostenne che era pronto a rischiare la vita per la libertà spirituale e religiosa. Ma al tempo stesso chiedeva un rigido regime politico che potesse proteggere questa libertà interiore contro la scelta dei vicini e fornisse anche una difesa contro la scelta individuale. La stessa opinione fu espressa da Goethe, quando parlò dell’esistenza del rispetto, in particolare del rispetto di sé. Egli non parlava di una superficiale, arrogante sovrastima delle proprie capacità, ma riconosceva l’indistruttibile centro metafisico, senza il quale sarebbe impossibile comprendere le magnifiche creazioni nei campi dell’arte, delle scienze e dello sviluppo politico. È essenzialmente lo stesso concetto di libertà (anche se potrebbe non essere presente filosoficamente) che si manifesta con chiarezza crescente nel rapporto tra ciò che chiamiamo personalità e comunità. Ci impegniamo per una comunità di milioni di tedeschi, ben formata e guidata, mentre al tempo stesso chiediamo che ci sia spazio per le personalità creative. Non riteniamo che queste due esigenze siano tra loro opposte, differentemente dalle altre nazioni che riconoscono solo la scelta tra la tirannia e il caos. Il Movimento nazionalsocialista seguì il suo intimo istinto e giunse su base politica alle stesse conclusioni che, in precedenza, erano state indicate dalle più importanti guide religiose del popolo tedesco, così come dai nostri pensatori e poeti. Potemmo raggiungere questo obiettivo perché il Movimento nazionalsocialista fu guidato dai tedeschi e venne alla luce in una lotta per la libertà.
Se guardiamo alla nazione tedesca nel suo complesso, viene ostacolata e disturbata da altri fattori che agiscono sulla storia mondiale. Né per la Germania, né per qualsiasi altra nazione può esserci una sovranità nazionale assoluta. Secondo la nostra convinzione sarebbe soltanto dannosa e pericolosa per il potere creativo di una nazione se non ci fossero dei confini di questo mondo. La demarcazione, la concorrenza e il controllo costante delle possibilità non sono solo parti della vita di un individuo, ma costituiscono l’esistenza di ogni nazione. Questo pensiero educativo e filosofico da solo rende chiaro che la Germania non lotta per il dominio del mondo. Questa Weltanschauung nazionalsocialista che è stata così spesso attaccata, vuole solo che alla terra sia finalmente data una Gestalt. Una trasformazione che porrebbe fine al liberalismo caotico che da un lato cercò di costruire un trust mondiale costruito sull’internazionale democratica e sul marxismo, mentre dall’altro reclamò una rivoluzione mondiale attuata dai cosiddetti proletari. La terra non è popolata da un’umanità astratta, ma da specifiche razze e nazioni. Queste nazioni e razze hanno il loro passato e la loro storia può essere più facilmente compresa esaminando la parte esteriore della loro natura come si mostra nelle battaglie. In questo modo rivelano i loro successi e richiedono altre possibilità di raggiungimenti. Al centro del processo di formazione politica troviamo una legge naturale. Non ha alcun senso protestare contro questa legge come rifiuto di un fatto naturale, ciò non altera la sua esistenza. Il fatto è che nel processo evolutivo troviamo grandi e piccole nazioni. È chiaro che un grande albero raggiungerà il cielo e le sue radici cresceranno più profonde nel terreno di quanto possano fare dei piccoli arbusti o dei fiori. Questo non ci dice nulla sulla bellezza delle forme di vita, e non dice nulla di sprezzante sulle possibilità creative delle cosiddette piccole nazioni.
I Greci erano una volta una piccola nazione, ma divennero i magnifici fondatori dell’antica cultura indo-germanica. Per millenni il loro potere educativo produsse un effetto sulle giovani tribù germaniche, che si estende ancora oggi ed è segnato da un risveglio nordico. D’altra parte c’erano grandi nazioni che minacciavano di infrangere tutti i confini.
Il loro potere distruttivo probabilmente preparò il terreno per un cambiamento delle cose ma, rispetto all’esempio della Grecia antica, hanno lasciato poco più di un ricordo di un periodo oscuro. Pertanto, l’educazione politica della nazione tedesca è disciplinata sia dalla legge di limitazione sia dal diritto di esigere un’unità europea.
Nel corso dei secoli le altre nazioni non approfittarono della possibilità data loro di compiere questa missione. Non è una vergogna per la nazione tedesca riconoscere i suoi ambiti d’interesse e i suoi diritti tra le altre grandi nazioni di questo pianeta. La Germania è anche disposta a sostenere i loro poteri creativi. D’altra parte si tratta di un onorevole dovere per la nazione tedesca trattare con cura i popoli di quelle piccole nazioni che sono protetti dal Grande Reich tedesco o di quelli che cercano protezione da noi. Se hanno compreso il loro generale destino, li lasciamo generosamente partecipare a tutto ciò che viene con la formazione interna del nostro vecchio continente. Si tratta di un atteggiamento che una volta prevalse per breve tempo nella Roma antica; al tempo in cui la potente e forte nazione romana fondò il proprio Stato, lottando contro tutte le influenze orientali. In una sintesi delle severe leggi romane con l’orgoglio di un cittadino romano essa diede un mirabile esempio delle antiche attitudini indo-germaniche.
In scala più piccola molte città nella Germania medievale avevano organizzato la loro vita in modo da unire la forza verso l’esterno con un’interna gioia creativa. La Prussia, sebbene fosse disturbata da molti nemici, fu in molti campi un esempio del tentativo nordico-tedesco di coniugare il diritto con la libertà. Il rigido ordine Federiciano era strettamente legato alle idee proclamate da Kant e da altri grandi tedeschi. È per questo che, nella nazione tedesca, l’idea di libertà è sempre stata congiunta ai doveri piuttosto che ai diritti. Un filosofo tedesco affermò giustamente che la libertà non era mai stata una questione di “essere liberi da”, ma sempre una questione di essere “liberi per”. Questo è un importante concetto che rivela tutto un atteggiamento. La lotta tedesca, non è una lotta per la libertà nel senso di essere libero dai doveri. È la lotta per una missione in cui cerchiamo di vivere fino al grande compito che ci siamo dati. Per questo motivo la nazione tedesca è la nazione più rivoluzionaria in Europa e al tempo stesso è la nazione dove le illuminanti idee di libertà interiore originarono. Siamo convinti che i coscienti valori interiori dei tedeschi – l’onore, la fedeltà, la lealtà e l’orgoglio – rappresentino i migliori elementi di tutte le razze europee. Il nostro potere politico, pertanto, è giustificato poiché protegge questi valori.
Guardando indietro alla fondazione del Movimento nazionalsocialista troviamo un misterioso modello al lavoro. Il Movimento sorse come una protesta interiore contro l’umiliazione della Germania causata dai fatti del novembre del 1918. All’improvviso milioni di individui, che in precedenza non avevano udito le voci allarmanti, hanno visto che la loro vita quotidiana così come la vita politica ed economica erano state minate e distrutte dal riconoscimento puramente teorico di razze e di princìpi stranieri. Così il destino si avvicinò a noi e ci chiese un definitivo “aut-aut” quale risposta. Ognuno doveva onestamente rispondere per quello che stava succedendo e, conto il progredire della lotta del Führer, tutti dovevano render conto alla storia tedesca e alle forze dietro di essa. La vita e la sua selezione spietata chiedevano delle risposte, risposte che molti di noi non sarebbero stati pronti a dare nel 1919. Tradizioni che volevano ancora governare la Germania in modo dogmatico crollarono una dopo l’altra, o perché i loro rappresentanti avevano perso la loro forza creativa, o perché le missioni politiche, di cui un tempo erano portatrici, non potevano più sopravvivere. È stato il Nazionalsocialismo che raccolse con fermezza dalla stessa storia tedesca una diversa tipologia di grandi personaggi e li presentò quali metafore per la crescita eterna della nazione tedesca. Nei secoli e in diverse manifestazioni queste metafore avevano incorporato e difeso la stessa attitudine che oggi è giunta alla vita reale nella forma del XX secolo.
Dal 1933 questa lotta per un modo di vita tedesco è diventata una lotta europea e che, nel 1939, è diventata una guerra globale di dimensioni immense. In questa lotta il Movimento nazionalsocialista è oggi più forte che mai. Guardiamo alla lotta di questi ultimi anni come la prova finale, un’ultima opportunità. La nostra conoscenza della nostra posizione storica e i conflitti necessari che porta con sé genera quella pace interiore che può essere trovata solo nel cuore di persone che credono completamente nella loro missione.
Tra le negligenti nazioni democratiche che originariamente furono chiamate ad aiutare nel processo di organizzazione del mondo e furono esposte all’atteggiamento bestiale e caotico dell’Est, la rivoluzione nazionalsocialista è l’avanguardia di 80 milioni di tedeschi che sono il più grande bacino di potere indo-germanico, di atteggiamento indo-germanico e di volontà per la libertà. Riteniamo di essere i successori di quegli antichi eroi dell’India che un tempo rappresentarono ancora l’incosciente Europa nel vasto territorio orientale.
Sentiamo che siamo i successori di quegli iraniani che furono i primi a formulare un’unificata visione religiosa della vita. Sentiamo di essere i fratelli minori dei costruttori del Partenone di Atene, strettamente connessi ai potenti cittadini di Roma antica, e soprattutto avvertiamo di essere gli eredi diretti delle magnifiche generazioni dei Kaiser tedeschi. Riteniamo, inoltre, che siamo i difensori di un grande patrimonio culturale che è rappresentato oggi da alcuni simboli come Marienburg, Wittenberg, Potsdam, Konigsberg, Weimar, Bayreuth. Siamo profondamente convinti che oggi la Germania e i suoi alleati siano nell’est per difendere tanto Omero quanto Augusto, Hohenstaufen, Beethoven e Goethe.
Le note e profondamente comprese possibilità creative nell’ambito del diritto sono ciò che dovrebbe significare la parola libertà: la limitazione consapevole dell’arbitrarietà. Indipendentemente da ogni attitudine umana che ci influenza, non è la distruzione che abbiamo in mente.
Non è un dominio universale del mondo di qualsivoglia tipo – religioso, economico o politico – ma vediamo un universo strutturato; sistemi nazionali delimitati da razze e una struttura organico-dinamica in Europa sulla base delle risorse biologiche e dell’efficacia politica delle nazioni unite in una biosfera determinata dal destino.
Pertanto, non è slogan politico quando diciamo che oggi la Germania rappresenta l’Europa. Al contrario, è una sintesi simbolica di profondi sentimenti e di spiriti elevati derivati da una missione storica. Noi speriamo e sappiamo che un giorno le conquiste della nazione tedesca, la sua devozione, la disciplina e la missione per cui lavoriamo saranno considerate dalle altre nazioni con particolare rispetto che onestamente crediamo di meritarci. Potenza e ideali, la libertà e il dovere in questa nazione sono inseparabilmente uniti e il momento decisivo per la Germania sarà il tempo della rinascita per tutte le altre nazioni creative in Europa.
LA RIVOLUZIONE NAZIONALSOCIALISTA
Reichsleiter Dr. Goebbels
La rivoluzione che abbiamo portato a termine è totale. Essa ha colpito e completamente ristrutturato tutti gli aspetti della vita pubblica. Ha completamente cambiato e ricostruito i rapporti tra gli individui così come l’atteggiamento del Popolo verso lo Stato e verso altre questioni esistenziali. In realtà, è stato il sopraggiungere di una nuova Weltanschauung.
Dopo 14 anni di opposizione ha potuto usare il potere per il quale aveva combattuto per marcare la nazione tedesca di un nuovo spirito nazionale. Tutto ciò che è accaduto dopo il 30 gennaio 1933 è l’espressione visibile di questo processo rivoluzionario. La rivoluzione tuttavia, non è stata avviata qui. Si è soltanto conclusa in questo modo.
Era la lotta esistenziale di una Nazione che con il suo modo di vita e i punti di vista antiquati, era vicina al collasso. Le rivoluzioni seguono un proprio modello e proprie dinamiche. Una volta che oltrepassano un certo punto nella loro evoluzione vanno oltre l’umano controllo e seguono esclusivamente le leggi per le quali sono sorte. È nella natura di qualsiasi vera e propria rivoluzione saper solo vivere o morire, senza compromessi. O intende avanzare fino al suo obiettivo, nel qual caso durerà e si rafforzerà, o si accontenta di successi parziali, nel qual caso sarebbe stato meglio che non fosse mai iniziata. Le rivoluzioni non sono mai una questione di mera politica, ma coinvolgono tutti i campi della vita umana. Essi influenzano l’economia così come l’arte e le scienze. Questa è politica nel senso superiore a quello comune. Ogni rivoluzione ha la sua tendenza, un obiettivo stabilito e si sforza con passione nel conseguirlo. Non si riposerà prima che quest’obiettivo sia raggiunto e una volta ottenuto vigilerà gelosamente sulla sua crescita e salvaguardia. In questo caso però, la parola “tendenza” significa molto di più di ciò che viene trasmesso dal senso banale della parola.
Una tendenza in quanto tale non è né buona né cattiva e può essere affermata o negata. Quello che è decisivo è il suo obiettivo. Se l’obiettivo è magnificente, allora la tendenza mostrerà questa portata. Se l’obiettivo è insignificante, allora la tendenza si esaurirà in un semplice fantasma.
Le rivoluzioni che comportano un mutamento storico di dimensioni immense rivelano una tendenza di grandezza uguale. Deve essere accettato se la rivoluzione è stata accettata. Ciò significa che chiunque si contrapponga alla tendenza, lo fa anche verso la rivoluzione e alla fine annegherà nella sua vasca da bagno. Lo scopo della nostra rivoluzione era di unire il popolo tedesco come Nazione. Per un periodo di più di 2000 anni tutti i tedeschi giusti desideravano il completamento di questo processo. Molte volte hanno cercato di raggiungere quest’obiettivo con mezzi legali, ma tutti questi sforzi furono vani. Il successo arrivò solo dopo un’eruzione appassionata di sentimenti nazionali. È stata un’eruzione spontanea e mozzafiato che è diventata sempre più irrefrenabile per quanto a lungo è stata trattenuta con dighe artificiali. Ciò che non era possibile e neppure voluto dall’alto, l’abbiamo portato a termine dal basso verso l’alto. Un tempo la nazione tedesca era la nazione più disorganizzata del mondo, dissolta nei suoi elementi e quasi atomizzata dai partiti politici e opinioni. La Germania non aveva alcuna influenza nella politica mondiale. Dal 1918 era stata disarmata e non aveva alcuna volontà di alzarsi in piedi contro le altre nazioni. Questa nazione tedesca poi risorse in una manifestazione unica di potente fede nazionale e portò a termine un’unificazione che solo poche persone avevano ritenuto possibile. Altri l’avevanosbeffeggiata definendola altamente improbabile o contraria a qualsiasi precedente storico.
Oggi non possiamo ancora valutare l’importanza storica di questo processo per una Nazione che sta crescendo con esso. Anche se abbiamo preparato il terreno per questo processo, ci troviamo ora di fronte ad esso con un’ammirazione meravigliata e senza alcuna conoscenza consapevole della sua grandezza e della sua importanza per il futuro. Attraverso la nostra rivoluzione abbiamo superato l’impotente passato della Germania: la nazione tedesca si è ritrovata nuovamente in questa rivoluzione che ha aggiunto un nuovo tratto alla natura tedesca. E non sarà mai più possibile parlare di Germania, senza tenere conto di questa rivoluzione.
LA RESPONSABILITÀ DELLA GUIDA POLITICA A L’ALFIERE
Reichsorganisationsleiter Dr. Robert Ley
È l’obiettivo e il compito della nostra volontà nazionalsocialista di istituire un’eterna nazione tedesca. Ogni tedesco deve aver chiaro il fatto che è stato inviato da Dio per aiutare il popolo tedesco e per assicurare l’esistenza della nazione tedesca.
Prima di tutti gli ideali umani è nostra preoccupazione primaria rendere la Germania più forte possibile in modo che possa sempre difendere il suo posto in questo mondo. Se altre nazioni e razze pensano lo stesso — non c’importa. Siamo convinti che la qualità della nostra razza e il valore della nostra Nazione garantirà sempre la nostra esistenza fino a quando i tedeschi penseranno nel modo che ho citato sopra. Ci sono stati alti e bassi nella storia tedesca e molte volte è sembrato che lo sviluppo della nazione tedesca fosse giunto al termine. Ci sono stati momenti nella storia tedesca — e la nostra generazione ha vissuto uno di questi — quando la nazione tedesca è caduta così in basso che il solo ricordo ci fa ancora rabbrividire. Non siamo più sull’orlo di un abisso, ma il vergognoso tradimento del 9 novembre 1918 dimostra il mio punto di vista. Siamo stati già sepolti in fondo. Oggi, ci appare come un miracolo che questa Nazione abbia ritrovato nuovamente la sua strada.
È per questo che tutti i tedeschi, ora e per sempre, devono ringraziare il destino che nel momento del massimo bisogno e della profonda depressione ci ha inviato una guida che ha risollevato la nazione tedesca e ha mostrato la strada per una nuova ascesa.
Quale è realmente la più grande realizzazione del Führer? Oltre al suo genio e ai suoi giganteschi raggiungimenti come politico, generale e guida del popolo, il suo più grande atto è stato quello di fornire — per la prima volta nella storia — una guida reale alla nazione tedesca. Certo, la nazione ha sempre avuto una pubblica amministrazione — non sempre onesta — e talvolta è accaduto che l’una o l’altra organizzazione presumesse di fornire una guida per la nazione tedesca. Tutti questi tentativi sono o precocemente falliti o sono stati utilizzati da elementi estranei per assicurare il dominio sul paese a ideali stranieri e a elementi alieni. È stato il Movimento nazionalsocialista che per la prima volta ha fornito una reale guida tedesca, legata al sangue e alla razza.
L’espressione esteriore di questa guida è il NSDAP. In questo Partito tutti quei valori razziali che sono visti come la parte migliore della Nazione, sono uniti nella selezione e nella qualità.
Questa élite del resto, è stata armonizzata con i migliori metodi adatti mai utilizzati da un partito egemone. È stata la lotta nazionalsocialista che ha impedito che elementi pigri, inattivi e indolenti aderissero al Partito. Solo gli uomini coraggiosi, valorosi, tenaci e dediti sono stati attratti dagli ideali nazionalsocialisti e li fecero loro credendo in essi.
Fu come se una calamita avesse attraversato la Nazione scegliendo i più validi razzialmente in tutti i campi, professioni, posizioni e classi sociali, e in tutti i clan, le tribù e le famiglie.
Per l’individuo il Partito non offriva alcun vantaggio. Il Partito chiedeva soltanto sacrifici a tutti, sacrifici sia materiali sia fisici. I molti membri morti e feriti del Movimento sono un buon esempio di ciò che le idee richiedano all’uomo.
Per la lotta e il successo dell’idea nazionalsocialista, la frase che segue è una verità incondizionata.
Un’idea guadagna il suo valore con le persone disposte al sacrificio, e queste saranno ripagate dal destino. Secondo tale punto di vista si può dire che il Movimento nazionalsocialista vanta un credito così immenso e unico con il destino, che più di un millennio di storia nazionalsocialista e di sviluppo saranno richiesti per pagarlo. Non è sufficiente semplicemente accumulare centinaia di migliaia di membri e ancorare un milione di persone al Movimento. Per ottenere le prestazioni migliori da queste persone e per lavorare con maggiore successo è fondamentale organizzarle in modo sensato e rispettando i loro talenti e capacità. Un’organizzazione ragionevole che consenta lo svolgimento delle singole risorse è la condizione preliminare per una reale efficacia. Questo è vero per il Partito nazionalsocialista naturalmente.
Lo NSDAP è un campo di forza che da un nucleo politico protende verso l’intera nazione tedesca in virtù delle sue suddivisioni e associazioni.
Al centro di questo campo troviamo il Hoheitstrager [l’alfiere] rappresentato dal Führer, circondato da una cerchia di esperti politici che gli permettono di accedere a qualsiasi problema urgente e di rispondere a qualsiasi domanda che la Nazione pone.
Tutto è connesso all’alfiere del NSDAP e non ci deve essere un problema che egli non debba trattare, perché sembra troppo facile, difficile o enorme. Il popolo deve sentirsi rassicurato in modo da sentirsi a proprio agio con lo NSDAP e il Führer. Il popolo deve essere certo che questo Movimento agisce, sente e pensa per il popolo, che prende parte in tutto ciò che conta per la gente, in tutte le loro gioie e preoccupazioni.
La nazione è un bambino, soprattutto se essa è giovane come la nazione tedesca, e quindi deve essere trattata come un bambino. Questo significa che le preoccupazioni, le cure e le opere del Partito per il popolo sono proprio come quelle di un padre. La fiducia incondizionata che è così generata è un requisito per il Partito e per i suoi capi politici, in particolare per il Hoheitstrager, se vogliono portare avanti con successo la loro missione di guida. L’autorità si basa su questa fiducia, e quindi la sovranità espressa nella parola Hoheitstrager emerge. L’autorità è un tesoro raro ed è l’unica garanzia affinché una nazione possa davvero essere guidata. Per buone ragioni si dice che un tempo senza Kaiser è l’esperienza più terribile. È disastroso per qualsiasi nazione quando i loro capi falliscono o quando non c’è alcuna guida. L’autorità è il primo requisito in una comunità vivente di qualsiasi specie o razza. È il presupposto del benessere, della proprietà, dei salari — in una parola: delle condizioni di vita in generale.
Senza l’autorità non c’è cultura, e la gioia si trasforma in istinti animali: la bellezza e la grandezza sono impossibili quando l’autorità è perduta.
Pertanto, il titolo di “Hoheitstrager” del Partito è il titolo più alto e più eccellente che la Nazione possa offrire. Il Führer detiene la più alta autorità mai detenuta da un tedesco in questa nazione tedesca. Quest’autorità è derivata dalla fede sconfinata che il popolo tedesco ha posto nel suo Führer Adolf Hitler. E tutti i Reichsleiter, Gauleiter, Kreisleiter o Ortsgruppenleiter — tutti sono felici e onorati di poter lavorare per il Partito. Tutti derivano la loro autorità dall’autorità di Adolf Hitler e la nazione tedesca intuitivamente avverte quanta fiducia il Führer rimette in tutti i suoi capi politici.
La fiducia del Führer è la nostra autorità. È nostro dovere meritare questa fiducia attraverso un incessante lavoro, con attenzione e devozione.
Chi non riesce a causa della propria pigrizia o negligenza perde la fiducia del Führer e quindi quella della Nazione. Nelle nostre funzioni e nei nostri campi noi siamo soltanto i titolari di posto per il Führer ed è una grande e meravigliosa esperienza aiutare a guidare la nazione tedesca sostenuti dalla fiducia del Führer.
In questo modo la fede del Partito e la struttura sono diventate la garanzia per il trionfo tedesco. Per la prima volta in 2000 anni, il NSDAP offre una vera guida per la nazione tedesca. Una guida così perfetta e potente che potrà abbattere e distruggere tutto ciò che si concentra contro di essa.
Non ho dubbi — e lasciatemelo affermare in questa sede ancora una volta — che la nazione tedesca con il Partito al suo interno e un meraviglioso esercito all’esterno supererà tutte le difficoltà. Comunque vada, vinceremo nel nome della nostra bandiera. Una bandiera, un Partito nazionalsocialista, un esercito nazionalsocialista, una Nazione e un Führer! Questo è il nostro trionfo.
LO STILE DI VITA NAZIONALSOCIALISTA
Dr. W. Groß, leader dell’ufficio politico razziale del NSDAP
Il Nazionalsocialismo quale movimento politico avrà raggiunto il suo scopo quando il Reich avrà infine ottenuto la sua giusta posizione tra le altre nazioni. Il Nazionalsocialismo quale Weltanschauung avrà completato la sua missione storica, solo quando prevarrà sopra tutte le precedenti distinzioni di classe in Germania e unirà quindi la Nazione in una nuova entità. La realizzazione politica del Nazionalsocialismo sarà raggiunta in un Reich potente e in un nuovo ordine di spazio vitale.
La Weltanschauung nazionalsocialista, deve comunque materializzarsi nell’atteggiamento e negli stili di vita della nostra Nazione e dei suoi abitanti.
Nella Germania nazionalsocialista, la vita sarà molto diversa da quella di una volta, tuttavia molti valori eterni del nostro passato rimarranno validi per il futuro. In alcuni campi, tuttavia, l’atteggiamento prevalente della vita tedesca dovrà essere significativamente diverso dagli stili di vita tradizionali a causa della nuova Weltanschauung trionfante! La Weltanschauung nazionalsocialista e i suoi effetti pratici sullo stile di vita tedesco si basano su due pilastri:
Da un lato, alla personalità è data la possibilità di dispiegarsi e l’individuo riceve una formazione che è pressoché perfetta. Dall’altro, l’individuo è pronto a contribuire al benessere della comunità. Questi sono i due poli che generano il potenziale produttivo della Germania nazionalsocialista.
Sviluppare e modellare la sua capacità rendono l’individuo felice e cosciente, e così facendo si raggiunge il presupposto per la Nazione di ricevere i suoi sforzi genuini che sono del più grande valore per la comunità.
Soltanto questi sforzi per la comunità aggiungono significato e in ultimo nobilitano la personalità individuale e il suo sviluppo. In tempi nefasti, la personalità e la comunità divennero opposti, ma per noi sono un totale accordo armonico in cui le singole corde di una vita sana suonano insieme. Per un nazionalsocialista tedesco la nota-chiave della vita è la felicità e la gioia di vivere. Non parliamo qui di un atteggiamento piatto e superficiale che non conosce la vita o tenta di evitare la profonda gravità e le pene della vita. È piuttosto l’atteggiamento e lo spirito di un uomo forte e sano per il quale la vita stessa è gioiosa e piena di bellezza; proprio come il bambino non gravato dalle difficoltà che ama allegramente la sua esistenza. Per l’uomo che cresce e matura sempre più alle prese con gli ostacoli e le difficoltà, i periodi duri e ardui della vita significano soltanto una possibilità per lui di dimostrare la sua potenza e lo lasciano con un’esistenza elevata e una sensazione di gioia interiore. Pertanto, il modo di vita nazionalsocialista afferma tutto ciò che aumenta la felicità.
Il nostro approccio alla vita esclude solo tutte le influenze distruttive e degradanti: l’abuso di risorse fisiche e mentali, la riduzione delle capacità individuali attraverso un consumo folle di droghe stimolanti ed eccitanti, il negligente pericolo per la salute dell’individuo e della vita, che appartengono non solo all’individuo, ma anche alla Nazione.
Qualunque cosa generi forza e felicità è buona, e quindi si richiede allo stesso modo dal nuovo stile di vita tedesco che tutte le influenze distruttive e corruttrici, che influenzino la Nazione oppure l’individuo, siano escluse.
L’affermazione di cui sopra è valida per entrambi gli ambiti della nostra esistenza: per il corpo e il suo sviluppo, nonché per la mente e l’anima.
Un corpo addestrato e potentemente controllato si sviluppa nello sport intelligente di una mente matura e nelle elevate capacità di pensiero volte verso una grande varietà di esperienze spirituali e artistiche. Entrambe le parti sono unite nell’essere umano pienamente e completamente sviluppato, e solo quel tipo di uomo è adeguato per servire il futuro della nostra Nazione.
In entrambi i campi, fisico e mentale, l’individuo è limitato in alcuni casi mentre è disposto verso alcune abilità speciali. Molto prima che la nostra coscienza si risvegli, siamo già determinati in questo caso dalle inesorabili leggi dell’ereditarietà. A queste leggi dobbiamo tutte le variazioni e le differenze tra gli individui così come la ricchezza abbondante di talenti e abilità nella comunità della nostra Nazione. È per questo che lo stile di vita nazionalsocialista non offre il fantasma illusorio di un egualitarismo desolato, o norme obbligatorie per tutti.
L’ideale nazionalsocialista non è una moda stupida e non un tipo standardizzato di uomo. Al contrario, il nostro obiettivo è una varietà di personalità individuali, tutte educate e addestrate secondo i propri talenti. Solo questa varietà garantisce un’armonia che eleva l’individuo e dà alla Nazione il potere storico e la bellezza. Insieme con la felicità, il coraggio è un valore dominante per l’uomo nuovo tedesco. Il Nazionalsocialismo ricreò il miglior atteggiamento eroico mostrato dalla grande tradizione militare della Germania, il dovere verso la Nazione e l’ideale. Il coraggio si dimostra meglio in tempo di guerra. Sebbene anche in tempo di pace dobbiamo essere guidati in modo coraggioso ed eroico, una richiesta che si volge tanto agli uomini quanto alle donne.
Nella vita quotidiana ci sono molte occasioni di metterci alla prova: non evitando le difficoltà, camminando rettamente anche quando ci sarebbero vie più facili, intraprendendo vie tortuose, stimando un obiettivo superiore a quello indicato dalla propria pigrizia, chiedendo il massimo da se stessi e ignorando i pigri desideri, obbedendo alle grandi leggi nazionali piuttosto che coltivare il proprio egoismo, seguendo la propria coscienza in gravi decisioni personali e assumendosene la responsabilità, invece di nascondersi dietro facili scuse e codarda sottomissione.
Tutto questo è coraggio ed è una parte necessaria dello stile di vita del nuovo uomo tedesco educato dal Nazionalsocialismo. Il coraggio mentale, la battaglia e la lotta con grandi idee nuove. Alla fine, solo la fede e la credenza hanno un valore per la Nazione e la persona che le ha conseguite attraverso lo sforzo onesto, e non perché acquisite attraverso l’indolente ripetizione di quello che si è sentito da altri.
Al di là della propria vita, al di là delle lotte e delle vittorie del singolo e della Nazione un futuro eterno si pone per i tedeschi in questo mondo.
Noi assicureremo il nostro futuro attraverso le nuove generazioni:i bambini di oggi, gli uomini di domani, gli antenati di una nuova generazione dopodomani, ci legano inscindibilmente con il passato e il futuro. Il Nazionalsocialismo ritiene tali legami e quindi la famiglia e i figli quali elementi essenziali di uno stile di vita nazionalsocialista. Essere un membro della famiglia significa una speciale realizzazione nella vita di ogni uomo. Dar vita a molti bambini e crescerli è l’obiettivo più alto per una donna. La famiglia è necessaria per chiunque a meno che non si voglia fare a meno, distrattamente, delle forze più potenti della vita umana. Inoltre, la famiglia e i figli sono l’unica garanzia per l’esistenza eterna di una Nazione, e quindi una richiesta da parte del nostro futuro nazionale alla generazione attuale. Il Reich tedesco risorto, enormemente potente e protetto dalla spada, ora e nei prossimi decenni ha bisogno di famiglie con molti bambini del migliore sangue tedesco per riempire gli spazi che si aprono e per garantire in modo permanente quello che il coraggio delle generazioni presenti sta ottenendo per noi.
La combinazione tra vita privata e servizio alla comunità è perfettamente espressa nelle ottimistiche grandi famiglie del Nazionalsocialismo.
È all’interno della famiglia che il potere più intimo dell’amore e la forte tensione tra i due sessi portano a un pieno compimento nella vita privata e a un contributo significativo allo sviluppo di tutta la Nazione. Siamo ugualmente contrari alla negazione e all’ascetismo innaturale che per noi rappresentano l’egoismo di coloro che non vogliono impegnarsi.
In questo modo, le famiglie e i bambini crescono come bene più prezioso della Nazione poiché essi combinano la felicità individuale con il bene della comunità.
Con questo atteggiamento, l’orgoglio nella loro razza è un aspetto naturale, sia per gli uomini che per le donne. Nel trattare con gli stranieri l’atteggiamento tedesco paleserà il rispetto, il cameratismo e la cooperazione insieme a un’incrollabile fiducia in se stesso e un orgoglio razziale che identifica il peccato contro il sangue come mortale per una Nazione.
È questo atteggiamento che pone lo stile di vita nazionalsocialista alla cruciale prova storica. Il destino negherà sempre ad alcuni di noi il pieno compimento nella vita. Coloro ai quali tale compimento è stato negato tuttavia, sono di pari valore e lavoreranno ancor più duramente in modo che le loro prestazioni compensino ciò che non hanno raggiunto in un altro campo. Non si può parlare di un vero e proprio atteggiamento nazionalsocialista nel caso in cui non troviamo il desiderio per una famiglia e per dei bambini insieme con la consapevolezza che una Nazione benedetta con i bambini significa gioia e dovere. Perché è solo attraverso i bambini che partecipiamo alla vita eterna tedesca e soltanto un uomo superficiale non sente la necessità di una tale partecipazione.
Chi ha vissuto la sua vita nei giorni buoni e in quelli bui in conformità con questi princìpi si troverà ad affrontare la morte con serenità. Egli non desidererà o, con noncuranza, non cercherà la propria morte, perché anche nelle sue ore più buie, la sua vita è importante e degna di essere vissuta. Egli non teme la fine né pietosamente la rifugge, perché la morte è parte della vita, tanto naturale e inevitabile quanto la nascita.
Proprio come tutte le leggi universali della natura, la morte è indulgente nella sua spietatezza. Cosa viene dopo la morte, nessuno lo sa. In questo campo, l’individuo può seguire il suo istinto di conoscenza o quello in cui vuole pensare e credere. In ogni caso, una vita felice e coraggiosa comprende una morte coraggiosa e fiduciosa. Se la vita è stata buona e sensata, le generazioni future porteranno avanti e completeranno il lavoro della persona che la morte ha preso dalle nostre mani.
LE RESPONSABILITÀ DELLE SA
Proprio come l’esercito non solo si basa sulla guida [Führung] militare, ma allo stesso tempo ha la responsabilità di educare, formare e plasmare l’intera Nazione in base alla sua missione militare, è la responsabilità di un partito politico non solo quella di essere l’organizzazione di sostegno della guida politica, ma di formare incessantemente e educare la Nazione secondo i suoi scopi militari. Di conseguenza, il Partito deve integrare nell’unione più interna dell’organizzazione, tutti quei connazionali che sono chiamati dal destino ad assumere un ruolo di primo piano.
Victor Lutze, 12 marzo 1939
La SA è lo strumento di educazione e di istruzione del Partito, al fine di rafforzare e proteggere il settore deputato alla difesa della Germania.
Dopo il pre-addestramento militare nella Hitlerjugend è dovere delle SA istruire tutti quegli uomini che non hanno aderito alle SS, al NSKK o al NSFK. In primo luogo, gli uomini devono essere educati a uno spirito militare. Devono, infatti, sviluppare la forza fisica e diventare rappresentanti e combattenti dell’idea nazionalsocialista. Attraverso la sistematica preparazione fisica l’uomo tedesco è pronto a prestare servizio nelle forze armate. Prima che possa unirsi alle forze armate, è dovere di un uomo acquisire il distintivo militare delle SA, creato dal Führer.
Di pari importanza è il post-addestramento militare e l’educazione dei membri SA che hanno terminato il loro servizio attivo. Nell’Associazione militare delle SA essi mantengono la loro anima, mente e corpo pronti e in forma per il combattimento. I membri delle SA indipendentemente dal loro background culturale, professionale o sociale, sono saldati insieme in una comunità saldamente unita di cameratismo, devozione disinteressata e spirito di sacrificio.
L’individuo viene valutato esclusivamente dal suo atteggiamento e dalle sue prestazioni. I Führer promuovono costantemente attraverso l’istruzione e la formazione e garantiscono che i compiti affidati alle SA dal Führer si realizzino. Inoltre, questo Führerskorps è chiamato a fornire membri qualificati delle SA per sostituire i Führer nella guida politica.
I membri SA sono volontari. Era chiaro che con l’inizio della guerra, la maggior parte dei membri della SA, di cui 80% del Führerkorps, si arruolassero per il servizio nella Wehrmacht. Da allora, numerosi capi e membri delle SA sono stati decorati con la Croce di Cavaliere e la Croce tedesca in Oro. Il sacrificio della SA mostra la propria disponibilità attraverso l’azione. I Capi delle SA e l’ultimo membro delle SA lottano in prima linea con i loro compagni della Wehrmacht. Molti Obergruppenführer e Gruppenführer e un gran numero di capi delle SA e dei membri hanno dato il loro meglio per il futuro del nostro Reich.
Quando scoppiò la guerra, intere unità delle SA furono impegnate nelle lotte per Danzica, Ost-Oberschlesien e la Polonia meridionale, e hanno compiuto grandi imprese. Una parte importante della SA-Standarte Feldherrnhalle, che era sotto le armi in tempo di pace, volontariamente formò un gruppo con i paracadutisti. Le prestazioni di questi uomini che hanno combattuto nei Paesi Bassi, in Belgio e in Grecia sono già passate alla storia. Il resto della Standarte “Feldherrnhalle” formò un battaglione di fanteria che rivelò il suo eccellente valore in Francia, quando sfondò la linea Maginot, così come in molti combattimenti cruciali nei punti focali in Oriente. Nello spirito tradizionale delle SA questi uomini continueranno la loro lotta vittoriosa con il nome di Reggimento Fanteria “Feldherrnhalle”. In questo modo le SA, ancora una volta, proprio come nel passato lottarono per raggiungere il potere politico in Germania, dimostrano il loro valore nel combattimento in prima linea su tutti i fronti. Qui e in tutto il mondo, gli uomini della SA, quali soldati politici, sono le truppe d’assalto del Führer.
IL CORPO DEL NSKK
Il membro del NSKK è soprattutto un soldato politico di Adolf Hitler. L’ideale – la Weltanschauung – guida tutte le sue azioni e si applica a tutte le attività del Corpo che è la principale istituzione nell’educazione in materia di motorizzazione.
Adolf Huhnlein
Nella struttura dello NSDAP l’unità mobile, il NSKK, si trova accanto alle SA e alle SS. Nelle truppe d’assalto motorizzate, circa mezzo milione di membri NSKK sono istruiti per essere soldati politici del Führer.
Attraverso una formazione completa nel campo delle auto, diventano pionieri nella motorizzazione del Grande Reich tedesco. La formazione sul campo portata avanti dal NSKK mette alla prova il lavoro d’informazione ed educazione del Corpo, perché esige tutto, sia dall’uomo che dalla macchina. Ci vuole l’uomo nella sua interezza per competere. È richiesto coraggio, resistenza, decisioni rapide, un senso di orientamento e versatilità fisica, insieme al controllo completo della macchina.
Si tratta di una delle responsabilità più appaganti del Corpo instradare la Gioventù hitleriana nel campo della motorizzazione. Ciò permette di sviluppare anche una nuova generazione di automobilisti ben addestrati e tecnicamente istruiti.
È naturale che la grande lotta della nostra Nazione per la libertà ha interessato e influenzato notevolmente il servizio delle truppe d’assalto motorizzate della NSKK. Il fatto che oltre il 70% dei dirigenti e membri attivi della NSKK lotti in tre divisioni delle forze armate (in primo luogo con le truppe mobili e i carristi) conferma la necessità delle truppe d’assalto motorizzate in questo tempo di guerra. Coloro che sono rimasti a casa adempiono senza sosta al loro dovere nel pre-addestramento militare della nuova generazione e nel lavoro di istruzione per la Gioventù hitleriana specializzata in tal campo.
In questa guerra, con le numerose avanzate fulminee su lunghe distanze, è un dovere primario fornire a quelle unità NSKK che servono al fronte i giusti rimpiazzi. In questo modo, il NSKK serve su tutti i fronti e si è impegnato a compiti che corrispondono alla sua natura e dimostrano il valore del lavoro che abbiamo fatto in tempo di pace.
LE RESPONSABILITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE FEMMINILE NAZIONALSOCIALISTA
Vogliamo educare le donne che, con il loro modo naturale di vivere, la loro intelligenza e la loro reale praticità, possano allevare nuove generazioni forti.
Getrud Scholtz-Klink
La NSF-DF è l’organizzazione femminile nazionalsocialista ed è responsabile dell’istruzione femminile in tutti gli ambiti di Weltanschauung politica, spirituale-culturale, di vita famigliare e nelle questioni sociali inerenti alla Donna. La missione politica è condotta dall’Organizzazione femminile nazionalsocialista, che è l’associazione di Führer femminili. L’Organizzazione femminile nazionalsocialista è un ramo dello NSDAP. Grazie alla divisione del Partito in territori, l’Organizzazione femminile nazionalsocialista, in tutte le sue responsabilità e compiti organizzativi speciali, lavora in stretta collaborazione con il Hoheitstrager del rispettivo territorio. Perciò, la guida femminile dell’Organizzazione femminile fa parte dello staff del Hoheitstrager. Il più alto dipartimento amministrativo è la guida delle donne del Reich [Reichsfrauenführung].
I servizi in tutti i distretti, circoli e gruppi distrettuali sono strutturati in conformità con le 12 divisioni principali della guida delle donne del Reich. In conformità con i princìpi politici della Weltanschauung nazionalsocialista, gli obiettivi dell’Organizzazione nazionalsocialista delle donne sono questi: la donna tedesca deve essere educata in modo nazionalsocialista, poiché le responsabilità di una donna a casa e nella famiglia sono di vitale importanza per la nostra Nazione, tutte le donne dovrebbero condividere la conoscenza di come creare una grande Nazione. Infine, tutte le responsabilità che una donna ha nel suo distretto sociale oltre che nella sua funzione esecutiva nel processo dell’organizzazione dell’Europa, devono essere elaborati a livello centrale, in modo che l’organizzazione possa completare la sua missione.
Per rendere questa centralizzazione possibile è necessario cooperare in larga misura con altre organizzazioni e dipartimenti. Parte della guida delle donne del Reich sono l’Ufficio delle donne, il Dipartimento amministrativo della Donna lavoratrice del Fronte del lavoro tedesco, l’Ufficio III del presidente della Croce Rossa tedesca, che funge da ufficio di collegamento e la Lega delle Infermiere in cui sono rappresentate tutte le Associazioni Infermieristiche.
Le funzioni di organizzazione delle donne sono strutturate come segue: Dipartimento per la cura della madre, Dipartimento dell’economia pubblica e dell’economia a livello interno, Dipartimento di servizi di assistenza, Assessorato alla Cultura, Istruzione e Formazione, Dipartimento di squadre giovanili, Dipartimento di squadre di bambini, e Dipartimento di vicini e Paesi esteri.
LA SS
Ognuno di noi dovrebbe ricordare ogni giorno a se stesso che la potenza della sua anima e della mente appartengono al Führer, al movimento e quindi alla Nazione. Possa ognuno di noi affrontare coraggiosamente i giorni fasti quanto quelli nefasti.
Heinrich Himmler, Reichsführer delle SS
Nel 1923 il “Stoßtrupp Hitler” è stato fondato e il 9 novembre 1923 fu bandito insieme con l’intero Movimento nazionalsocialista. Quando nel 1925 lo NSDAP fu rifondato, la riparatasi organizzazione del Movimento, la SA, rimase vietata in tutto il Reich. Il Führer ordinò che una piccola organizzazione mobile, combattente e difensiva, fosse formata al fine di salvaguardare le riunioni del Partito e le Schutzstaffeln furono così create. Nella maggior parte dei casi le unità consistevano di un capo e 10 uomini. In quei giorni anche Berlino aveva soltanto un’unità SS, numericamente composta di due capi e 20 uomini. Nel 1926 il divieto per le SA fu rimosso così che la SA poté nuovamente assumere la sua responsabilità di salvaguardare gli incontri. La SS divenne resa responsabile della sicurezza personale di Adolf Hitler. Nello stesso anno – in occasione della seconda Giornata del Reich dello NSDAP a Weimar – il Führer consegnò a questa formazione il simbolo sacro del Movimento: la bandiera insanguinata del 9 novembre 1923. Il 6 gennaio 1929 il Führer designò Heinrich Himmler Reichsführer delle SS e lo incaricò di formare una élite affidabile e costantemente pronta a combattere tra i membri SS che a quel tempo contavano circa 280 uomini.
Da questa piccola truppa crebbe il duro, intransigente gruppo politico combattente del Movimento. Insignito della responsabilità di formare una tale organizzazione il Reichsführer SS riuscì nel suo compito perché integrò e chiaramente applicò le conoscenze teoriche della Weltanschauung nazionalsocialista in tutte le questioni razziali. Particolari requisiti fisici, personali e razziali per gli uomini delle SS furono estesi anche alle future mogli di tutti i membri SS. Pertanto, il Reichsführer Heinrich Himmler promulgò delle leggi familiari per le SS che erano manifestazione della consapevolezza che abbiamo del nostro valore razziale e del nostro credo nel nostro destino e nel patrimonio ereditario legato al nostro sangue. Dal 1 gennaio 1932 il permesso per il fidanzamento e il matrimonio era richiesto per tutti i suoi membri. Questa autorizzazione era concessa o negata solo dopo che tutti gli aspetti – caratteriali, razziali e fisici – fossero stati attentamente considerati.
Questa procedura ha lo scopo di fondare una élite tedesca puntando a una purificazione del sangue in tutta la nazione tedesca. Nei duri anni di combattimento si guadagnò il motto del Führer: “Membri SS, il tuo onore si chiama fedeltà”. Insieme ai loro camerati delle SA, gli uomini delle SS fermarono il terrore rosso [comunista]. L’elenco di tali uomini coraggiosi che hanno dato la vita in segno di fedeltà è lunga.
Il 30 gennaio del 1933, il giorno della presa del potere, contava 52.000 uomini che hanno costruito la base e il nucleo duro dell’odierna organizzazione nazionale del giovane Reich. Il 20 luglio 1934 la SS divenne una branchia indipendente dello NSDAP sotto il comando diretto del Führer. Il 17 giugno 1936 al Reichsführer SS, che è anche capo della polizia tedesca, è stata affidata dal Führer la responsabilità di unire le 16 forze di polizia dei Lander in una polizia nazionale. Il Reichsführer allora scelse tutti gli uomini utili, riempiendo le fila con i suoi membri e rendendo l’intero reparto di polizia congruo ai suoi standard.
Dopo il 30 gennaio 1933 le SS poterono svilupparsi liberamente all’interno del Reich e assumere importanti responsabilità nazionali. Al di là delle precedenti frontiere del Reich tuttavia, alcuni uomini delle SS lottarono per il potere. Quelle ventitré SS coraggiose che combatterono per una grande Germania nell’ex Austria sacrificarono la loro vita sul patibolo come eroi e martiri. Nessuna prigione o campo di concentramento, (Wöllersdorf fu uno tra i più noti) poté fiaccare il coraggio e la fede degli uomini SS nell’allora Austria.
La Waffen-SS si sviluppò dalla Allgemeine-SS, quando nel 1933, il Führer ordinò che le truppe attive nelle caserme fossero selezionate tra le SS. In questa élite, solo le squadre che prestano servizio attivo sono addestrate al meglio in tutte le questioni militari e politiche. Il servizio nelle Waffen-SS soddisfa il requisito di servizio militare obbligatorio. Il periodo minimo di servizio è di 4 anni. In tempo di guerra, i volontari vengono reclutati per le riserve. Le SS-Junkernschulen (in Tölz e Braunschweig) educano la prossima generazione di Führer.
Le Waffen-SS furono per la prima volta viste in azione quando l’Austria e i Sudeti furono restituiti alla Patria. Quando iniziò la guerra nell’autunno del 1939 i reggimenti della “SS-Verfügungstruppe” e la SS-Totenkopfstandarte erano pronti per il combattimento e sufficienti per essere uniti in divisioni. Da quando è scoppiata la guerra, nell’autunno del 1939, i soldati delle Waffen-SS hanno combattuto su tutti i campi di battaglia europei e le loro eroiche azioni immortali già riempiono molte pagine nel libro della storia di questa che è la più grande di tutte le guerre. La generazione fiorente delle Fiandre, dei Paesi Bassi, della Danimarca e della Norvegia si unisce alle nostre fila, in lotta per una rinascita di un futuro germanico unito.
La SS è un ordine militare di uomini ereditariamente nordici e una fratellanza di sangue delle loro famiglie. La nostra convinzione fondamentale è la seguente: “Noi non vogliamo solo essere chiamati i discendenti di coloro che hanno saputo combattere meglio, ma vogliamo anche essere gli antenati delle generazioni future, necessarie per l’esistenza eterna della nazione tedesco-germanica “.
LA COMUNITÀ DELLO NSDAP
Oggi più che mai, è un difficile dovere prendersi cura del Partito e del suo futuro. È la richiesta principale del nostro tempo che le suddivisioni del Partito restino strettamente unite. Dobbiamo capire che, nonostante le nostre diverse funzioni, noi siamo tutti dei nazionalsocialisti e camerati di Partito. I membri delle organizzazioni politiche, le SA e le SS, il Fronte del lavoro, la Gioventù hitleriana, l’Associazione delle Donne, le Unioni degli agricoltori e dei lavoratori, tutti loro sono combattenti in vari distaccamenti del Partito.
Tuti devono sostenere la nuova Germania che sarà in grado di fornire una guida per la vita politica della nazione tedesca. Più solida è questa comunità, più facile sarà il controllo di tutte le enormi organizzazioni che sono necessarie per l’ascesa politica, sociale ed economica della nostra Nazione. Come soldati e ufficiali di una comunità spirituale i nostri membri hanno la responsabilità di educare l’intera Nazione secondo il nostro ideale. Devono educare le giovani generazioni, integrandole nello Stato di oggi e di domani. Devono fornire la struttura “Weltauschauliche” [inerente alla Weltanshauung] e l’impulso a milioni di operai e contadini. In tutte le importanti posizioni nazionali ed economiche devono rispettare e garantire il dominio dell’idea nazionalsocialista.
Questo potrà essere raggiunto solo se tra di loro formano un’eterna fratellanza di sangue, legati da reciproca fiducia e l’obbedienza.
Essi non devono chiedere maggiori virtù e sacrifici alla Nazione di quanto essi stessi non siano pronti a fare, dare e compiere mille volte.
Non devono presupporre più idealismo nella Nazione di quello che essi stessi rivelano e portano nei loro cuori. Non hanno diritto di contare sullo spirito di sacrificio della Nazione se essi non sono pronti a servire l’ideale, sacrificando tutto ciò che possiedono. Soprattutto, non si può pretendere che la fede della Nazione nell’idea nazionalsocialista sia più forte della loro stessa devozione fiduciosa in questa idea.
Essi devono riconoscere alcuni princìpi come basilari e come fondamenta che non devono essere mai dimenticate. Se vieni meno alla fedeltà che poggia su di te, non hai più il diritto di esigere la fedeltà dai tuoi subordinati. Se tu non obbedisci, non hai più il diritto di pretendere l’obbedienza. Se tu abbandoni i camerati, non deve stupirti se un giorno ti ritroverai da solo, tradito e abbandonato.
Solo con l’aiuto di tutti, siamo in grado di realizzare una vera incarnazione dello spirito nazionalsocialista e il valore del nostro Partito sarà un pilastro eterno e indistruttibile del popolo tedesco e del Reich. Poi verrà il tempo in cui accanto al nostro magnifico, glorioso esercito (le tradizionali e fiere forze armate della nazione), si porrà il nostro Partito, tradizionalmente paritario nella ferma guida politica. Quindi, queste due istituzioni educheranno e rafforzeranno l’uomo tedesco e porteranno sulle spalle la Nazione tedesca, il Reich tedesco.
LE FILA DELLA GIOVENTÙ DEL PARTITO
dal Führer della Gioventù del Reich Arthur Axmann
È dalle dinastie del passato che i sovrani regnanti di solito prendono la guida del loro paese senza lottare. La personalità di Adolf Hitler, invece, conquistò la nazione in una lotta unica iniziata nel profondo del suo popolo. Ci ha dato la Weltanschauung che domina il XX secolo e ha dato il via al movimento nazionalsocialista che ha preso il controllo sulla nazione. Con passi da gigante, il Führer si mise al comando e usando tutti i mezzi dello Stato per fondare il Grande Reich tedesco, ulteriormente adattò la realtà alla sua idea. Il mondo invidiava il suo stato di ordine e di giustizia sociale e, pertanto, ci dichiarò guerra. Fino ad ora, comunque, l’esercito del popolo di Adolf Hitler ha sconfitto tutti i nemici, ovunque li abbia incontrati. La forza dinamica che sta dietro la nostra rivoluzione e il nostro lavoro costruttivo è e sarà sempre la prima fondazione del Führer: il Partito. È sempre stata la tragedia della maggior parte dei grandi uomini che il loro lavoro di una vita sia scomparso con la loro morte. Non avevano seguaci e nessun movimento. È dovere dello NSDAP assicurarsi che la creazione di Adolf Hitler duri nel tempo. Il Partito è l’ordine del nostro popolo.
Selezionare il meglio della nuova generazione che si unirà a questo ordine, è la prima responsabilità della Gioventù Hitleriana. Il migliore e più naturale metodo selettivo è il combattimento. Questo fatto divenne evidente nei primi anni del nostro Movimento e ora in tempo di guerra.
Dovunque ai giovani manchi l’esperienza del combattimento, la selezione deve essere raggiunta attraverso l’educazione e i test in situazioni particolari, secondo delle particolari linee guida. In questo modo, gli otto anni di lavoro nella Gioventù hitleriana devono essere completati secondo la legge che esige una élite per il Partito. Questa élite è espressa prevalentemente nelle guide. Questo è perché le guide della gioventù dovrebbero essere le prime a diventare membri del Partito. Accanto a esse, tutti i volontari tra la Gioventù hitleriana sono ammessi al Partito quando avranno dimostrato il loro valore eccellente sia nel carattere sia nelle prestazioni. Fare il proprio dovere nella Gioventù hitleriana è la migliore preparazione per il Partito.
La Gioventù tedesca è istruita delle diverse questioni che interessano i giovani in tutti i campi della vita. Così rende univoca la Weltanschauung di tutti i ragazzi tedeschi e ragazze. Ha un particolare significato il semplice fatto che ogni settimana ci sia un giorno in cui i nostri giovani sono istruiti ed educati sulle questioni della vita. In questo modo, una pietra è posata nella vita quotidiana, che consente il raggiungimento del nostro obiettivo ovvero che l’unione politica del Reich sia sempre radicata in una Weltanschauung unitaria. Attraverso i giochi, le pratiche all’aperto e nei campi, attraverso l’educazione fisica di base, attraverso le competizioni sportive del Reich e gli eventi sportivi nei quartieri, i giovani sono addestrati per essere fisicamente capaci, forti e resistenti.
Le alte prestazioni sportive sono la ragione per cui gli atleti tedeschi sono sempre più riconosciuti in tutto il mondo. Nel campo dell’addestramento pre-militare la gioventù si prepara con entusiasmo per le forme appropriate del servizio militare. La cosa più importante, è che sviluppino i loro istinti naturali. Insieme a una formazione generale per tutti, le nuove reclute per l’Aeronautica Militare, la Marina Militare, le Unità Mobili, etc. sono particolarmente addestrate in gruppi speciali. Il nostro lavoro culturale, rende possibile ai bambini sperimentare i più alti valori della nostra Nazione, e quindi approfondire la loro sensibilità. L’insieme di eventi della Gioventù hitleriana, il Festival di Weimar, i giorni di musica e teatro, nonché le canzoni e i lavori di costruzione dimostrano il valore del nostro lavoro culturale. È proprio questa combinazione di addestramento militare e d’istruzione alle belle arti che rivela la natura dell’istruzione nazionale tedesca. Il lavoro sociale dimostra la volontà dei giovani di affrontare la realtà e la loro preparazione a padroneggiare i dolori della vita quotidiana. Così, la loro fede nel socialismo tedesco si rafforza nel quotidiano lavoro con la vanga. La concorrenza nel lavoro dimostra il desiderio di alte prestazioni professionali.
Le borse di studio per il talentuoso dimostrano l’impegno nella comunità di stimolare al meglio le risorse giuste e naturali. Un sano stile di vita cura i difetti nella gioventù e serve come misura profilattica per mantenere in salute le risorse della nostra Nazione. Il lavoro che facciamo in materia legale ha lo scopo di giungere a leggi per i giovani che considerino il loro carattere speciale e il processo di maturazione del nostro crescente contadinato. Nelle zone rurali, la Gioventù hitleriana trasformò il movimento verso un sindacato agricolo. La riforma di una nuova generazione di agricoltura tedesca, diretta verso uno stanziamento in Germania orientale inizia da qui. Questo processo aggiunge un senso pratico alla lotta gigantesca dei nostri eroici soldati. L’insegnamento al nazionalismo tedesco e uno sguardo alle nazioni straniere porta la Gioventù hitleriana insieme ai loro compagni di tutti i paesi europei e quindi consente loro di vedere la nostra Nazione dall’esterno.
Oltre a questi compiti i nostri giovani sono attualmente in azione nel nostro paese. Stanno aiutando i vicini di casa, portano assistenza nei negozi e negli ospedali, partecipano alla costruzione di parchi giochi.
Questi sono solo alcuni esempi che mostrano la misura in cui il lavoro pratico della Gioventù hitleriana sia opportuno per preparare i futuri membri del Partito per i loro grandi compiti.
Ciò che è decisivo è però il fatto che il processo iniziato dal Führer di crescita insieme come Nazione sia divenuto realtà nella Gioventù hitleriana.
Ciò significa che un ragazzo di Hitler, nonostante tutte le forze ostili nella vita, saprà sempre agire come un giovane tedesco. È fondamentale che egli ami tutte quelle caratteristiche distintive e le virtù che hanno permesso alla nostra Nazione di sviluppare grandezza e forza.
Questo ragazzo ha l’atteggiamento di un combattente che non può essere spezzato dalle tempeste della vita. Egli non deve cedere alla prima difficoltà, deve essere costante. Egli dovrebbe lodare ciò che lo mette alla prova. Egli dovrebbe preferire l’azione alle vuote parole e allo slogan politico. Deve essere modesto quando una giornata di lavoro è terminata e sa quanto c’è ancora da fare. Non deve chiacchierare, ma stare in silenzio. Per lui, la lealtà deve essere il più alto onore. Più di ogni altra cosa deve preservare il potere della fede nei nostri ideali, che nella nostra Nazione è la maggior forza che la storia abbia mai visto.
Possa egli sempre mantenere viva la scintilla divina dell’entusiasmo.
Non deve aspettarsi dagli altri ciò che egli stesso non è pronto a fare.
La giovane comunità non deve isolarsi. Deve vivere e lavorare in stretta connessione con il Partito e le sue diramazioni. I migliori lavoratori adatti in tutti i campi della vita organicamente crescono e nascono dalle fila dei nostri giovani. Così lavoreremo duramente anno dopo anno, in modo da poter offrire al Partito l’élite dei nostri giovani.
LE RESPONSABILITÀ DEI MEMBRI DEL PARTITO
La NSDAP è un movimento iniziato dal Führer e finalizzato al rinnovamento e alla conservazione della nazione tedesca e del suo spazio vitale, secondo i princìpi della Weltanschauung nazionalsocialista del mondo.
Il Nazionalsocialismo attua:
Il suo diritto all’esclusiva guida della nazione tedesca grazie a 14 anni di lotta del Führer e dei suoi seguaci, dalla missione di tutta la nazione tedesca e dai grandi raggiungimenti del Nazionalsocialismo in tutti i campi della vita dal giorno in cui è salito al potere.
Il suo potere di completare questa missione in nome dei sacrifici di quanti sono morti per il Movimento e di quanti caddero nelle guerre tedesche per la libertà.
E’ volontà del Führer che i migliori tedeschi siano nazionalsocialisti e che i migliori nazionalsocialisti divengano membri del Partito. Pertanto, il NSDAP è l’élite ultima politica e razziale della nazione tedesca.
L’accesso al NSDAP non prevede un diritto legale di restare un membro permanente.
I membri del Partito sono tenuti ai seguenti compiti:
Il nazionalsocialista osserva i comandi e le richieste del Führer in fiducia cieca e obbedienza. Voi rappresentate il Partito, agite di conseguenza.
È possibile diventare e rimanere un membro del Partito se tu soddisfi i requisiti e se sei disposto a seguire incondizionatamente e con tutto il cuore la Weltanschauung nazionalsocialista nella vita privata e pubblica, in inconcussa fedeltà al Führer.
Il programma del Partito richiede la vostra massima devozione al Movimento.
In qualità di membro del gruppo è un onore per te servire incessantemente la comunità nazionale e lottare per la Weltanschauung nazionalsocialista, a prescindere da tutti i tuoi obiettivi di carriera personali e, se necessario, sacrificare la tua vita. Assicurati di aver capito che tu sei più di quello che ti sembra di essere.
Il comportamento di un nazionalsocialista è sicuro di sé, ma mai arrogante.
Solo ciò che fai quotidianamente ti permette di indossare l’emblema del Partito con orgoglio. Il membro del Partito pratica una rigorosa disciplina di sé e rifugge dal lusso. Il membro del Partito si relaziona con i suoi superiori in modo retto e disciplinato.
La vostra salute appartiene alla nazione tedesca. Il membro del Partito è modesto e si preoccupa per la sua salute. L’energia fisica, intellettuale e mentale di un uomo diminuisce con l’uso di droghe e godimenti. I risultati sono il declino nel carattere e danni alla salute.
Come membro del Partito tu porti la bandiera e apri la strada agli altri.
Aggressivo coraggio e fiducia mostrati dal comportamento di un membro del Partito e dalle azioni producono un esempio elettrizzante che incoraggia gli altri a lungo. Un felice ottimismo è più convincente di una furiosa argomentazione. Nei momenti di grandi difficoltà e di frustrazione è il coraggio, la fiducia e la perseveranza che sono necessarie per vincere.
Il fedele cameratismo accompagna il nazionalsocialista e il cameratismo è tra le più antiche virtù negli eserciti politici. Il cameratismo dimostra il suo valore nella vita di ogni giorno e nel lavoro così come in una comunità combattente e non solo nei saloni. Quindi, noi siamo responsabili di portare il compagno riluttante indietro per la strada giusta, se necessario anche con l’uso della forza. Le differenze personali sono regolate tra gli stessi uomini, o con l’aiuto del loro Führer; presentare un Partito unito è il nostro ruolo più importante e deve essere la missione di ognuno.
Una sana, grande famiglia è il bene più grande. Il membro del Partito sceglie in gioventù la moglie in considerazione dei principi di selezione razziale nazionalsocialista.
Molti figli sono il più grande contributo del membro del Partito. È un ideale per tutta la Nazione. La vita di un nazionalsocialista è semplice e modesta. Il membro del Partito è attento nel suo giudizio e detesta le menzogne. La loquacità abbassa il valore di un uomo, la stravaganza e l’incuria danneggiano l’immagine del Partito.
Il Nazionalsocialismo serve leggi eterne. Ciò richiede l’accettazione delle leggi eterne per servire disinteressatamente la comunità e il benessere della nazione tedesca e per vivere secondo le leggi eterne del nostro sangue come sono espressi nella Weltanschauung nazionalsocialista.
Questo è dove il membro del Partito cerca e trova lo scopo della sua esistenza che finalmente si manifesta.
Per un Nazionalsocialista, vivere significa lottare. Il membro del Partito si batte inesorabilmente contro tutti i nemici del Reich e contro tutte le teorie che mettono in pericolo la comunità vitale del nostro popolo nazionalsocialista Tutta la nostra vita è una lotta per la nazione tedesca, per il Führer! Noi apparteniamo a lui e la sua Weltanschauung nazionalsocialista è il nostro più alto comando in questo mondo.