Elezioni 2018: più ombre che luci

Più ombre che luci (e non sarebbe potuto essere diversamente) in questa tornata elettorale del 2018.

Il grande vincitore è il Movimento Cinque Stelle, che si attesta come primo partito italiano con il 32%: vero bacino di voti si è rivelato specialmente il sud, dove il Movimento, grazie alla promessa del reddito di cittadinanza, ha attratto molti voti. A proposito: quando il centro-destra stravinceva al nord, anche e soprattutto nelle zone infestate dalla mafia, si parlava di voto mafioso e di voto di scambio. Adesso è cambiato qualcosa oppure dobbiamo supporre che con il Movimento Cinque Stelle i mafiosi non siano andati a votare e non abbiano cercato di influire in alcun modo sul risultato delle urne?

A seguire si attesta la coalizione di centro-destra, con un ottimo 36%, in cui è la Lega a farla da padrone, con un dignitosissimo 18%.

Il grande sconfitto (potete tranquillamente iniziare a stappare lo spumante) è il Partito Democratico, che si ferma al 19% e non supera la barriera psicologica del 20: aver ridotto le strade a bivacchi di parassiti e perdigiorno provenienti dall’Africa, evidentemente, non paga. E di questo Renzi e i suoi ne erano perfettamente consapevoli. Tant’è che nessuno, se non quei cretini di Potere al Popolo, che infatti non hanno superato la soglia del 3% (potete stappare anche la seconda bottiglia di spumante), ha basato la propria campagna elettorale sullo ius soli.

Per un pelino, 3,22%, passa Liberi e Uguali: qualcuno deve essersi turato il naso e anziché votare i nostalgici della Hazet 36 di Potere al Popolo ha votato Grasso e la Boldrini. I cartelli da demente di una e i vaneggi dell’altro che non sa nemmeno cosa dice l’Istat sui clandestini presenti nel territorio italiano devono aver convinto una piccola percentuale di popolazione. Sempre troppa, comunque sia, perché i traditori della Nazione dovremmo sorbirceli ancora. Ma, se tutto va come deve andare, finiranno nel dimenticatoio comunque, a prescindere da quei pochi deputati che riusciranno a piazzare.

La bottiglia che non avete stappato per Liberi e Uguali potete però stapparla per +Europa, che si ferma al 2,6%. Prendiamone nota: vantarsi di aver ammazzato centinaia e centinaia di feti con le pompe di bicicletta (tra una risata e l’altra, come racconta la diretta interessata), aver fatto per decenni una campagna sull’aborto e poi piagnucolare perché gli italiani fanno pochi figli e quindi bisogna farsi sostituire dagli immigrati, ebbene, tutto ciò non paga dal punto di vista elettorale. L’amica di Soros, comunque, dovremo sorbircela ancora, questo è sicuro, ma almeno non potrà fare danni col suo voto e i criminali che l’hanno votata non avranno alcuna rappresentanza. Con nostro grande sollazzo, aggiungiamo.

Grande flop, a dire il vero abbastanza inaspettato (le prime proiezioni, addirittura, lo attestavano tra il 2 e il 5%), quello di CasaPound, che non raggiunge nemmeno l’1%.

E adesso? Adesso l’ingovernabilità è dietro l’angolo: i 5 Stelle sono il primo partito ma, da soli, non hanno i numeri per governare. Il centro-destra potrebbe confidare nella vocazione partigiana dei grillini: sentendo che il vento cambia, non è escluso che qualche eletto dei penta stellati possa passare dall’altra parte della barricata. Sono numeri che la coalizione di destra, e Berlusconi in particolare, può fare.

In ogni caso il PD rimarrà all’opposizione: ius soli e invasione africana sono, almeno in parte, scongiurati. Già questa è una buona notizia.

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Valori e ideali (di Carlo Gariglio)

Certamente qualche Camerata o presunto tale, si indignerà per questo articolo e per le fonti che utilizzerò a seguire, ma francamente me ne infischio del giudizio di qualche idiota che ancora non si decide a capire la differenza fra chi fa politica seguendo dei valori e degli ideali, ed i tanti “mercanti del tempio” che si infiltrano nel nostro mondo per i loro tornaconti personali, seppure spacciandosi per Fascisti e Camerati.
Una delle gocce che ha fatto traboccare il vaso della mia pazienza è stato il sentirmi dire di recente che il nostro movimento non ha alcuna possibilità di incidere sul panorama politico italiano, indi, tanto varrebbe sostenere i falsi Fascisti di Casa Pound Italia, o magari gli ancora più finti Camerati preti mancati di Forza Nuova e pagliacci assortiti alleati con loro… Magari sarà vero, noi non siamo riusciti ad incidere quasi per nulla nella politica italiana, ma non certo per colpa nostra; oddio, magari se i militanti che ci hanno seguiti nel corso degli anni avessero fatto il loro dovere, invece di limitarsi a mettersi in tasca una tessera per poi non farsi mai vedere, né sentire, per un anno intero, le cose sarebbero andate diversamente… Ma il vero problema non consiste nei tesserati più o meno incapaci, ma in quelli che la tessera non l’hanno mai voluta fare, preferendo nascondersi come scarafaggi in attesa di altre formazioni della cosiddetta “area” più propense a spendere soldi in sedi di partito pagate chissà come, in faraoniche quanto inutili campagne elettorali, nonché nel lancio continuo di nuove sigle e nuovi movimenti, il più delle volte composti dai soli fondatori e da qualche amico di costoro.
Si sa, l’italiano medio è una sorta di ritardato mentale privo di cultura e soprattutto vigliacco, indi oltre a non avere dimestichezza con il vero Fascismo, che altro non è se non un diverso modo di definire il Socialismo Nazionale, mai schieratosi a destra e fiero di essere stato alleato della Germania Nazionalsocialista nella guerra del sangue contro l’oro, non ha neppure dimestichezza con i sacrifici necessari per sostenere un’ideale politico contro tutto e tutti, rischiando in proprio e soprattutto contribuendo a questa lotta.
Così, come ho denunciato più volte invano, nel corso degli anni abbiamo visto spuntare per ogni dove gruppuscoli di falsi Fascisti che si sono inventati di tutto, pur di essere accettati dall’opinione pubblica e dalla solita innominabile lobby giudaico – massonica; alcuni, addirittura, a fronte di un falso “antifascismo” di facciata, raccolgono soldi e finanziamenti proprio da questi soggetti che si fingono nemici, tipo servizi segreti, ministero dell’interno e sinagoghe varie.
O Franza o Spagna, purchè se magna, che tradotto significa: “Lecchiamo il culo alla lobby ebraica, agli USA, o magari alla Russia e pure all’Europa dei banchieri, purché ci scappino i soldi per fingerci prodi sostenitori del Fascismo!”
Così abbiamo visto il finto Fascismo integralista cattolico e nemico dell’Islam, che in realtà fu fedele alleato del Nazionalsocialismo, il finto Fascismo che ha mutuato il razzismo volgare nato negli USA ed esportato in Israele, il finto Fascismo di destra e mille altre porcate che hanno ridotto un’area politica storica che ha rischiato di governare tutto il mondo, in una parodia ridicola e patetica messa in piedi da personaggi che in casa propria si esibiscono in saluti romani assortiti, ma che pubblicamente smentiscono qualsiasi rapporto con il Nazionalsocialismo per aderire ad un Fascismo mai esistito e che vorrebbero alleato di USA, Israele e delle varie comunità ebraiche.
Personalmente sono in politica dal lontano 1991 (ed ho tanta voglia di uscirne), e da allora ho visto nascere continuamente movimenti privi di ogni senso: la Fiamma Tricolore, Forza Nuova, i Nazionalpopolari che poi si scissero formando i Nazionalsociali, il Fronte Nazionale, fino poi ad arrivare a CPI, Fratelli d’Italia (i cui membri, checché ne dica la Meloni, si spacciano per Fascisti!) ed alla atomizzazione rappresentata da decine di “fiammelle” sorte sulle ceneri del fu MSIDN e della stessa Fiamma Tricolore.
Fiammelle
Potrei anche parlare di certi gruppetti microscopici nati con il solo intento di fare danno al MFL-PSN, ma non vorrei dare troppa importanza a questi miserabili falliti, indi evito di citarli.
Quello che è certo è che in tutti questi anni la stragrande maggioranza dei sedicenti Fascisti non ha mai appoggiato in alcun modo il nostro movimento, preferendo in molti casi attaccarci per questioni ideali e/o personali, quasi come se il nemico di questi cialtroni fossimo noi, cioè gli unici veri sostenitori del Fascismo storico e non di una parodia dello stesso.
Decine di sedicenti intellettuali hanno continuato a discutere di questioni di lana caprina senza appoggiarci, centinaia di avvocati si sono affrettati ad aderire a questo o quel gruppuscolo d’area, evitando accuratamente di mostrarci vicinanza (se non per tentare di truffarci spillandoci soldi senza mai combinare nulla di buono), mentre migliaia di potenziali militanti hanno preferito fare i pagliacci a Predappio, in qualche cimitero, in inutili marce commemorativa… Senza dimenticare le curve degli stadi, dove orde di sottosviluppati con bandiere Fasciste buttano tempo e denaro accapigliandosi con altri sedicenti Fascisti, ma sostenitori di squadre diverse!
Oggi, a testimonianza dello squallore che li contraddistingue, migliaia di questi scarafaggi nascosti da anni, spuntano sui famosi social esibendo nelle foto del profilo i simboli di CPI e FN, invitando votare per loro!
Già, loro incidono sulla politica italiana, non come noi… Ci dicono di essere attivi nel sociale, regalano le tessere, aprono sedi fisiche che perdigiorno e debosciati possono frequentare e addirittura riescono a raccogliere le firme per essere presenti alle elezioni nazionali, mentre fino a ieri non riuscivano neppure a presentarsi nei piccoli Comuni ove ci presentiamo noi da quasi 20 anni.
E allora, cari Fascisti all’amatriciana che siete spuntati dalle vostre tane per sostenere “lorsignori”, fate un viaggio con il sottoscritto in alcune recenti inchieste giornalistiche, così magari capirete quali sono i “valori” perseguiti da certa gente e per quale motivo spesso vi accettano fra le loro braccia senza chiedervi il pagamento di una quota associativa, quota che si paga regolarmente per iscriversi a qualsiasi bocciofila, o circolo ricreativo, ma che tanti sedicenti Fascisti vedono come un furto, se richiesta dal povero MFL-PSN, che non ha mai preso soldi dai servizi, dalle sinagoghe e men che meno dall’Europa.
VOLANTINO
Cominciamo con un simpatico articolo del 25 febbraio scorso, pubblicato su Repubblica e visibile integralmente a questo indirizzo:
http://www.repubblica.it/esteri/2017/02/25/news/europa_aemn_ultradestra-159224624/
“Ue, così l’estrema destra anti – Europa riesce ad avere soldi da Bruxelles.
Curata da un ex Fiamma tricolore, l’Alleanza europea dei movimenti nazionali raggruppa diversi responsabili della destra xenofoba di tutto il continente e ha ottenuto oltre 2 milioni di euro. In tutto i partiti anti europei all’Europarlamento nel 2017 riceveranno 7 milioni di finanziamenti su un totale di 50”
Capito questi prodi “Fascisti” fieri avversari di Europa ed Euro?
“L’Alleanza europea dei movimenti nazionali, altrimenti detta Aemn, è curata da un italiano, Valerio Cignetti, ex Fiamma tricolore. Società di diritto alsaziano, l’Aemn raggruppa diversi responsabili dell’estrema destra di tutto il continente e dal 2012 è riconosciuta come ‘partito politico europeo’. Statuto grazie al quale ha incassato pù di un milione e mezzo di euro dal Parlamento di Strasburgo che sommati ai denari presi dalla fondazione associata Identità e tradizioni europee, arriva a 2,2 milioni. Senza avere mai eletto un parlamentare. Il trucco consiste nel raccogliere firme di deputati nazionali e regionali di sette Paesi in modo da guadagnare il rango di movimento europeo. Il presidente di Aemn è Bela Kovacs, eurodeputato ungherese di Jobbik, partito noto per le sue derive antisemite, già al centro di un’inchiesta giudiziaria per spionaggio in favore della Russia”.
E dunque si sono anche inventati i partiti finti per ingrassarsi alla faccia nostra, nonostante non si presentino mai ad un’elezione e non eleggano neppure un cane!
“La compagine per prendere i soldi della Ue ha usato un semplice trucco: ha copiato lo statuto europeista del Partito popolare europeo. Per intenderci, il primo gruppo di Strasburgo, quello della Cdu di Angela Merkel e di Forza Italia. Un trucchetto elementare per aggirare le regole di Strasburgo, che per finanziare i movimenti europei chiede che questi rispettino i principi dell’Unione, libertà, democrazia rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, a partire dallo Stato di diritto”
Non c’è che dire, una raro esempio di riaffermazione dei valori del Fascismo e del Nazionalsocialismo!
“Stesso discorso vale per l’Ukip e i suoi alleati, M5S, Partito popolare danese è il vecchio Movimento per un’Europa delle Libertà e della democrazia, chiuso dopo una serie di accuse di frode. In tutto i partiti anti europei rappresentati all’Europarlamento nel 2017 riceveranno 7 milioni di finanziamenti su un totale di 50.
Spesso l’Europa è l’unica fonte di entrate per i partiti euroscettici in quanto molti di loro, come Ukip e Fn, in patria faticano ad eleggere parlamentari. E spesso usano i soldi in modo fraudolento, tanto che il Parlamento europeo oltre ad avere chiesto indietro a Marine Le Pen 360 mila euro per l’inchiesta che ha toccato la sua guardia del corpo e il suo capo di gabinetto, pagati per lavorare a Strasburgo ma invece impiegati altrove, in tutto al Front ha chiesto la restituzione di 1,1 milioni. 500 mila euro invece i soldi che dovrà restituire lo Ukip”.
Chi l’avrebbe mai detto? Questi “partiti” in patria faticano ad eleggere loro rappresentanti!
“Tra i 36 deputati nazionali e regionali che hanno firmato per dare sostegno ai movimenti nazionalisti di estrema destra che hanno potuto accedere ai fondi UE pur senza avere eletti, ci sono anche tre italiani. Secondo Le Monde si tratta di Franco Cardiello e Daniela Ruffino di Forza Italia e Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia”.
Prendete nota: complici di Forza Italia e Fratelli d’Italia altri fulgidi esempi di valori del Fascismo!
Veniamo ora ad un paio di articoli del settimanale “L’Espresso”, entrambi dell’8 novembre 2017; il primo è visibile integralmente al seguente indirizzo:
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/11/03/news/tutti-i-soldi-e-le-societa-di-casapound-e-forza-nuova-cosi-si-finanziano-i-partiti-neofascisti-1.313304
“Tutti i soldi e le società di CasaPound e Forza Nuova: così si finanziano i partiti neofascisti
I gruppi di estrema destra puntano a entrare in Parlamento. Grazie ai fondi di società e privati in Italia e all’estero. Ecco quali sono, tra esercizi commerciali e misteriosi trust”.
Dio, patria e famiglia. Ma anche ristoranti, catene di abbigliamento, gioiellerie, barberie, franchising di poste private, scuole di lingua, startup di comunicazione, imprese immobiliari, misteriosi trust e qualche strana società offshore.
Dietro la facciata ufficiale dei fascisti del terzo millennio si nasconde una galassia imprenditoriale che dall’Italia si allarga a Francia e Regno Unito. Passando per Cipro e arrivando fino alla Russia di Vladimir Putin. Una multinazionale nera dove gli ideali di purezza del ventennio si intrecciano alle più attuali esigenze dell’economia di mercato. Con imbarazzanti corollari”.
“Latitanze dorate
Forza Nuova e CasaPound, per quanto diverse tra loro, sono unite da una radice comune. Si chiama Terza Posizione, è un movimento neofascista nato nel 1978 e morto ufficialmente quattro anni dopo. Tra i suoi fondatori, all’epoca poco più che ventenni, c’erano Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi. Inseguiti dalle indagini giudiziarie sul terrorismo di destra, fra cui l’attentato alla stazione di Bologna, Fiore e Adinolfi scapparono dall’Italia rifugiandosi in Inghilterra, il primo, e in Francia, il secondo. Quarant’anni dopo, con alle spalle processi e condanne, i due ragazzi sono tornati. Fiore è diventato il segretario nazionale di Forza Nuova, Adinolfi l’intellettuale di CasaPound. Le radici con il passato non si sono però mai interrotte. Almeno quelle degli affari”.
“Fiore segreto.
Londra, 1980. Per capire l’oggi è necessario tornare ancora agli anni di piombo, subito dopo la bomba che uccise 85 persone a Bologna. Quando Fiore arriva in gran segreto nella Londra di Margaret Thatcher insieme a Massimo Morsello e ad altri militanti di Terza Posizione, ad aiutarli – si legge in un rapporto sull’eversione nera firmato dai servizi segreti italiani (Sisde) del 1982 – è la League of Saint George, snodo internazionale della destra europea, di cui fa parte tra gli altri anche l’ex presidente del British National Party Nick Griffin. Anni nebulosi, punto di partenza della carriera imprenditoriale del giovane neofascista italiano. Con un’ombra mai chiarita: «Era un agente dei servizi segreti britannici (MI6) fin dai primi anni Ottanta», scriverà in un documento del 1991 letto da L’Espresso la commissione d’inchiesta sul razzismo e la xenofobia del Parlamento europeo, gettando un’ombra inquietante sul legame tra Fiore e il Regno Unito”.
“Francia connection.
Se dal punto di vista ideologico Forza Nuova è la truppa neofascista più tradizionale, i cugini di CasaPound rappresentano l’evoluzione moderna del cameratismo. Benché i contenuti della propaganda politica siano identici, a mutare sono i metodi. Così mentre Fiore e soci puntano soprattutto ad ampliare la rete dei contatti internazionali (Forza Nuova ha aperto da pochi anni una filiale negli Usa), i leader di CasaPound hanno lanciato l’assalto al cielo dei consensi in patria”.
“Avanguardia fashion.
I pacchi alimentari, i picchetti, le occupazioni. Prima gli italiani. L’azione trascina le masse esauste del degrado delle periferie. Ma c’è un livello di interlocuzione che CasaPound ritiene indispensabile: gli intellettuali. Per fare cultura le tartarughe di Iannone non badano a spese. L’ultima sfida è l’informazione. Da tempo è online il quotidiano “Il Primato Nazionale”, recentemente affiancato dal mensile cartaceo. Periodico sovranista, si definisce”.
Intanto noi poveri pezzenti, ma Fascisti veramente, abbiamo difficoltà a pubblicare regolarmente il nostro misero bollettino interno!
“La società editrice de Il Primato Nazionale è la Sca 2080 e ha un capitale sociale di 100 mila euro. La prima tiratura del mensile è stata di 20 mila copie”.
Per concludere questo viaggio intorno ai “valori” condivisi da questi falsi Fascisti, ecco l’ultimo articolo visibile integralmente al seguente indirizzo:
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/11/05/news/cosi-casapound-raccoglie-soldi-con-il-5-per-mille-1.313399
“Così Casapound prende soldi con il 5 per mille.
Il partito neofascista attraverso una cooperativa riceve i fondi della quota Irpef. Forza Nuova e Fiamma tricolore invece incassano fondi da quell’Europa che criticano continuamente. Ecco come”
“Mamma Europa aiutaci tu. La richiesta è legittima e la avanzano tutti i partiti. Tuttavia è curioso che la richiesta di sostegno economico arrivi dal partito-movimento Apf. Il nome, Alleanza per la pace e la libertà, non tragga in inganno. Non si tratta di un’associazione di pacifisti. L’acronimo Apf è la casa europea dei neofascisti. A guidarla è Roberto Fiore, il leader di Forza Nuova. Lui è il presidente e fondatore di Apf. Del partito-movimento fanno parte nazionalisti britannici, spagnoli, belgi, slovacchi, svedesi. Conta tre rappresentanti, che eletti con i rispettivi partiti nazionali hanno, poi, aderito al progetto di Fiore”.
“Tra i quadri dirigenti di Apf c’è, per esempio, l’amico di una vita, l’inglese Nick Griffin. Ammirano Putin, parteggiano per Assad, sognano l’Euro-exit. Tuttavia nonostante lo scetticismo radicale verso le istituzioni di Bruxelles, il 19 aprile dell’anno scorso hanno aperto una sede nella cittadella europea a soli 4 minuti dal tanto vituperato palazzo del Parlamento. E da due anni li troviamo in coda, come tutti gli altri odiati partiti del “sistema”, a chiedere le sovvenzioni allo stesso Parlamento. Finanziamenti, cioè, che l’istituzione concede da ormai 13 anni ai partiti politici europei e alle fondazione collegate”.
“La galassia neofascista di Fiore drena risorse anche tramite fondazioni “amiche”. Negli ultimi due anni, quelle vicine a Apf, “Europa terra nostra” e Pegasus (sponsorizzata da Coalition pour la vie et la famille, movimento in cui ha avuto un ruolo Stefano Pistilli legato a Fiore) hanno ottenuto 649 mila euro. Dunque, sommando le varie cifre i neofascisti di Apf, e quindi Fiore e Forza Nuova, potrebbero incassare potenzialmente più di 1 milione e 200 mila euro. Non sono tuttavia gli unici nazionalfascisti a chiedere soldi all’Unione europea. A seguire, infatti, troviamo l’Alleanza europea dei movimenti delle nazioni (Aemn). I leader sono gli ungheresi di Jobbik. Ma del gruppo fa parte anche Fiamma Tricolore, con Valerio Cignetti (ex Msi) che ricopre il ruolo di segretario generale. Tra il 2012 e il 2015 l’Aemn ha già incassato dall’Europa poco meno di 1 milione e 200 mila euro, mentre è in attesa di riceverne altri 700 mila già concessi per i successivi anni”.
“Discorso diverso per CasaPound. Se Fiamma Tricolore e Forza Nuova, infatti, succhiano risorse a Bruxelles, il movimento di Iannone ha trovato una soluzione alternativa. Lo fa chiedendo ai contribuenti un aiutino attraverso il 5 per mille. Il codice fiscale da inserire nella dichiarazione dei redditi non è, però, quello di CasaPound, bensì della cooperativa l’Isola delle Tartarughe. La tartaruga è il simbolo dell’organizzazione neofascista guidata da Gianluca Iannone e Simone Di Stefano. Solo che CasaPound è ormai a tutti gli effetti un partito, perciò gli spetterebbe il 2 per mille e non il 5. Gli ultimi dati ufficiali disponibili riguardano il 2015, anno che segna il record di incasso: 41.036 mila euro. A partire dal 2007 è stato un continuo crescendo. E il confronto con i 4 mila e pochi spiccioli di dieci anni fa fotografa la crescita degli eredi di Marinetti e Mussolini.
Sommando sei anni contributivi, a partire dal 2010, si sfonda quota 200 mila. Tesoretto che fa sempre comodo, utile per finanziare feste, banchetti, iniziative, manifesti. A queste entrate vanno aggiunte le contribuzioni libere, i tesseramenti (aumentati di molto), le attività sul territorio. Non c’è che dire, è decisamente cresciuto questo movimento. Un’onda nera di seimila tesserati, con un centinaio di sedi sparse per l’Italia, una web radio, associazioni di vario genere, librerie, società editrici. E con azienda e cooperative di riferimento, come ogni partito che si rispetti”.
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Volge ormai al termine questo squallido viaggio nel mondo di quanti, grazie alle entrate sopra descritte (ed a tante altre), si stanno impadronendo del nostro ideale, attirando a sé i cialtroni che preferiscono appoggiare questi ricchi signori, invece di dare forza e contributi a chi ha dalla sua soltanto idee ed ideali.
Spero che questo scritto serva a qualcuno per evidenziare il livello di coerenza di “lorsignori”, nonché i misteriosi motivi per i quali il nostro piccolo movimento non ha mai attirato avvocati, imprenditori, politici di lungo corso ed uomini delle istituzioni; così come, speriamo sia ora chiaro perché il nostro MFL-PSN non ha Radio, Televisioni, Quotidiani, Settimanali…
E giusto per concludere l’argomento della coerenza ideale di certi personaggi, vi segnalo un altro articolo visibile integralmente a questo indirizzo:
http://genova.repubblica.it/cronaca/2017/12/07/news/genova_il_portavoce_di_casapound_che_inneggia_a_mussolini_ma_prendeva_lo_stipendio_dagli_ebrei-183316597/
“Genova, il portavoce di Casapound che inneggia a Mussolini ma prendeva lo stipendio dagli ebrei”.
“Gabriele Parodi, cinquantenne, manager di primo piano di Messina da un paio di anni dopo esserlo stato presso altre società e altri terminalisti, è un dirigente di casa Pound Genova. Lui stesso il 21 ottobre sul Secolo XIX si definisce “portavoce di Casa Pound” quando annuncia che il suo partito si schiera a fianco dei cittadini di Multedo che boicottano l’accoglienza ai migranti nell’ex asilo Govone.
Ma Parodi è un personaggio particolare che si discosta dalla maggior parte dei simpatizzanti neofascisti che dopo la vittoria in Comune del centro destra sono apparsi, o riapparsi con maggior evidenza, sulla scena genovese.
Passa infatti dal gessato alla maglietta d’ordinanza della tartaruga nera, disquisisce nelle interviste di traffici portuali, mentre nella sua pagina Facebook oltre a foto con Iannone, leader di Casa Pound, e a proclami a favore dell’italianità e contro lo “ius soli” e l’accoglienza ai migranti, o contro gli operai Fiom, ci sono anche numerosi con post inneggianti a Mussolini. Nulla di strano per un militante di Casa Pound.
Ma il risvolto curioso è che nella sua vita da manager Parodi è stato per otto anni, fino al 2015, un alto dirigente di Zim , la società di shipping dello stato israeliano”.
Ovviamente, gli articoli citati provengono da giornali antifascisti, quindi non hanno alcun interesse ad evidenziare un piccolo particolare: non è che quelli di CPI e soci sono Fascisti che prendono soldi e contributi dalla lobby ebraica, ma se mai costoro non sono affatto Fascisti, ma stipendiati da certi personaggi proprio per ridicolizzare il Fascismo e renderlo sempre meno credibile, Questo è l’unico appunto da fare ai pennivendoli che vorrebbero associarli a noi. Quindi, cari Camerati e presunti tali, correte a marzo a votare questi squallidi individui, e correte ad evidenziare sui vostri inutili profili Facebook il vostro grugno affiancato ai simboli di CPI e/o FN… Tanto con loro non rischiate certo denunce ed ostracismo sul lavoro come evidenziando il nostro simbolo.
Solo, fate un favore al mondo ed a voi stessi: piantatela di definirvi Fascisti, non vi si addice; di “destra” basta ed avanza!
Carlo Gariglio

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Salvini prepara l’inciucio con il PD?

Sinistro-destro, uno-due, e Salvini manda al tappeto centinaia e migliaia di imbecilli pseudo-fascisti che hanno sostenuto, ed alle prossime elezioni sosterranno, il “camerata” Salvini.

Il primo pugno è la candida affermazione, esternata dalle pagine del giornale per eccellenza della borghesia italiana, Il Corriere della Sera: a prescindere dalla vittoria elettorale, lui il 25 aprile prossimo sarà in piazza. E non certamente per commemorare i caduti della Repubblica Sociale Italiana e quanti non si arresero all’invasione anglo-americana, bensì accanto all’ANPI e alle altre sigle di sinistra che, in maniera ultimamente sempre più esplicita, non hanno mancato di riempire di insulti la Lega, i suoi militanti e, bene o male, tutti i partiti contrari all’immigrazione incontrollata.

Il secondo ceffone è di queste ultime ore: Salvini sta parlando con la Meloni durante la pausa in un comizio che i due hanno fatto insieme e, non accorgendosi che una telecamera è rimasta accesa, il candidato premier della Lega si lascia scappare un “Spero che il PD prenda il 22%”. Frase assolutamente fuori luogo: che Salvini si auguri un successo del PD rispetto ai Cinque Stelle – rispetto ai quali la distanza politica sembra quasi incolmabile – per cercare il governo delle larghe intese, anche detto inciucio?

Su, dai, raccontateci quella simpatica storiella che “Salvini sotto sotto è un camerata perché è di destra ed è contro l’immigrazione illegale”. Come se essere contro l’immigrazione illegale debba essere per forza una cosa di destra e non, invece, una cosa da persone normali.

Ma che ve lo diciamo a fare?

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Dall’I.N.F.P.S. all’IN.P.S.

Capita spesso di leggere qualche sinistro con il tipico cervelletto che li caratterizza, negare i meriti Fascisti a proposito di Stato sociale; dicono, i poveretti, che non fu il Fascismo a creare il sistema pensionistico… Peccato che chiunque possa verificare online, anche sui siti dell’odierna INPS e di vari Sindacati, quale sia la realtà; in effetti Nel 1898 la previdenza sociale muove i primi passi con la fondazione della Cassa Nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai, ma si trattava di un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e dal contributo anch’esso libero degli imprenditori. Gli iscritti nel 1899 ammontavano a 978 in tutta Italia (si pensi che il censimento del 1901 valutava i lavoratori di industria ed agricoltura in 12 milioni!).
Ancora nel 1919, anno in cui la previdenza divenne obbligatoria, gli iscritti alla Cassa Nazionale erano a malapena 660 mila…
Rispetto agli occasionali interventi dei precedenti governi, un attento e coordinato studio condusse alla prima codificazione di una serie di provvedimenti legislativi finalizzati a tutelare nel concreto la posizione dei lavoratori e la loro dignità nelle aziende; dalle leggi per la tutela del lavoro di donne e fanciulli (Regio Decreto n° 653 26/04/1923) e di maternità e infanzia (Regio Decreto n° 2277 10/12/1923), passando per l’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi e le esenzioni tributarie per le famiglie numerose, si arrivò all’edificazione dell’INFPS e dell’INFAIL, colossi dello Stato sociale arrivati fino ai nostri giorni, seppure perdendo per strada una “F”.
Citiamo ancora il libretto di lavoro, le integrazioni salariali per i lavoratori sospesi o ad orario ridotto, il TFR e la pensione di reversibilità a favore dei superstiti dell’assicurato e del pensionato.
Quindi, come al solito, la “democrazia” giudeo – partigiana non ha saputo fare altro se non eliminare il termine “Fascista” dalle denominazioni, esattamente come è avvenuto per le opere pubbliche del Fascismo, dalle quali sono state cancellate le scritte d’epoca ed i vari adornamenti di Fasci Littori ed aquile.
Oggi però, ed è ufficiale, scopriamo che l’INPS non è più un istituto che garantisce ai lavoratori italiani una pensione, bensì uno schema di Ponzi! Questo, almeno, stando alle dichiarazioni di un boiardo di nome Tito (c’è il futuro in un nome simile!) Boeri, presidente dell’INPS, che ha recentemente dichiarato:
«Abbiamo sempre più bisogno di immigrati che contribuiscano al finanziamento del nostro sistema di protezione sociale», mentre «il nostro paese ha chiuso molti canali d’ingresso regolare».
Ovvero, in parole più semplici, gli immigrati servirebbero a pagare le nostre pensioni!
Ora, per chi non lo sapesse, ecco cos’è il classico schema Ponzi:
Lo schema Ponzi è un modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi “investitori”, a loro volta vittime della truffa.
Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie. Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti, perché i soldi “investiti” non danno alcuna vera rendita né interesse, essendo semplicemente incamerati dai primi coinvolti nello schema che li useranno inizialmente per rispettare le promesse. La diffusione della truffa spesso diventa di tale portata da renderla palese, portando alla sua interruzione da parte delle autorità.
ponzi
Ecco, la differenza sostanziale fra uno schema di Ponzi e l’INPS è riassunta nelle ultime righe appena riportate, ovvero, nessuna autorità perseguirà mai l’INPS per i soldi sottratti ai cittadini con la forza, o con l’inganno, per una previdenza sociale ormai più presunta che reale. Vedrò di spiegarmi meglio; qual è il concetto stesso di previdenza sociale? Diciamo accantonare parte di quello che guadagniamo per poi ritrovarcelo durante i periodi difficili, o la vecchiaia; come funzionano le assicurazioni private, che garantiscono a chi le sottoscrive la cosiddetta previdenza integrativa? Si versa una cifra stabilita, che può essere mensile, o semestrale, ed alla fine del contratto la si ha indietro in un’unica soluzione, o tramite versamenti mensili.
Come vengono usati questi soldi che versiamo? Vengono custoditi ed investiti dalle assicurazioni, che tramite una diversificazione del portafoglio, ottengono dei rendimenti, una parte dei quali ritorna al sottoscrittore, mentre un’altra parte resta alla compagnia assicurativa per pagarsi il “disturbo” di investire e fare fruttare i soldi dei clienti; ovviamente, oltre a questo viene riconosciuta al contraente la rivalutazione del capitale, calcolata in base agli indici ISTAT (altra creatura del Fascismo).
Cosa accade, invece, quando versiamo soldi all’INPS, ovviamente in misura enormemente superiore e non volontariamente?
Dopo 30/35 anni di versamenti, ci sentiamo dire che i soldi non ci sono più e che abbiamo bisogno di più extracomunitari per pagarci le pensioni!
Facciamo un rapido calcolo tutt’altro che preciso, ma che serve almeno a rendere l’idea; un operaio che incassa mille euro al mese di stipendio, costa all’azienda che lo assume un cifra analoga di versamenti INPS… Quindi a nome di ogni operaio, l’azienda versa circa mille euro mensili all’INPS per 35 anni, ovvero qualcosa come 420 mila euro!
Certo, il calcolo, come detto, è molto impreciso, in quanto nel corse dei famosi 35 anni cambiano le retribuzioni, vanno considerate le svalutazioni e magari cambiano anche le mansioni del lavoratore, ma il calcolo di cui sopra serve semplicemente a porre una domanda: che fine hanno fatto i 420 mila euro versati in questa simulazione a nome del lavoratore? E ancora: come mai invece di investire e rivalutare questi soldi, per poi pagare la meritata pensione, l’INPS sostiene che non ci sono fondi e che per non morire di fame dobbiamo sperare nell’arrivo di milioni di extracomunitari regolari, i quali, con i loro contributi finanzieranno le pensioni? Semplice, perché i soldi che ingenui e sventurati versano all’INPS vengono rubati e spesi per tutta una serie di cose che nulla hanno a che fare con la nostra pensione! Da qui la similitudine con lo schema di Ponzi: per pagare i primi “investitori” si usano i soldi di quanti “investono” dopo, fino allo scoppio del sistema ed alla sparizione degli ideatori, con cassa annessa!
Ecco in sintesi la trasformazione da INFPS a INPS! Dalla previdenza sociale voluta dal Fascismo, allo schema di Ponzi voluto dal giudeame “democratico” per arricchire loro stessi e truffare il cittadino!
Intanto, i soldi che versate come tante formichine, vengono spartiti da questi delinquenti, che finanziano così le false pensioni che concedono al Sud come voto di scambio, nonché i loro stipendi e le loro stesse pensioni! Basta dare uno sguardo a certi articoli, per capire dove finiscono i nostri versamenti e perché c’è bisogno di nuovi “adepti” per finanziarsi:
“Roma, 9 marzo 2017 – La metà o quasi dei super burocrati dell’Inps guadagna 239mila 800 euro, appena 200 euro sotto il tetto massimo di legge dei 240mila. Una beffa, rafforzata dall’avere tutti o quasi lo stesso premio di risultato (…) Comunque, mettendo insieme tutte le voci (parte fissa tabellare, retribuzione di posizione fissa e variabile, premio di risultato), scopriamo che nel 2015 risultavano in servizio ben 44 dirigenti di primo livello, con una retribuzione complessiva annua ampiamente sopra i 210 mila euro a testa, con circa venti recordman a quasi 240 mila euro: da Giulio Blandamura a Vincenzo Caridi, da Rosanna Casella ad Antonello Crudo, da Vincenzo Damato ad Antonio De Luca, da Cristina Deidda a Maurizio Manente, da Flavio Marica a Fabrizio Ottavi, da Luca Sabatini a Sergio Saltalamacchia, da Maria Sciarrino a Gabriele Uselli e altri. Ad appena mille euro in meno si trovavano Giovanni Di Monde, Giuliano Quattrone e Gabriella Di Michele, che a febbraio scorso è stata nominata direttore generale dell’Istituto (…) Se dalla dirigenza di prima fascia si passa alla seconda, le retribuzioni restano comunque su livelli elevati. Su oltre 450 dirigenti di questa categoria, tutti (salvo quelli nominati in corso d’anno) si portano a casa stipendi ampiamente oltre i 100mila, con una quota rilevante che oscilla tra i 130 e i 150”.
https://www.quotidiano.net/economia/stipendi-dirigenti-inps-1.2952038
INPS
Chiarito dove finiscono i soldi che gli ingenui credono di versare per la loro previdenza, rimane ancora da evidenziare un punto che dimostra, oltre ogni dubbio, come l’odierna INPS non abbia più nulla a che fare con la previdenza sociale, essendosi trasformata in un’associazione a delinquere dedita all’estorsione nei confronti dei lavoratori.
Torniamo all’esempio della previdenza integrativa; che cosa accade al firmatario del contratto se, per qualsiasi ragione, non può o non vuole proseguire nei suoi versamenti?
Semplice, il cliente comunica di volere recedere dal contratto, ed ha la facoltà di richiedere indietro quanto versato; certamente rimettendoci qualcosa in penali varie, ma ricevendo comunque indietro buona parte dei suoi soldi.
Nella peggiore delle ipotesi, cioè in caso si voglia recedere dal contratto prima di avere versato per un minimo di anni, si possono perdere i soldi versati fino ad allora.
Cosa accade, invece, se non si versano i soldi che l’INPS pretende dai cittadini?
Si entra in una spirale di cartelle esattoriali, ingiunzioni, pignoramenti e quant’altro, nella speranza di estorcere ai lavoratori quanto richiesto, naturalmente con abbondanza di sanzioni, interessi e more che non di rado triplicano gli importi originari!
Ora, vi sembra normale che un ente nato per tutelare la previdenza sociale dei lavoratori si trasformi un uno sbirro pronto a pignorarti la casa e l’automobile se rifiuti di pagare i contributi per la pensione?
vignetta-Inps
Il comportamento logico sarebbe quello di dire: “Non paghi? Bene, non avrai la pensione”. Invece parte la caccia al poveraccio, con la gentile partecipazione di Equitalia, dei suoi eredi e di ufficiali giudiziari assortiti!
E non credete di saldare il contro crepando! Già, perché i “debiti” con INPS, INAIL ed altri enti criminali non si estinguono con la morte, ma vengono girati agli eredi.
Dico la cosa con estrema certezza, dato che quando morì prematuramente mio padre, nel 1997, mi ritrovai pochi giorni dopo la sepoltura uno di questi maiali stipendiati dallo Stato davanti alla porta di casa, il quale pretendeva da me, in quanto erede, il saldo di “debiti” fiscali avuti da mio padre!
Ovviamente congedai con una pedata l’usuraio itinerante e mi recai a sottoscrivere un atto di rinuncia all’eredità!
Io stesso sono in una situazione analoga, in quanto mi sono sempre rifiutato di pagare bollettini INPS non dovuti, dopo un’iscrizione d’ufficio come “artigiano”, cioè una professione che non avevo mai svolto, essendo stato un dipendente mascherato da lavoratore autonomo con partita IVA, grazie ai delinquenti per i quali lavoravo all’epoca.
Evidentemente ai banditi dell’INPS non pareva conveniente attendere l’arrivo di nuovi extracomunitari, preferendo in questo caso torchiare dei poveracci costretti a prendere una partita IVA per non vedersi licenziare!
Proprio di recente gli indegni usurai, con evidente dose di ottimismo ed ironia, mi hanno inviato una serie di cartelle, ammontanti, con interessi e multe varie, a 34 mila euro!
Peccato per loro, il sottoscritto è stato abbastanza astuto da non avere beni intestati, né tanto meno dal mettere al mondo figli che avrebbero potuto diventare “debitori” di queste canaglie appena venuti al mondo.

Carlo Gariglio

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La differenza tra noi e gli antifascisti: razza e spirito

La differenza tra noi e gli antifascisti: razza e spirito

Lavinia Flavia Cassaro, in questi giorni, è preoccupata, e lo va dicendo sui diversi media che le hanno gentilmente concesso lo spazio necessario per il suo piagnucolio: “Adesso rischiano di licenziarmi”, “Avete rovinato la mia reputazione”, “Rischio di perdere il lavoro”, e via dicendo.

Per questa “stronzetta” da centro sociale, che non sente la crisi e la concorrenza dell’immigrazione perché tanto il suo stipendio arriva sicuro come la morte alla fine del mese, sia che arrivino diecimila o dieci milioni di immigrati, insultare le forze dell’ordine, tutori di quello stesso Stato che lei ha così indegnamente e volgarmente rappresentato, augurare loro la morte e riempirle di contumelie, era un gesto assolutamente normale, che non avrebbe dovuto suscitare tutto il clamore che invece ha creato.

Già solo questo basterebbe per inquadrare al meglio la mentalità degli antifascisti: allevati da questo regime come maiali da allevamento – liberi di grufolare e ringhiare dentro il recintino di illegalità, canne, sesso libero e immigrazione selvaggia che il regime ha in serbo per tutti noi – sono assolutamente slegati dalla realtà, totalmente incapaci di responsabilizzarsi autonomamente per difendere le loro folli, bizzarre e strampalate idee, tanto pronti a gettare bombe da terroristi contro i Carabinieri quanto pronti a piagnucolare su Repubblica se poi si chiede loro di prendersi la responsabilità di ciò che dicono e di ciò che fanno. Come Matteo Renzi, che da buon politico deve aver fiutato che questa recrudescenza dell’antifascismo militante e violento potrebbe far pagare un pesante dazio alla sinistra nelle prossime elezioni, che ha squarciato il velo di accondiscendenza e complicità che la sinistra ha vergognosamente utilizzato per coprire le decine e decine di attacchi di cui si sono resi responsabili i centri sociali in questi ultimi anni.

Chissà come reagirebbe la Lavinia se fosse chiamata a pagare per le proprie idee come noi Fascisti siamo costretti a pagare per le nostre: campagne di diffamazione e di screditamento attive h 24; politici che ti descrivono come un primitivo con la clava in mano e l’osso in testa che con la bava alla bocca gira per le strade a caccia di immigrati da bastonare; perquisizioni della Polizia a qualunque ora del giorno e della notte; processi farsa dati in pasto ai media se osi commemorare i tuoi morti in un cimitero; magistrati che lodano i cessi sociali che strappano e distruggono manifesti e poi si vantano su Facebook, perché il nome “Fascismo e Libertà” è palesemente provocatorio e quindi il bravo cittadino antifascista non può non sentirsi in dovere di vandalizzare il tuo materiale propagandistico regolarmente pagato ed affisso, come accaduto al sottoscritto in provincia di Cagliari; rappresentanti delle istituzioni che chiedono costantemente lo scioglimento del tuo Movimento, quando non ironizzano sulla tua stessa eliminazione fisica; incarcerazioni preventive basate sul nulla, con tanto di regime di 41 bis come se fossi un terrorista o un mafioso, con tanto di gip che nega la tua scarcerazione anche se hai un tumore in fase terminale, come successo alla nostra Katia De Ritis, uccisa non solo da un male incurabile ma anche da questo stesso Stato; le molotov che ti tirano in casa mentre fumi tranquillamente sul balcone di casa tua, e il Carabiniere che ti dice “Lei è di Fascismo e Libertà, cosa si aspetta, fiori e baci?”, come accaduto al nostro Segretario Nazionale, Carlo Gariglio; e poi parenti che fanno finta di non conoscerti, genitori che ti trattano come un disadattato, lavori che avresti potuto avere e che invece non hai avuto – anzi spesso li hai addirittura persi!, minacce di morte e insulti che ti arrivano in qualunque modo – dai social network alle lettere cartacee composte dai ritagli di giornale… Tutte cose che abbiamo imparato già dalle scuole medie e alle superiori, con insegnanti cani e servi che ci hanno reso la vita impossibile già nell’adolescenza.

Tutte cose che noi altri sopportiamo spesso con un coraggio che nemmeno sapevamo di avere, e che spesso non abbiamo.

Questa è la differenza tra noi e loro: una differenza di razza, una differenza di spirito.

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