Mese: Febbraio 2017

Un abbraccio a voi

Quella che le tv e i social network ci fanno vedere in queste ore, specialmente al centro Italia, è un’Italia ferita, fiaccata, provata. Da un’ondata di gelo che ha sorpreso perfino il sud, e da altre scosse di terremoto, le ennesime, che hanno colpito nuovamente zone già martoriate. In questo preciso momento la situazione delle popolazioni dell’Italia centrale è estremamente critica: migliaia di famiglie tagliate via da ogni sistema di comunicazione, impossibilitate ad uscire di casa, stalle e rifugi con al loro interno animali che muoiono assiderati. Tantissimi volontari si stanno apprestando a raggiungere le zone colpite dal gelo e dalle scosse sismiche per portare il loro aiuto, generi di prima necessità, coperte, generatori elettrici, bagni chimici. Dovrebbe essere il momento di totale e piena unità nazionale. Dovrebbe essere decretato lo Stato di emergenza, riunito in fretta e furia il Consiglio dei Ministri, stanziati fondi straordinari. Invece niente di tutto questo. Di Gentiloni non è dato sapere. Del Presidente della Repubblica, purtroppo, sappiamo: in visita agli immigrati greci, e pare che abbia deciso di non cambiare minimamente i suoi impegni istituzionali, come avrebbe fatto qualunque altro Capo di Stato vero, fosse anche quello di una repubblica delle banane. L’Italia dei terremotati e degli sfollati, in cui si fa di tutto per lottare contro il gelo e per salvare uomini e animali quanto più possibile, non trova abbastanza tempo né abbastanza fondi per aiutare i suoi figli, vale a dire gli italiani. Non riesce ad impiegare le stesse risorse che utilizza per invasori e per parassiti africani di varia natura, che solo nelle carceri costano due milioni al giorno allo Stato Italiano (quasi un miliardo di euro all’anno per mantenere nigeriani e romeni criminali all’interno delle nostre strutture penitenziarie). Uno Stato serio avrebbe immediatamente bloccato questo inutile sperpero di denaro pubblico già dal terremoto di Amatrice, imposto la costruzioni di migliaia e migliaia di container coibentati (esistono e sono in commercio) per gli sfollati, razionalizzato le spese, in primis il mantenimento ad oltranza ai parassiti stranieri. Ma non siamo uno Stato. Il governo non si vede. Abbiamo un Presidente della Repubblica che non è nemmeno tornato dal fare visita ai fancazzisti che così gentilmente accogliamo. E non mi si venga a dire che nessuno poteva prevedere questa situazione: è in una situazione di emergenza che uno Stato serio mostra le sue capacità, senza utilizzarla come scusa per le proprie competenze ed inefficienze. Povera Italia mia. Un abbraccio a chi in questo momento è in difficoltà.

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Sull’immigrazione abbiamo ragione noi

Ben svegliati, piccioncini Giornalisti, media di regime, tv e carta stampata hanno una tale faccia da tolla e una tale arroganza che, se non ne andasse anche del nostro benessere, ci sarebbe solo da riempirli di insulti, al massimo schernirli, e poi non pensarci più. Per anni abbiamo dovuto sorbirci insulti da mezzo mondo per aver fatto una proposta ovvia quanto logica per fermare l’immigrazione clandestina: attuare un blocco navale, con navi della Marina Militare e dell’Esercito Italiano, per fermare l’invasione africana. L’esatto opposto, cioè, di quello che lo Stato italiano sta facendo fino ad ora: usare chi dovrebbe difendere i confini per favorirne meglio l’invasione. Roba da fucilazione immediata per alto tradimento. Ora che a dire la stessa cosa è l’Europa, che evidentemente si è svegliata dal lungo sonno per prendere atto dell’ovvio, vale a dire che una immigrazione di massa come quella che stiamo vivendo, e di cui si sta fondamentalmente facendo carico l’Italia, è insostenibile, la notizia passa come se fosse cosa buona e giusta. L’obiettivo dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea che si cercherà di raggiungere negli incontri dei prossimi giorni sarà quello di sigillare i porti libici dai quali partono i migranti in rotta verso l’Italia e, in misura assai minore, Malta. Ben svegliati. Bruxelles, al netto del +18% fatto registrare in Italia relativamente agli sbarchi (quasi 200.000 invasori africani sono approdati sulle nostre coste solo nell’ultimo anno), si rende conto che la situazione non migliorerà nel breve e medio termine, a meno che non cambi drasticamente la situazione politica ed interna della Libia e dell’Africa in generale (cosa alquanto improbabile), e pensa di approntare una “line of protection” con mezzi navali e militari per “chiudere” le rotte utilizzate dai trafficanti di esseri umani. Ancor più clamoroso, sembra farsi strada tra i palazzi dell’Unione l’idea che, ad alimentare questo traffico, contribuiscano anche le ONG. Si, le ONG, ricordate? Medici Senza Frontiere, Emergency e similari, la cui presenza con tanto di navi affittate per meglio instradare gli invasori verso l’Italia – e che, giova ripeterlo, in qualunque Nazione civile sarebbero state messe fuorilegge, almeno dal governo italiano – sembrano essere nel mirino dei burocrati di Bruxelles: la loro sola presenza, quando non la loro effettiva collaborazione, sembra essere un incentivo per gli schiavisti, sempre più propensi a far partire i migranti in bagnarole pronte ad affossarsi dopo qualche miglio, contando sul benevolo intervento delle ONG stesse che, con navi di loro proprietà o affittate appositamente per lo scopo, vanno a raccattare gli invasori fin dentro le acque libiche per poi portarli comodamente in Italia. Unico neo? Sembra che la sicurezza e il pattugliamento delle acque libiche ed internazionali dovranno essere affidate, con tanto di fondi europei (si parla di 200 milioni solo per cominciare l’operazione), a Turchia, Libia, Egitto, paesi dei quali non è proprio conclamata l’affidabilità. Molto meglio sarebbe se l’Italia, che è la più diretta interessata di questa situazione, imponesse il blocco navale con mezzi propri. Traduzione: quando dicevamo che le ONG andavano messe fuorilegge, che bisognava imporre un blocco navale sulla Libia perché altrimenti non si sarebbero mai fermati, avevamo ragione noi. Solo che, nel frattempo, ci siamo beccati una sfilza di insulti e di improperi, conditi dalle solite inchieste giudiziarie per ricostituzione del Partito Fascista che ci hanno visto puntualmente assolti, da quelle stesse anime belle che ora, anziché chiedere almeno scusa, pubblicano la notizia come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ora l’Unione Europea sembra prendere una posizione chiara e netta adottando tematiche che, a voler essere buoni, sono sempre stati cari alle destre e anche a noi, che di destra non siamo. Ben svegliati, piccioncini.

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