Su Pamela e Luca Traini due pesi e due misure: che siate maledetti

La gigantesca macchina del fango e il sistema massmediatico italiano ha puntato tutti i suoi “pezzi” in un’unica direzione: Macerata. La grande esibizione viene “montata” in grande stile: in seguito al gesto di Luca Traini – l’amico di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e poi fatta a pezzi da un nigeriano clandestino – che ha sparato contro un gruppo di extracomunitari e poi si è costituito con tanto di saluto romano e invocazione al Duce, è partito il gioco al massacro. La parola d’ordine è una sola: criminalizzare tutta la destra, l’estrema destra e, in sostanza, i fascisti, per poter far confluire in un’unica direzione l’odio cieco del popolino che si spera possa durare almeno fino al 4 marzo (ci penseranno i mass media e i giornalisti di regime a tenere alta l’attenzione).

I fuochi partono subito da due complici dell’invasione noti e illustri: Laura Boldrini e Roberto Saviano. La colpa, nemmeno a dirlo, sarebbe di Matteo Salvini e di tutta un’area politica nazionalista e patriottica che istiga all’odio. In città è giunto immediatamente il Ministero dell’Interno, Marco Minniti. Gli altri guitti di regime si scatenano. Il modus operandi è sempre lo stesso: le notizie scomode vengono minimizzate o, alla meglio, occultate, mentre le notizie che servono al regime vengono sparate in prima pagina, con Ministri, prefetti, politici vari e pennivendoli di regime che rispondono come un sol uomo al richiamo e alla mobilitazione.

Per la povera Pamela non si era mossa un’anima. Laura Boldrini si è degnata di scrivere un tweet solo dopo molte sollecitazioni; dall’attico newyorchese di Roberto Saviano non ci è giunto alcunché; dai Ministri e dai politici non un fiato. Eppure il ragionamento dovrebbe essere semplice: se Matteo Salvini, la destra e tutti coloro che si oppongono all’immigrazione selvaggia e incontrollata sono i mandanti morali di Luca Traini, chi sarebbero i mandanti morali dei clandestini che hanno ridotto le nostre città a bivacchi di africani violenti e pericolosi che quotidianamente stuprano, rapinano, uccidono e picchiano ben sapendo di poter godere di una impunità quasi totale? È ovvio: la sinistra e tutto il codazzo di sgherri che gira loro intorno, cominciando dalla Boldrini e da Saviano, passando a Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, finendo con Bergoglio, il gesuita che nel propio Stato mantiene il reato di immigrazione clandestina fino a 3 anni ma che anoi, poveri imbecilli, impone di accogliere centinaia di migliaia di sbandati africani all’anno, descrivendolo come un dovere cristiano.

Ominidi miserabili che non hanno esitato a strumentalizzare l’operato di una persona con palesi problemi – prima di tutto comportamentali – per portare acqua al proprio mulino, sbattendo quello che sembra essere diventato il Breivik italiano in prima pagina, per poter essere dato più facilmente in pasto alla folla. Luca Traini era un amico di Pamela, tra le altre cose. Evidentemente non ha sopportato di vedere la sua amica e/o fidanzata abbandonata in due valigie, con gli organi vitali asportati con un coltello da cucina, per compiere chissà quale rito vudu o esoterico/pagano, senza che nessun giornalista o politico abbia posto un problema che la gente, quella che non vive negli attici newyorchesi e non ha la scorta come Presidente della Camera, invece sente sempre più come un problema assillante: il pericolo di masse di sbandati nordafricani che vengono nel nostro Paese – aiutati e coccolati da questo stesso Stato che invece con i suoi cittadini è una emerita canaglia – per derubarci, picchiarci, impoverirci e, se gli girano pure, usare i nostri cuori e i nostri fegati come pezzi di ricambio o come canali di comunicazione con le loro primitive divinità.

 

Come al solito due pesi e due misure. Che siate maledetti…

Amministratore

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