Intervista al Segretario Nazionale del MFL-PSN

Fascismo e Liberta’,                                                              intervista al Segretario Nazionale Dott. Carlo Gariglio

 

di Giuseppe Criseo, editore di “Varese Press” e responsabile del blog www.retesocialeitaliana.it

 

Fascismo e libertà sono conciliabili?

Per quanto mi riguarda, il Fascismo è (con l’accento!) libertà.

Libertà di vivere una vita dignitosa, di possedere una casa non tassata e senza essere usurato dai mutui bancari, di lavorare senza essere trattati come bestie dai ricchi imprenditori borghesi, di avere un’assistenza socio-sanitaria che oggi ci possiamo sognare, di uscire di casa senza essere aggrediti e derubati dalla feccia di ogni colore e nazionalità che oggi impera nelle nostre città, di lasciare le nostre case incustodite senza trovarle occupate da pidocchiosi “sociali” o zingari Rom, o svuotate di tutto.
Invece qual è il vostro concetto di “libertà”? Quello di reclamare la galera e pene draconiane per noi altri, “rei” di avere fatto affiggere qualche decina di manifesti pagando le relative tasse comunali? O quello di consentire a legioni di cerebrolesi che non hanno mai aperto un libro di Storia di sputare insulti e “sentenze” contro di noi nei commenti delle pagine online dei giornali? Vede, la differenza fra il Fascismo Regime e l’odierno regime messo in piedi dalle baionette straniere nel 1945 – baionette che si premurarono, fra l’altro, di riportarci la mafia che il Fascismo aveva debellato, mettendo al potere nei vari Comuni della Sicilia “liberata” vecchi mafiosi che viaggiavano al loro seguito – consiste nell’onestà: il Fascismo fu totalitario apertamente, e vietava la propaganda contraria al Regime, ma puniva gli oppositori mandandoli al confino in territori che oggi ospitano a caro prezzo i turisti danarosi; non c’era il divieto di pensare, ma solo quello di manifestare pubblicamente certi pensieri. Andate a chiedere ai milioni di cittadini che subirono (e in parte subiscono ancora) le “delizie” della sinistra comunista ancora tanto care a certi “italioti” qual’era il tipo di “libertà” della quale godevano.URSS, Cina, Vietnam, Corea del Nord, Ungheria…Gulag, manicomi criminali, esecuzioni sommarie,carri armati: ecco le loro “libertà”. E non dimentichiamoci delle “libertà” che costantemente i barbari d’oltre oceano continuano ad esportare per “liberare” altri popoli, “rei” semplicemente di volersi governare come preferiscono e senza farsi derubare delle materie prime dai paladini della “libertà” e della “democrazia”.Oggi in Italia ed in tutto l’Occidente ci si nasconde dietro a finte Costituzioni e ad ancora più false democrazie per incarcerare chi soltanto osa pensare!   e le  reazioni scomposte ad ogni nostra affissione di manifesti, o peggio, ad ogni nostro tentativo di partecipare alle elezioni con un simbolo che la magistratura ha riconosciuto legittimo fin dal 1991, testimoniano abbondantemente quale sia il concetto di “libertà” oggi vigente. Libertà di dire e fare tutto per certi “signori”, galera per avere osato pensare per altri.

Cosa è cambiato rispetto al passato, visto che ora potete dichiararvi fascisti?

Guardi, qua si gioca sul solito equivoco tanto caro all’italiano medio, che essendo cerebroleso non riesce a comprendere un fatto noto: dichiararsi Fascista non è mai stato reato.E non lo dico io, ma una Sentenza della Corte Costituzionale del lontano 1957, Sentenza numero 1 del 26 gennaio 1957 della Corte Costituzionale, il cui passo più importante  recita quanto segue:Come risulta dal contesto stesso della legge 1952 (le cui norme, ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 10, cesseranno di avere vigore appena saranno state rivedute le disposizioni relative alla stessa materia del Codice penale), l’apologia del fascismo, per assumere carattere di reato, deve consistere non in una difesa elogiativa, ma in una esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista. Ciò significa che deve essere considerata non già in sé e per sé, ma in rapporto a quella riorganizzazione, che è vietata dalla XII disposizione Dunque, nessun divieto, se non quello di ricostituire il PNF. Ma, come confermato più volte nel corso degli anni da varie Sentenze della magistratura, creare un nuovo partito di ispirazione Fascista, che adotti metodi “democratici” e rifiuti i metodi violenti, non è mai stato reato. Ovviamente, essendo questo un concetto complesso, non esiste italiano medio che possa comprenderlo, e da questo nascono le varie proteste, litanie, denunce e comportamenti ridicoli assortiti, ogni qualvolta il nostro movimento svolge la sua più che legittima propaganda politica. Pensi che praticamente ogni anno qualche parlamentare idiota si rende ridicolo presentando interpellanze urgenti contro la nostra presenza alle elezioni di qualche microscopico Comune, senza neppure riuscire a capire che il MFL esiste ormai da 25 anni (il 25 luglio sarà il nostro compleanno!) e che in questo lungo periodo non ha mai violato alcuna Legge dello Stato. Chissà se i degni compari di questi parlamentari, ovvero i pidocchiosi dei cosiddetti centri “sociali” posso dire altrettanto.

Quali criteri adottate per evitare di incorrere negli scandali di altri partiti con persone che corrompono e si fanno corrompere? 

Mi piacerebbe tanto avere di questi problemi, ma come capirà facilmente, finché non si occupano posizioni importanti, nessuno ha interesse a tentare di corromperti, e nessuno ha la tentazione di farsi corrompere. Spero in futuro di avere questo tipo di problemi, che credo affronterò alla vecchia maniera: buttando fuori a calci chiunque dia adito a dubbi circa la sua integrità morale.

Se non siete di Destra né di sinistra non potete allearvi con nessuno giusto?

Certo, ma la cosa non la vediamo come un difetto, bensì come una virtù. Dovremmo forse fare come i tanti gruppuscoli della cosiddetta “estrema destra”, che in privato fingono di essere Fascisti e si sbracciano i saluto romani vari, ma in pubblico prendono le distanze dal Fascismo e fanno carte false per essere accettati dalla “destra” di regime, cioè quella che fa a gara con la sinistra nel definirsi “antifascista” e nel contendersi le piazze negli infausti anniversari tipo il 25 aprile? Ovviamente, dato che non siamo mentalmente disturbati come tutti quelli che amano definirsi “antifascisti”, noi giudichiamo le cose indipendentemente da chi le abbia proposte, indi seppure senza allearci con nessuno, siamo disponibili a collaborare e/o approvare qualsiasi cosa riteniamo giusta.

Quali temi spingete nei comuni in cui siete presenti?

Trattandosi di piccolissimi Comuni, non si possono certo dibattere i massimi sistemi e le questioni della politica nazionale, ma una cosa sulla quale insistiamo sempre, sia in campagna elettorale, sia se e quando eletti, è l’assoluta indisponibilità a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, dato che questi subiscono già esborsi ed espropri vergognosi da parte di Stato e Regioni. Non ci pare il caso che anche i Comuni si aggreghino a questa mangiatoia istituzionale sulle spalle dei meno abbienti.

 

Amministratore

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