10 Luglio 2018
L’antifascismo, eccolo qui
La violenza degli antifascisti è tutta qui, in un manifesto bellamente esposto dai terroristi cagliaritani in difesa di altri terroristi che hanno piazzato nel 2017 una bomba contro CasaPound costata mano ed occhio ad un artificiere. C’è, crediamo, tutto il necessario per inquadrare questi degenerati: il messaggio tipicamente mafioso dello “sbirro” che avrebbe dovuto farsi i fatti suoi (del resto la mafia in Italia l’hanno riportata loro e i loro padroni americani); la solidarietà con i terroristi autori dell’attentato; l’esaltazione della violenza fine a se stessa contro i nemici politici; il vilipendio alle forze dell’ordine (se schiatta uno di loro ce ne rallegriamo). Se avessimo fatto noi un manifesto anche solo lontanamente simile ci avrebbero già messo in galera e buttato via la chiave. Capiamo che, quando si tratta dei responsabili degli attacchi ai Fascisti, la Magistratura cagliaritana sia sempre particolarmente benevola: chi ci ha minacciato e coperto di insulti e di minacce, pur se rintracciato, non ha fatto nè un giorno di carcere nè pagato un euro di un qualunque risarcimento; chi ha vandalizzato i nostri manifesti vantandosene su Facebook ha applicato il legittimo diritto di critica perché il nome di un Movimento che si chiama Fascismo e Libertà è palesemente provocatorio (nemmeno lo Statuto si sono andati a leggere), e quindi il cittadino antifascista ha tutto il diritto di farsi fotografare mentre vandalizza il materiale propagandistico che hai regolarmente pagato ed affisso seguendo tutte le leggi. Ci chiediamo: incitare alla violenza fisica contro i fascisti e all’odio verso le forze dell’ordine merita la Vostra attenzione oppure anche questo è un legittimo diritto di critica? Per sapere…