Elezioni francesi: vince Angela Merkel

Le elezioni nazionali francesi, conclusesi con la vittoria di Macron e per la grande gioia di Angela Merkel (che d’ora in poi potrà far ripartire il treno franco-tedesco ancora più forte di prima), segnano un netto arretramento dei nazionalismi e dei patriottismi e sanciscono un dato di fatto evidente: la dimostrazione assoluta, volgare e totale del potere massonico internazionale. Che, senza lesionare in uomini, soldi e mezzi, ha investito tutte le sue speranze e le sue risorse su un massone e banchiere colluso col fallimentare governo Hollande e un ologramma dei Rotschild, riuscendo ad imporlo contro un movimento come il Front National e contro una leader come Marine Le Pen. Intendiamoci: noi di Fascismo e Libertà non guardavamo di certo alla Le Pen e al suo partito come ai salvatori della Patria (né francese né europea, come troppi fascisti all’amatriciana hanno fatto), ma sarebbe stato comunque un vero smacco, per le elites massoniche e usuraie internazionali, venir beffate, dopo un investimento così importante su Macron, dal movimento di estrema destra francese, contrario all’Europa e all’immigrazione. E sarebbe stato un segnale, forse piccolo, anche per noi. Forse. Perché la cantonata che ho preso con Trump, che due giorni dopo aver dichiarato che rovesciare Assad non era una priorità e che bisognava cercare un dialogo con la Russia per poi bombardare la Siria senza tanti complimenti, la ricordo ancora.

Di certo c’è un dato di fatto: che il burattino dei Rotschild, il Ministro dell’Economia col governo Hollande, sostenuto da una grancassa mediatica imponente e sfacciata oltre ogni immaginazione e oltre ogni pudore, ha dimostrato che quando le elites si mobilitano, sanno vincere, e sanno farlo in grande. 

A tal punto che riescono anche a silenziare i media e a ricondurli nel più assoluto rigore. La dimostrazione più lampante di ciò è come siano riusciti a silenziare il documento di Wikileaks riguardo un conto offshore alle Bahamas che Macron avrebbe nascosto al fisco francese. Immediatamente tutti i media si sono affannati a dimostrare come si trattasse di un falso e hanno liquidato la cosa come una macchinazione semisegreta di Trump e di Putin, desiderosi di far vincere la Le Pen e quindi di mettere in difficoltà il suo oppositore. Dubito molto che, se il caso fosse scoppiato a parti inverse, la cosa sarebbe stata liquidata con qualche articoletto complottista antiamericano e antirusso.

Ovviamente, però, la vittoria di Macron non si spiega solo in questo modo. Vi è anche un’altra evidenza che pochi, almeno nella stampa ufficiale, hanno messo in luce. La Francia multietnica, i negri delle periferie che hanno messo a ferro e fuoco Parigi, le decine e decine di migliaia di immigrati, hanno votato in massa contro Marine Le Pen, come era prevedibile nel momento in cui questa viene descritta come una razzista, una xenofoba, una fascista, e via blaterando. Era ovvio che Macron, l’uomo della globalizzazione e della “mondializzazione regolamentata” – testuale, esattamente così, lo hanno descritto i 73 professori universitari che qualche giorno fa hanno firmato un appello in suo aperto ed esplicito sostegno, desse più garanzie a questa gran parte di popolazione che essenzialmente non si sente francese – perché non è francese – e non ha alcuna intenzione di farsi assimilare. Ciò significa, né più né meno, che i francesi, quelli veri, ormai non possono più, da soli, esprimere una forza di governo attiva e che possa imporsi come guida per il Paese. Detto in altre parole: i francesi sono diventati minoranza in casa loro. 

Raccolgano ciò che hanno seminato, allora.Cosa sarà lo vedremo presto.

Amministratore

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