Il Governo contro gli “estremisti di destra”: sono sempre più nel panico

I colpi di coda di un regime che sente sempre più il fiato sul collo di un vento che cambia e che non tira più nella loro direzione sono sempre più sfacciati ed evidenti.

Due giorni fa il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha candidamente affermato di star lavorando, con il governo (un governo senza alcun mandato popolare, nemmeno simbolico) allo scioglimento di tutte le organizzazioni cosiddette di estrema destra, xenofobe, neofasciste. Ciò verrà fatto applicando la legislazione attuale, particolarmente la legge Scelba e la legge Mancino, in merito al reato di ricostituzione del partito fascista e istigazione all’odio razziale. Ma, viene precisato, non viene esclusa a prescindere una legislazione ad hoc. Questa frase, in particolar modo, dovrebbe richiamare la nostra attenzione.

Delle due l’una: se il governo ha intenzione di utilizzare la legislazione attualmente in vigore non c’è alcun bisogno di fare alcunché. Esiste una parte dello Stato attualmente delegato a questo compito, vale a dire la Magistratura, ed è alla Magistratura ed ai giudici che spetta il compito di vigilare ed, eventualmente, punire. 

Se, invece, si volesse dare una ulteriore limata alla legislazione attuale, ciò comproverebbe solo ed esclusivamente una cosa: che questa casta di parassiti ormai non sa più cosa fare per tappare le falle del sistema che lei stessa ha creato. Disoccupazione, miseria sociale, criminalità: sono tutte emergenze che non riescono ad arginare e sulla quale i partiti cosiddetti di “estrema destra” continuano a raccogliere e ad aumentare le proprie percentuali e i propri consensi, con gran sdegno di lor signori che hanno mobilitato l’intero apparato di regime (media e magistratura inclusi) per mettere a tacere le voci dissonanti. Con scarso successo, almeno fino ad ora.

Sono sempre più nel panico. Avanti così.

Amministratore

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