29 Dicembre 2016
I comunisti: che massa di c******i…
La dimostrazione migliore che probabilmente in venti anni di Fascismo non si è sparato abbastanza ci arriva da Dante Franchi, ex consigliere di Rifondazione Comunista (ah, abbiamo capito tutto!) a Marzabotto, che commenta con queste parole cariche di amore e tolleranza l’evento relativo alla uccisione di Anis Amri:
“1) Un fascista resta un fascista anche se ammazza un terrorista”; “2) Una Repubblica democratica con una Costituzione Antifascista non dovrebbe affidare la propria sicurezza a fascisti, neppure se sparano bene”; “3) Non esistono fascisti buoni vivi”
Insomma è la riedizione in salsa moderna, ma nemmeno tanto, delle famose parole “Uccidere un fascista non è reato”, che hanno portato all’uccisione dei fratelli Mattei, di Ramelli, di Mantakas, e di tanti altri ragazzi che, specialmente negli anni settanta e ottanta, sono stati massacrati dai criminali comunisti per il solo torto di militare dalla parte sbagliata.
Resterebbe da chiedersi cosa accadrebbe se le parti fossero invertite. Se, cioè, qualcuno di destra o di estrema destra richiedesse a gran voce il massacro degli avversari politici: avremmo manifestazioni in tutte le principali città d’Italia, speciali alla TV sul pericoloso ritorno dell’estremismo neofascista in Europa, appelli alle autorità ed al Presidente della Repubblica per chiudere i partiti e i movimenti estremisti, e via dicendo. Invece, siccome si chiede a gran voce il massacro dei fascisti o dei presunti tali, tutti tacciono. Ennesimo esempio, casomai ce ne fosse bisogno, del doppiopesismo, della ipocrisia e della disonestà intellettuale che la sinistra tutta applica nei confronti degli avversari politici, complice anche un sistema giornalistico e giudiziario che li sostiene apertamente.
In realtà, il Franchi si indigna perché i due poliziotti che a Sesto San Giovanni hanno seccato il terrorista di Berlino hanno pubblicato, qualche tempo fa, delle immagini di Benito Mussolini e di aperta contestazione delle politiche immigratorie dello Stato italiano.
Navigando qua e là in rete scopriamo che i sinistri, anche quando non sono così estremisti ed imbecilli come il Dante Franchi, riescono comunque a toccare vette di coglionaggine importanti. Il mantra che vanno ripetendo in queste ore, infatti, è che i due poliziotti non sarebbero degli eroi perché hanno semplicemente fatto il proprio lavoro. Che, si dimenticano, è anche quello di proteggere le loro belle chiappette mentre sparano queste scempiaggini davanti al loro pc, loro che per un ceffone corrono in questura a fare denuncia contro i cattivi e maneschi fascisti.
Riepilogando: un terrorista entra da clandestino in Italia, traghettato da una Marina Militare che si è ormai ridotta a fare da scafista per gli invasori africani, e nel nostro Paese rimane tranquillamente a svernare un po’ di tempo, mantenuto a spese di tutti noi imbecilli che paghiamo le tasse a questo Stato infame; dopo aver sonnecchiato tranquillamente in Italia va a Berlino, ruba un camion, uccide l’autista, e si lancia col camion sulla folla di un mercatino natalizio, uccidendo decine di persone; torna in Italia – dove si sospetta che abbia importanti basi di reclutamento – e viene freddato a Sesto San Giovanni da due poliziotti che, si scopre in seguito, ogni tanto pubblicano ogni tanto qualche foto di Mussolini o mentre fanno il saluto romano. Indovinate, di tutto questo, per che cosa si è scandalizzato il PD e la sinistra in generale?
Che massa di coglioni…