TEMPO DI FESTIVAL

Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio si svolgono da noi, e non solo da noi, i due più importanti festival dell’anno: quello di Sanremo e quello di Sangiuda, che, pur trattando tematiche apparentemente del tutto differenti, non mancano di importanti analogie.

Il  festival di Sanremo è ufficialmente una manifestazione canora che si tiene nell’omonima ridente e turistica cittadina ligure nella seconda settimana di febbraio, e, proseguendo in crescendo con l’andazzo assunto  negli ultimi anni, annovera, tra presentatori, cantanti e ospiti, personaggi che si possono tranquillamente classificare come immondizia umana, all’insegna del detto che non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che è schifoso; individui che una società civile dovrebbe rinchiudere in celle sotterranee e poi buttare via la chiave.

Senonché la suddetta manifestazione muove ingenti capitali e i predetti personaggi “fanno cassa”,  perché sono addirittura idolatrati ed imitati da migliaia e migliaia di imbecilli, che, per loro sfortuna, sono nati negli ultimi decenni, ovvero in un tempo in cui il Sistema ha perfezionato i metodi di lavaggio e ricondizionamento dei cervelli, sovvertendo l’ordine dei valori umani e civili, così da affossare quelli più alti ed innalzare quelli più bassi.

In tal modo individui persino stonati, ma supertatuati, corredati da ferraglia sotto forma di orecchini, anelli e quant’altro applicata a qualsiasi parte del corpo, riscuotono grande successo  come cantanti e ne riscuotono ancor di più se  dimostrano quanto meno una ambiguità di sesso, perchè l’inversione sessuale è ormai imposta come pregio assoluto e primario.

Ad essi, poi, si affiancano gli e soprattutto le “influencer”: autentici parassiti  che in vita loro non hanno mai mosso un dito per lavorare, ma sono diventati multimilionari  e si considerano semidei per il fatto di sparare in “rete” cazzate che i suddetti imbecilli si bevono come verità assolute e per questo sono superpagati dai pescicani che dalla divulgazione di tali “verità” traggono grandi guadagni finanziari.

Ma non basta. Il festival di Sanremo è anche una formidabile occasione per propagandare il veleno del Sistema  a scopo “educativo” per il popolo dei beoti, che ingoiano tutto con disinvoltura senza neppure sospettare di essere presi per il culo: oltre alle frequenti e selezionate battute “politicamente corrette” con le quali i presentatori e i concorrenti inframmezzano i loro interventi, tra gli ospiti d’onore figurano squallidi personaggi  che fanno satira politica ad uso e consumo della mangiatoia, tra i quali troneggia il becero e volgare pseudocomico giudeo-comunista che, vomitando per meno di dieci minuti stomachevoli idiozie sulla Costituzione e la pace, riscuote varie centinaia di migliaia di euro e il benevolo sorrisetto di approvazione della più alta carica dello Stato presente in sala, alla quale non è noto se abbia tastato i testicoli come esso  è solito fare per salutare i suoi amici.

Il festival di Sangiuda (denominazione non ufficiale) è però molto più importante ed ha una durata assai più lunga, svolgendosi con andamento piramidale dalla metà di gennaio a quella di febbraio, peraltro con  richiami pressoché giornalieri nel corso di tutto  l’anno. Muove anch’esso ingentissimi capitali, almeno dieci volte più del primo e ha la sede simbolica in una poco ridente ma altrettanto turistica cittadina polacca. Le sedi materiali  sono invece tantissime e non sono ubicate in Africa, Sudamerica e Asia, dove esso riscuoterebbe solo indifferenza, non in Medioriente dove susciterebbe solo ilarità, non in Nordamerica dove sarebbe perfettamente inutile, bensì in Europa e soprattuto nelle nazioni colpevoli, in passato, di essersi  ribellate al dominio giudaico, cioè Italia e Germania.

In tali Stati governi, istituzioni e notabili politici di qualsiasi rango, che se ne fregano altamente dei milioni di loro connazionali massacrati dagli organizzatori del festival e dai loro sostenitori ed ai quali non hanno mai dedicato neppure una targhetta, fanno a gara per celebrarlo e divulgarlo con la massima eco, impiegando tutti i mezzi di (dis)informazione di cui dispongono, utili a tale scopo, con la ovvia benedizione del “santissimo padre”, che si unisce di buon grado al coro (sono ormai tanto lontani i tempi della Santa Inquisizione). Ragion per cui anche per esso si sprecano celebrazioni, testimonianze, interviste, filmati ad hoc confezionati, programmazioni televisive su tutti i canali, articoli di giornale e, perché no, anche “fictions “, che ci stanno sempre bene; il tutto accompagnato dalle minacce, per niente platoniche, di democratiche gravi sanzioni rivolte a chi osa avanzare qualche dubbio sulla fondatezza delle tesi che il festival sostiene e divulga, in omaggio alla strombazzata libertà di pensiero di cui le stesse eccellenze si proclamano difensori.

Ovviamente l’attenzione dei promotori del festival è rivolta principalmente ai giovani: lobotomizzati, rincoglioniti e creduloni va bene, ma quello che è altrettanto essenziale è che non perdano la “memoria” di ciò che è stato loro fatto imparare.

Il fatto è che per esibire “testimonial” e “ospiti d’onore” occorre ormai scovare personaggi pressoché centenari e tra qualche tempo sarà impossibile trovarne. Pertanto è necessario approntare efficaci soluzioni a tale naturale inconveniente: a questo scopo si stanno cominciando ad attrezzare gli “eredi dei sopravvissuti”, affinché prendano il posto degli antenati; si  organizzano altresì gite scolastiche per inviare gli studenti di ogni ordine e grado a visitare i luoghi opportuni mentre si raccontano loro le verità assolute imposte per legge e, come peraltro già è in uso da molti decenni, si  fanno studiare loro testi scolastici  che riportano le stesse “sacrosante” verità.

E’ infatti imprescindibile che le nuove generazioni e quelle future non perdano la “memoria” di ciò che è stato loro tanto accuratamente insegnato e che non affiorino dubbi in proposito, perché se ciò avvenisse, se venissero a galla altre verità, per gli organizzatori del festival finirebbe la pacchia e la loro situazione, da eccezionalmente florida qual’è oggi, diventerebbe molto ma molto difficile.

Giuliano Scarpellini

Amministratore

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