Leggendo la storia si scopre che la sinistra, fatte le debite eccezioni, si è segnalata quasi sempre per la sua ostilità nei confronti dell’Italia, degli italiani e dell’italianità. Questa sinistra ha proclamato e diffuso l’idea di Marx secondo cui “la patria non esiste, la patria è un’invenzione”, ha boicottato la guerra del 1915-1918, ha aggredito ed insultato reduci della Grande Guerra, ha combattuto contro le unità nazionali in Spagna.
Questa sinistra ha tradito l’Italia nel secondo conflitto mondiale, ha provocato una guerra civile, ha partecipato con i propri partigiani alla pulizia etnica delle foibe, ha appoggiato la cessione della Dalmazia e della Venezia Giulia, ha denigrato ed emarginato i profughi italiani, ha concesso spropositati privilegi ai germanofoni dell’Alto Adige.
Questa sinistra si è asservita all’URSS, potenza straniera nemica dell’Italia, ha spedito il proprio personale politico ad indottrinarsi a Mosca, ha fatto affari e ricevuto finanziamenti con e dai paesi comunisti, ha formato un proprio esercito clandestino con l’appoggio sovietico.
Questa sinistra, impadronendosi della scuola, dell’università e dei media, ha sistematicamente svilito la storia d’Italia, ha preteso di cancellare tutta una storia nazionale tre volte millenaria per ripartire da zero dal ’45, ha ricalcato le orme di Gramsci e di Gobetti per condannare il Risorgimento e l’Unità, ha visto nascere dalle proprie costole movimenti secessionisti o ne ha ricercato l’alleanza.
Questa sinistra si è aggiogata al carro della UE, ha voluto sottomettere per intero l’Italia alle direttive di Bruxelles con il ritornello “l’Europa ci chiede”, ha svuotato ciò che rimaneva dello stato nazionale per farlo scomparire in un organismo giuridico non più italiano ma solo “europeo”.
Questa sinistra, caduta l’URSS, ha fatto del globalismo la propria bandiera ed ha trasferito a questa nuova ideologia il carico di ostilità all’Italia, agli italiani ed all’italianità che trascina con sé da più di un secolo. Essa ha assistito silenziosa alla devastazione dell’economia nazionale ed al suo saccheggio da parte di stranieri in conseguenza dell’applicazione in Italia di quello che UE, BCE ed altre targhe consimili hanno richiesto. Essa ha importato ed importa milioni di stranieri in Italia, dando loro condizioni oggettive di privilegio, mentre al contempo centinaia di migliaia di italiani fuggivano all’estero per ragioni lavorative ed altri milioni di italiani si trovano in condizioni di estrema povertà e disoccupazione.
Questa sinistra ancora oggi, anzi oggi più che mai, rifiuta l’idea stessa di nazione italiana e la esecra, prefiggendosi in modo ormai aperto e dichiarato di volerla cancellare attraverso una programmata sostituzione etnica.